giovedì 29 maggio 2014

All you fascists

Luciano Granieri


Dopo le elezioni europee dilaga il vento anti europeista, questa affermazione scontata descrive ciò che già era stato abbondantemente previsto. Dal  Front National di Marine Le Pen all’Ukip di Farage, passando per il Fpoe in Austria, Jobbik in Ungheria, per finire ad Alba Dorata, la crisi economica imposta dall’austerity ha prodotto il classico smottamento che si verifica  quando il capitalismo non riesce più  controllare la crisi che egli stesso produce.  Cioè  l’irruzione sulla scena dei fascisti.
I fascisti servono e sono sempre serviti per incanalare il malcontento nell’odio verso l’altro. E’ il classico collaudato sistema di innescare la guerra fra poveri,  fra nativi e immigrati, allo scopo di distogliere la questione dal problema vero.  La dittatura delle lobby e del capitalismo finanziario.  Il capitale in Europa è ancora al sicuro, saldamente protetto dal dominio della larghe intese Ppe - Pse, per nulla scalfito dalla pur accertata perdita  di voti. 
Anzi considerato che la compagine più votata all’interno del carrozzone riformista è stato il Pd,  il partito  che ha decretato  il pieno sdoganamento del  lavoro precario e sta tentando di orientare la forma dello stato, attraverso  le riforme istituzionali, in senso autoritario , si può affermare  che nel Pse la forza più consistente tende verso  destra e converge  con quelli che sono i programmi del Ppe, consolidando il blocco a difesa degli interessi capitalistico finanziari.
Infatti dietro le doverose promesse di facciata sulla volontà di ammorbidire la morsa del rigore  per far partire la crescita, già si apparecchia il consenso verso il  Trattato Transatlantico sul Commercio e gli investimenti (TTIP) un accordo che consente alle multinazionali americane di venire a colonizzare  l’Europa secondo le loro condizioni capestro, incuranti dei diritti dei lavoratori e delle limitazioni sull’inquinamento e su altre forme di tutela per i cittadini.
Dunque mentre i fascisti europei,. di varia forma e natura, provvedono a mettere gli uni contro gli altri i poveracci nativi contro i poveracci immigrati, in nome di una sovranità nazionale,  buona per acquisire consensi in  casa propria,  ma che  nessuno, malgrado i proclami ha interesse a consolidare, le ruberie ai danni dei lavoratori continueranno come prima se non peggio di prima.  
La vera novità, in vero, sta nella normalizzazione di quello che in Italia era considerato  IL NUOVO CHE AVANZA ovvero il M5S. Un partito che nella metamorfosi europea si trasforma dalla innovativa macchina da guerra a democrazia partecipata, tutta web e trasparenza, nel più classico movimentucolo di fascistelli borghesucci, incazzati e intolleranti al soldo del potere capitalistico finanziario. 
Un partito  (scusate un movimento )  che mentre in Italia giudica impuro ogni tentativo di accordo con chicchessia, anche su obbiettivi comuni, rifiutando di contaminarsi  con qualsiasi forza  che siede  nel Parlamento,  in Europa digerisce la peggiore merda fascista intollerante e xenofoba. Ignoro se l’idea della rattizzazione con i fascisti inglesi dell’Ukip  appartenga esclusivamente a Grillo e al suo finanziatore Casaleggio, o se ci sia stato un contatto con i militanti in rete. Certo che conoscendo, anche personalmente,  alcuni militanti ed eletti del M5S, apprezzandone la loro capacità e passione, mi dispiace vederli  ingoiare la  merda  fascista per la dabbenaggine del loro capo.  Quanta energia sprecata! Ma ragazzi, svegliatevi e cominciate a fare politica come già avete dimostrato di saper fare. Levatevi dai coglioni Grillo e Casaleggio e forse eviterete di annegare nella MELMA.

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