lunedì 2 giugno 2014

Nuovo assalto al parco archeologico vicino alla Villa Comunale

Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni della Città di Frosinone

Con sorpresa e indignazione le associazioni e i cittadini hanno appreso dalla stampa locale la notizia del rilascio del permesso a costruire del Comune di Frosinone sull’area adiacente alla Villa comunale, per una colata di cemento da 35mila metri cubi in una città che non cresce e che evidenzia in ogni strada la presenza di cartelli di vendesi e affittasi. Come dovrebbe essere noto al sindaco, ai dirigenti del Comune e agli enti di tutela archeologica e paesaggistica, la Consulta delle associazioni con lettera del 13 giugno 2012 aveva richiesto l’inserimento nel procedimento e l’accesso agli atti in merito a qualsiasi atto autorizzatorio relativo all’intervento edilizio denominato “I Portici”. Nella stessa data la Consulta delle associazioni scrisse al sindaco Ottaviani appena insediato, per chiedere un incontro finalizzato a esaminare un percorso comune con le associazioni per garantire alla città legalità, trasparenza e crescita culturale, ripartendo dalla delibera comunale di iniziativa popolare votata all’unanimità il 14 settembre 2011, voluta da 1200 cittadini e 60 associazioni per la valorizzazione e la tutela del patrimonio archeologico dell’area attigua alla villa. Malgrado ciò la Consulta delle Associazioni non ha ricevuto alcuna comunicazione.
Alla luce di quanto sopra, il sindaco e la maggioranza tradiscono clamorosamente l’impegno assunto con gli elettori e tutti i cittadini del capoluogo. Infatti  al capitolo “Urbanistica e lavori pubblici”  del programma elettorale si sottolineava che  “La discussione sul nuovo assetto di città dovrà coinvolgere i cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi in prima persona esponendo ragioni e aspettative, e i tecnici, soprattutto locali” (pag.15 del programma). Si fa appello a tutte le associazioni e ai cittadini affinché si mobilitino e si impegnino per salvaguardare l’area attigua alla villa comunale, già destinata a Parco archeologico, i resti delle Terme Romane seppellite sotto un parcheggio e tutti i reperti archeologici rinvenuti. Questo patrimonio deve essere sottratto alla speculazione edilizia per restituire alla città crescita e qualità della vita.  
Dal programma del sindaco Ottaviani: “la memoria storica della nostra città è stata oggetto negli anni di umiliazione continua, tanto da aver portato alla distruzione di quelle poche vestigia del glorioso passato” (pag. 55 del programma relativa a “Parco dei Volsci e ampliamento del museo”) e ancora “E’ ferma intenzione della nuova amministrazione valorizzare il patrimonio archeologico di Frosinone, restaurando i monumenti esistenti e dando, poi, vita al Parco dei Volsci, nel luogo di ritrovamento di alcune importanti tracce di insediamenti nei pressi della villa comunale, considerato anche che nella zona insiste una necropoli di imponenti dimensioni” (pag.56).
Le colate di cemento che hanno aggredito e stuprato il territorio in questi anni non hanno portato alcun progresso economico, culturale e civile ma hanno distrutto valori e ricchezze enormi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se si cambia, Frosinone cambia.

Video di Luciano Granieri

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