domenica 19 gennaio 2014

Sit-in davanti all'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone per NON MORIRE SU UNA BARELLA

Luciano Granieri


Tanto tuonò che piovve. Dopo  avere interessato, attraverso innumerevoli dibattiti, cariche istituzionali, di varia provenienza  (nazionale, regionale, provinciale e cittadina), per porre all’attenzione la disarmante questione della sanità in Ciociaria, e in particolare del pronto soccorso di Frosinone, movimenti e associazioni  hanno deciso di gridare forte la loro delusione e organizzando  un sit-in davanti all’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone.  

Il saccheggio era arrivato a minacciare il centro trasfusionale di Frosinone, che in base al piano del governatore del Lazio Zingaretti, si sarebbe dovuto trasferire a  Tor Vergata. Manager in cambio di sangue si potrebbe intitolare questa squallida commedia.    Infatti proprio  il direttore sanitario del Policlinico Tor Vergata, D.ssa Isabella Mastrobuono,  è stata nominata direttore generale della Asl di Frosinone.   

Questa  è stata la  goccia "di sangue" che ha fatto traboccare  il vaso, dopo i danni fatti dalla Polverini con l’istituzione delle macro aeree, la chiusura di sette ospedali,  in  provincia, e il conseguente vergognoso stato del pronto soccorso di Frosinone  che nei giorni scorsi ha visto un affluenza  giornaliera fino a  80 pazienti  con ben dieci codici rossi, in attesa di essere curati. Proprio in relazione al pronto soccorso è stata organizzata dalla consulta  delle associazioni una raccolta di firme per interessare la Procura della Repubblica allo stato di illegalità e di omissione di soccorso nei riguardi dei pazienti che   hanno avuto la sfortuna di entrare nella bolgia del pronto soccorso frusinate.  

E’ stato sufficiente il semplice annuncio della volontà di movimenti sociali e organizzazioni, anche provenienti da Ceccano e Anagni , di manifestare,  per mettere il sale sulla coda dei politici locali. Il gruppo  consiliare della regione Lazio del M5S, ha presentato un interrogazione urgente a risposta scritta al presidente  del consiglio regionale, per avere lumi sulla scellerata ipotesi di trasferire il centro trasfusionale di Frosinone a Tor Vergata, lo stesso ha fatto il gruppo del Pd.  Sembra, secondo quanto riferito nel corso del sit-in dal consigliere  regionale Daniela Bianchi, che il sangue ciociaro rimanga in Ciociaria. Vogliamo assegnare questa piccola vittoria ai cittadini e alle associazioni che hanno protestato?  Non ho dubbi in merito. Certo che si. 

Inoltre grazie al deputato europeo, Alfredo Pallone ex Pdl, oggi vicino al Nuovo Centro Destra di Alfano,  addirittura il ministro della salute Beatrice Lorenzin  verrà di persona a verificare le disastrose condizioni dell’Ospedale Fabrizio Spaziani  per poi proseguire il suo viaggio verso il nosocomio di Sora. La visita è prevista per giovedì  alle ore 15,00. Il ministro, oltre ad incontrare il personale sanitario, si confronterà con una delegazione della associazioni.  Un'altra vittoria dei cittadini?  Forse, ma ne dubito. Infatti sospetto che l’iperattività dell’eurodeputato Pallone miri a contrastare a livello ragionale la fazione forza italiota che ha nella provincia di Latina un punto di forza grazie alla nomina di Claudio Fazzone, il ras berlusconiano  del pontino, a  coordinatore regionale di Forza Italia. E in vista delle elezioni europee La ministra Lorenzin , anche essa precipitata nelle truppe alfanoidi, non poteva tirarsi indietro nel promuovere il suo sodale in terra di Ciociaria.  

Valutazione di piccole   o  grandi conquiste a parte, la manifestazione davanti all’ospedale ha avuto il merito di accendere i riflettori dei   media  sulla scandalosa situazione della sanità a Frosinone e in provincia. Ha sollecitato i politici locali giunti in forze, ad un impegno fattivo per difendere il diritto costituzionalmente riconosciuto dei cittadini ad essere curati decentemente.  

Dal sindaco di Frosinone Ottaviani, ai consiglieri, Calicchia e Pizzutelli, dal consigliere regionale Daniela Bianchi al deputato M5S Luca Frusone,  tutti hanno  condiviso le motivazioni della protesta e hanno promesso  chi più chi meno di impegnarsi maggiormente.  La salvaguardia della salute non ha colore politico, questo è stato il mantra. 

Si spera che il sit-in abbia attivato un precorso di presa di coscienza da parte delle istituzioni della gravità della situazione.  Dopo questo piccolo ma significativo successo è compito della associazioni passare dalla fase propositiva alla fase di pressione e controllo. E fondamentale verificare quale siano le reali intenzioni delle istituzioni in merito al problema della sanità in Ciociaria a cominciare dall’incontro con il Ministro Lorenzin. 



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