La lotta paga. E’ un vecchio adagio con cui dopo azioni di lotta magari eclatanti, come occupazioni di
tetti, di gru, si riesce ad ottenere, in una vertenza, almeno la
visibilità. Magari non è un atto risolutivo, ma utile al riconoscimento e all’accoglimento delle
ragioni che tale lotta hanno
sollecitato. Nel luglio scorso l’occupazione del TETTO DEL COMUNE da parte dei lavoratori della
Multiservizi, in difesa del loro posto di
lavoro andato in fumo per le
cocciutaggini strategiche del sindaco di Frosinone , aveva
ottenuto un primo flebile risultato, con i politici locali in processione
davanti ai lavoratori a promettere, in cambio della resa e della discesa dal
tetto, ciò che non avrebbero mai potuto
o voluto mantenere. Quell’azione aveva concentrato l’interesse mediatico sulla sciagurata
vicenda di lavoratori che dopo anni di onorato servizio a beneficio della comunità, dovevano sacrificare il loro posto di
lavoro sull’altare delle ricompense elettorali dovute da chi nel frattempo aveva ottenuto la poltrona
di primo cittadino. In quella fase, su sollecitazione della Provincia di
Frosinone, la Regione Lazio iniziò ad interessarsi al caso. Oggi, a dieci mesi da quella temeraria
occupazione, i lavoratori della
Multiservizi ritornano a rivendicare il loro sacrosanto diritto a svolgere la
propria attività organizzando un
presidio permanente con una tenda piazzata
davanti al Comune. A far loro visita,
questa volta, non i soliti politici, ma il presidente della Regione
Zingaretti con i consiglieri di maggioranza Mauro Buschini e Daniela
Bianchi. Soggetti realmente in grado di
impegnarsi fattivamente perché membri delle istituzioni. L’impegno ha prodotto il pagamento della
parte di debiti a carico della Regione
per le competenze dovute alla Multiservizi,
e la disponibilità dell’ente
regionale ad entrare a far parte del consiglio di amministrazione di una
società da costituirsi in concorso con gli altri azionisti pubblici della ex
Multiservizi, Comune di Frosinone e Comune di Alatri, per riassorbire i
lavoratori licenziati. Dopo questa manifesta disponibilità, il sindaco
Ottaviani non ha più l’alibi della mancanza di collaborazione da parte della Regione e
dovrà finalmente rivelare i motivi veri
per cui ha lasciato andare in malora la Multiservizi pur disponendo di tutti gli strumenti per lasciarla vivere. Lunedì prossimo dovrà dare conto al
presidente Zingaretti della sua
posizione e il venerdì successivo alla Pisana si aprirà un nuovo
tavolo fra le parti (Regione, Comune di Frosinone e lavoratori) per procedere nella direzione indicata dalle
istituzioni regionali cioè la costituzione di una nuova società che possa
riassorbire i lavoratori. Considerata la
fermezza del sindaco Ottaviani nel
rifiutare ogni tipo di apertura alla risoluzione della vertenza, i consiglieri regionali si sono dichiarati disponibili
a partecipare ad un consiglio
comunale aperto dove sollecitare il
sindaco a riflettere, affiancando i lavoratori, della Multiservizi, ma anche i cittadini
di Frosinone che dalla privatizzazione di quelle attività che una volta svolgevano gli addetti della
Multiservizi, hanno tutto da perdere, con
un aumento delle tariffe e un degrado della qualità dei servizi erogati. L’evoluzione della vicenda appena descritta
è un risultato importante ottenuto dai
lavoratori in lotta. Ciò a dimostrazione che la lotta paga, ma deve essere
pressante, costante nel tempo e condivisa. Gli esiti della vertenza, pur indirizzati verso una soluzione positiva,
restano ancora incerti. Per questo motivi i lavoratori continueranno la loro
lotta. E’ la sola arma che gli è
rimasta, ma quanto pare è anche la più efficace.
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