La lista “L’Altra Europa con Tsipras” è infine nata con la presentazione delle 73 candidature suddivise nelle cinque circoscrizioni elettorali delle elezioni europee.
I nomi della lista corrispondono all’impostazione politica e al profilo che il comitato dei garanti aveva avanzato: il rigetto di una linea politica supina alle politiche liberiste dell’attuale Unione Europea e alle forze bipartisan che la gestiscono, mantenendo però un profilo europeista (l’altra Europa da costruire) e il rifiuto non meno netto di un ripiegamento nazionalista. Non è una proposta strategica anticapitalista, ma un rispettabile orientamento politico alternativo che mette l’accento sulla democrazia e sull’umanesimo; si tratta di una linea di modifica radicale degli assetti europei caratterizzata da una forte spinta riformista neokeynesiana contro il pensieromainstream dominante, di cui l’ultima espressione in Italia è il nuovo presidente del Consiglio.
Le teste di lista e i garanti che guidano questo progetto elettorale rappresentano bene l’orientamento politico richiamato ed anche le ambiguità possibili di rapporto con le forze politiche socialiberiste, espresse chiaramente da uno dei referenti forti della lista, Vendola, quando afferma che bisogna essere “nella terra di mezzo” tra Schultz e Tsipras: affermazione che non costituisce una grande invenzione strategica, ma una delle tante coperture “narrative” dell’opportunismo del capo di Sel.
La composizione della lista che ha visto alcuni passaggi difficili ed anche un voto a maggioranza nel comitato dei garanti risulta ineccepibile nella composizione di genere; è fortemente caratterizzata da giornalisti, intellettuali e professori di indubbio valore, esprime soggetti che si sono fortemente investiti in battaglie per i beni comuni, a partire dalla campagna sull’acqua, ma non solo e che vogliono rappresentare i territori. Resta debole, molto debole la presenza dei lavoratori, circoscritta in larga parte ad alcuni esponenti metalmeccanici, mentre credo sarebbe stato giusto dare una rappresentanza più ampia agli esponenti diretti della classe lavoratrice, compreso anche al lavoro pubblico non meno sotto attacco, a partire dai servizi e dalla sanità. Dispiace, in proposito, che nessuna delle due candidature operaie avanzate dall’assemblea di Brescia abbia trovato posto nella circoscrizione Nord ovest.
Il nodo centrale è proprio la condizione della classe lavoratrice; la risposta alle politiche dell’austerità ruota intorno alla difesa dei suoi diritti, del salario, dell’occupazione e la riattivazione della classe resta essenziale per poter sconfiggere le politiche liberiste che la lista Tsipras vuole combattere.
I principali partiti che la sostengono, segnatamente SEL, Rifondazione, ma anche Alba, hanno avuto i loro riconoscimenti; non ha invece ottenuto alcun candidato il PdCI e forse pour cause, considerato la sua attività e ruolo nel paese. Anche il gruppo dirigente della Fiom ha espresso i suoi rappresentanti.
Si è molto discusso sulle modalità di decisione della lista, che è nei fatti di coalizione, e sulla scelta molto discutibile dei garanti di sussumere (per diritto divino?) su di loro ogni determinazione alla luce delle cattive esperienze del passato. Premesso che non esiste la soluzione perfetta, (non lo era certo quella dei segretari di partito che hanno deciso la lista Ingroia), e tanto meno che sia evitabile una trattativa intensa più o meno segreta tra i principali protagonisti e i garanti, che naturalmente c’è stata, lascia però perplessi che le duecento candidature avanzate non abbiano avuto una particolare rilevanza pubblica. Essa avrebbe permesso di giudicare e valutare anche meglio la coerenza delle decisioni che sono state infine prese dai garanti.
Ora comincia però il gioco reale che ha il suo primo tempo nella raccolta delle firme, molto onerosa e difficile, una delle tante leggi che oggi rendono impervia non solo l’elezione di rappresentanti della sinistra nelle istituzioni, ma la stessa partecipazione (in Francia una lista per presentarsi alle Europee deve depositare la spropositata cifra di un milione di euro) alla competizione elettorale.
Sarà buona cosa per tutti se le firme necessarie saranno raccolte e sarà così garantito un fondamentale diritto democratico.
Sul piano politico sarà compito della lista dimostrare di essere capace di portare ad una platea molto larga proposte chiare ed alternative alle politiche dell’austerità, a trasmettere a settori popolari più ampi un messaggio di speranza e diverso nei contenuti rispetto alle ideologie liberiste e reazionarie dominanti e a conquistarsi quindi anche un significativo voto delle elettrici e degli elettori.
E’ su questa base che nelle prossime settimane formuleremo anche una più precisa indicazione di voto.
Infatti, pur non avendo aderito alla lista per le ambiguità prima richiamate, manteniamo però un’attenzione particolare a quanto essa esprimerà e produrrà ed una dialogo politico aperto con tutte e tutti quelle/i che la sostengono.
Sinistra Anticapitalista svilupperà una sua specifica campagna elettorale europea, con un’impostazione di fondo anticapitalista e internazionalista, incentrata contro le politiche dell’austerità, contro l’Europa del Fiscal compact, per l’unità delle lotte delle lavoratrici dei lavoratori, per la costruzione di un’altra Europa.
Soprattutto vogliamo mettere l’accento e l’attenzione sulla costruzione di una mobilitazione concreta contro le misure del governo e contro i ricatti delle politiche dell’Unione europea: decisiva infatti, come sempre sarà la capacità di lotta per i propri obiettivi della classe lavoratrice, sconfiggendo anche le subalternità e le complicità delle burocrazie sindacali alle scelte padronali.
Per questo nel quadro della campagna politica assume un particolare rilievo l’organizzazione della manifestazione che le forze politiche anticapitaliste, il sindacalismo di classe e diversi movimenti sociali stanno organizzando per il 12 aprile a Roma contro le politiche dell’austerità.
Il 12 e 13 aprile sono anche le due giornate di mobilitazione che in Francia sono state indette dal Front de Gauche e dall’NPA sulla base di un piattaforma comune contro il neofascismo del FN di Le Pen. Giornate che possono vedere una rinnovata iniziativa internazionalista della sinistra di classe nei due paesi in stretto rapporto con le lotte che in tutti i paesi europei si manifestano a partire naturalmente dalla Grecia.
E domenica 13 aprile Sinistra Anticapitalista organizzerà a Roma unmeeting anticapitalista e internazionalista con la partecipazione di compagni francesi, greci e dello Stato spagnolo.
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