sabato 17 maggio 2014

MEMORIA E OBLIO A FROSINONE

Oltre l'Occidente


Frosinone si prepara a fine mese a festeggiare il 70° anniversario della Liberazione. Chi passa a p.le Vittorio Veneto nota la scenografia adottata. Ma nell’osservarla con più attenzione appare una stonatura: la bandiera della odierna Germania, sulla destra.

Si deduce che la memoria che l’Amministrazione Comunale vuole condurre si rifaccia ad una descrizione dei fatti e degli attori in gioco in quei giorni terribili di 70 anni fa senza alcun giudizio di valore sui ruoli avuti, sui valori, sulle responsabilità.
La “memoria” quindi viene ricostruita con uno sfondo opaco e indistinto che non solo dribbla le analisi storiche, ma utilizza i valori elencati nella Costituzione Repubblicana come passati e appartenenti ad altra epoca. Si sussurra invece che tali valori sono ancora quelli per i quali tutti noi dobbiamo far riferimento… almeno così è fuori da Frosinone, in Italia. 
Allora perché chiamare la manifestazione “le giornate della memoria”? Avremmo potuto far dire una messa riconciliativa per tutti i morti e forse ce la saremmo cavata meglio. 
Niente di tutto ciò. I nostri politici al governo della città ci sfidano su un terreno insidioso: tentano anche loro di scaricare il fardello storico del criminale fascismo mussoliniano ma solo per promuoverne quel “nuovo fascismo” che appare quanto mai terribile, della società dei consumi, dello sviluppismo, della omologazione, della indifferenza. 
Un nuovo fascismo che oggi si sta rappresentando con tutta la carica di odio e di discriminazione verso la stessa, propria, popolazione: che non tiene più al contesto ma solamente agli affari, che non contempla più identità culturali ma solamente masse consumiste, che non dimensiona la propria azione su un territorio riconosciuto, ma di questo ne consuma solamente le risorse per il ripristino sempre più veloce del proprio profitto. 
E lunedì questo “nuovo fascismo” porterà in consiglio comunale a Frosinone tasse e palazzi. Gli unici argomenti che i nostri politici amano affrontare: la cementificazione del Matusa e la TASI nuova terribile tassa che cumula tutto…. 
La storia de La Liberazione, in questo contesto, viene spinta in soffitta, insieme ai concetti di resistenza, lotta politica, opposizione, ambiente, uguaglianza, lavoro, reddito, dignità, beni comuni per fare strada alle politiche economiche liberiste antidemocratiche di cui la Germania si fregia con la rigorosa applicazione, e di cui alcuni pensano che facciano gli interessi delle popolazioni. 
Quella bandiera in piazza forse, oggi, non riuscirà ad assolvere dalla storia la Germania, ma ne riconduce un pensiero positivo alla "necessaria guerra" economica ai PIGS in atto.


Video di Luciano Granieri

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