venerdì 11 aprile 2014

La lotta paga? Forse si.

Luciano Granieri


La  lotta paga. E’  un vecchio adagio con cui dopo azioni  di lotta magari eclatanti, come occupazioni di tetti, di gru, si riesce ad ottenere, in una vertenza,   almeno la  visibilità.  Magari non è un atto risolutivo, ma utile al  riconoscimento e all’accoglimento delle ragioni che tale  lotta hanno sollecitato.  Nel luglio scorso l’occupazione del TETTO DEL COMUNE da parte dei lavoratori della Multiservizi,  in difesa del loro  posto di lavoro andato in fumo  per le cocciutaggini strategiche del sindaco di Frosinone ,   aveva ottenuto un primo flebile risultato, con i politici locali in processione davanti ai lavoratori a promettere, in cambio della resa e della discesa dal tetto,  ciò che non avrebbero mai potuto o voluto mantenere. Quell’azione aveva concentrato l’interesse mediatico sulla sciagurata vicenda di lavoratori che dopo anni di  onorato servizio a beneficio della  comunità, dovevano sacrificare il loro posto di lavoro sull’altare delle ricompense elettorali dovute da  chi nel frattempo aveva ottenuto la poltrona di primo cittadino. In quella fase, su sollecitazione della Provincia di Frosinone, la Regione Lazio iniziò ad interessarsi al caso.  Oggi, a dieci mesi da quella temeraria occupazione, i  lavoratori della Multiservizi ritornano a rivendicare il loro sacrosanto diritto a svolgere la propria attività  organizzando un presidio permanente con una tenda  piazzata davanti al Comune.  A far loro visita, questa volta, non i soliti politici, ma il presidente della Regione Zingaretti  con i consiglieri  di maggioranza Mauro Buschini e Daniela Bianchi.  Soggetti realmente in grado di impegnarsi fattivamente perché membri delle istituzioni.  L’impegno ha prodotto il pagamento   della parte di debiti  a carico della Regione per le competenze dovute alla Multiservizi,  e la disponibilità  dell’ente regionale ad entrare a far parte del consiglio di amministrazione di una società da costituirsi in concorso con gli altri azionisti pubblici della ex Multiservizi, Comune di Frosinone e Comune di Alatri, per riassorbire i lavoratori licenziati. Dopo questa manifesta disponibilità, il sindaco Ottaviani non ha più l’alibi della mancanza di collaborazione  da parte della Regione e dovrà finalmente rivelare i motivi veri  per cui ha lasciato andare in malora la Multiservizi  pur disponendo di tutti gli strumenti  per lasciarla vivere.  Lunedì prossimo dovrà dare conto al presidente Zingaretti  della sua posizione e  il venerdì  successivo alla Pisana si aprirà un nuovo tavolo fra le parti (Regione, Comune di Frosinone e lavoratori)  per procedere nella direzione indicata dalle istituzioni regionali cioè   la costituzione di una nuova società che possa riassorbire i lavoratori.  Considerata la fermezza del sindaco Ottaviani  nel rifiutare ogni tipo di apertura alla risoluzione della vertenza,   i  consiglieri regionali si sono dichiarati disponibili a partecipare ad  un consiglio comunale  aperto dove sollecitare il sindaco a riflettere,  affiancando i  lavoratori, della Multiservizi, ma anche i cittadini di Frosinone che dalla privatizzazione di quelle attività  che una volta svolgevano gli addetti della Multiservizi, hanno tutto da perdere,  con un aumento delle tariffe e un degrado della qualità dei servizi erogati.  L’evoluzione della vicenda appena descritta è  un risultato importante ottenuto dai lavoratori in lotta. Ciò a dimostrazione che la lotta paga, ma deve essere pressante, costante nel tempo e condivisa.  Gli esiti della vertenza, pur  indirizzati verso una soluzione positiva, restano ancora incerti. Per questo motivi i lavoratori continueranno la loro lotta.  E’ la sola arma che gli è rimasta, ma quanto pare è anche la più efficace.

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