Domenica 9 Marzo, nel corso delle iniziative promosse dalle donne di Se non ora, quando? di Cassino, è stato
presentato il libro di Lucia Fabi ed Angelino Loffredi “Nord e Sud un cuore
solo”, sull’infanzia di Cassino e della Ciociaria salvata dalla solidarietà
delle famiglie del Nord Italia nel 1946. Gli autori hanno illustrato il loro
lavoro alla presenza di una sala gremita ed attenta fino alla fine dei lavori.
Il libro, pubblicato nel 2011, raccoglie documenti dell’epoca e
testimonianze dirette di persone coinvolte, e ricostruisce una pagina nobile
quanto sconosciuta della storia italiana. Sconosciuta non certo per crudele
casualità o per beffa del destino, ma perché quella pagina straordinaria,
all’indomani della Liberazione e delle tragedie della guerra, fu scritta dai
comunisti, ed in particolare dalle donne comuniste. Ce n’è quanto basta per far
storcere il naso ad ogni risma di benpensanti, di quanti vorrebbero che le
differenze fossero derubricate a semplice questione di tattica, e non fossero
invece quello che sono, ossia il discrimine fra chi aveva in animo la conquista
della libertà e della dignità per tutti e chi era fiero di servire un padrone,
meglio se guerriero, purché si potesse illusoriamente ritagliare in quella servitù
un angolino di privilegio.
Cassino visse quei nove mesi, e l’ultimo inverno soprattutto, nella
miseria più nera, straziata dalla vista di centinaia di innocenti, molti ancora
bambini, dilaniati dopo mesi
di fame, di pidocchi, di sporcizia, di abbrutimento totale, ridotti a meno che
animali in preda alla paura. Tutto questo non finì con la fine dei
combattimenti. Furono le donne, le donne comuniste che avevano da poco finito
di combattere la Guerra di Liberazione, le donne del Nord, che o erano state in
montagna con gli uomini a combattere contro l’invasore ed i suoi accoliti
collaborazionisti, o erano state in trincee ancora più pericolose, ad
assistere, a rifornire, ad informare, a nascondere i partigiani in lotta,
furono loro a decidere, spesso imponendosi agli uomini, a passare ancora una
volta all’azione, pretendendo che il loro partito organizzasse, anche se con le
difficoltà che oggi non riusciamo nemmeno ad immaginare, la solidarietà
militante, trasportando i bambini denutriti e seminudi in zone più favorevoli,
accogliendoli nelle case dei militanti, nutrendoli e restituendo loro la
dignità che a Cassino non avrebbero avuto per molto tempo ancora.
Le donne ricordano oggi le loro madri, le loro nonne, raccolgono il loro
insegnamento e lo offrono alla Città Martire.
L’ANPI è grata a queste donne per l’invito rivoltole, ed ha partecipato
con diversi iscritti presenti e con un
accorato intervento del presidente provinciale. Siamo grati alle donne
di Se non ora, quando? per aver
donato alla Città le loro riflessioni, la loro sensibilità civile, la loro
esperienza partecipativa, ed auguriamo di rinnovare le occasioni di
collaborazione nella battaglia senza fine della dignità.
Video a cura di Luciano Granieri.
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Video a cura di Luciano Granieri.
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