venerdì 6 giugno 2014

Programmazione POR-FESR 2014-2020. Tavolo provinciale

Luciano Granieri


Giovedì scorso 5 giugno ho partecipato come esponente del Comitato L.I.P. Legge d’Iniziativa Popolare per la Valle del Sacco,  al tavolo di partenariato provinciale, organizzato dalla Regione Lazio  per la programmazione dei fondi  POR-FESR  2014-2020. Il FESR   è un  fondo europeo di sviluppo regionale  che assieme ad altri fondi,  come  l’ FSE fondo europeo sociale, il FEASR  fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale  e il FEAMP fondo per gli affari marittimi e la pesca,  opera nell’ambito  di un quadro comune di investimenti europei  denominato SIE.  

Attraverso tale programma  settennale 2014-2020 ogni Stato membro può finanziare dei progetti presentati da partner quali,   istituzioni locali, istituti di istruzione superiore e di ricerca, parti sociali, camere di commercio ed associazioni imprenditoriali, organismi che rappresentano la società civile, associazioni ambientaliste,  associazioni non governative, organismi di promozione dell’inclusione sociale.  

I progetti  devono strutturarsi  al fine di ottenere diversi obbiettivi nel territorio  fra i quali la tutela dell’ambiente e delle risorse culturali, la creazione di buona occupazione, la programmazione di attività per l’inclusione sociale, la promozione di istruzione e formazione.  Il  progetto che il comitato L.I.P. sta mettendo a punto per la Valle del Sacco risponde a questi criteri. 

 E’  un sistema  integrato.  Un progetto  che passa per piani di bonifica e risanamento ambientale della Valle, prevede  la realizzazione di un modello di sviluppo orientato alla creazione di attività produttive dalle finalità ecosostenibili (green work), il   recupero delle attitudini agroalimentari del territorio  (green food),  la promozione del turismo attraverso la valorizzazione del panorama artistico, culturale (green touring)  e la formazione delle necessarie competenze per poter realizzare queste attività. 

Il programma di accesso ai fondi   FESR prevede  il coinvolgimento della Regione  quale coordinatrice  dei   partner portatori di interesse.  l'Ente regionale, però,  non può determinare la partecipazione dei vari soggetti che, in base alla  normativa europea (regolamento UE  n.240 del 07.01.2014), deve avvenire “secondo un criterio inclusivo nel rispetto del pluralismo coinvolgendo anche associazioni del volontariato, delle comunità locali, con la partecipazione di organizzazioni di varie dimensioni e tipologie e di piccoli soggetti innovativi”.  Il 6 maggio scorso  il comitato L.I.P. ha inviato alla Regione istanza di ammissione al Tavolo di Partenariato e l’inclusione nell’elenco dei partner  per la programmazione dei fondi POR-FESR  2014-2020,   forte di un progetto che, come prima accennato, risponde in pieno ai requisiti europei. Fra l’altro, prevedendo la trasformazione del piano  in legge d’iniziativa popolare,  alla cui redazione possono concorrere tutti i cittadini, sempre nel rispetto delle linee guida definite,  si soddisfa anche il principio stabilito dalla normativa  di ottenere la  massima partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza nel progetto.  

A differenza di altri portatori di interesse già ammessi la tavolo di partenariato, con proposte meno specifiche  e strutturate della nostra, noi siamo ancora in attesa di una riposta, quando,  secondo i dettami europei  avremmo dovuto essere coinvolti sin dall’apertura del tavolo regionale.  Per chi come noi non è stato invitato a questa importante e decisiva fase , la Regione ha organizzato degli incontri territoriali nel corso dei quali raccogliere le proposte di movimenti e associazioni. 

Ma è bene ricordare che una tappa di consultazione territoriale provinciale  non è prevista nel regolamento per l’organizzazione dei tavolo del partenariato, per cui partecipare a questi incontri non consente di essere attori attivi, come chi è inserito nel programma regionale. In pratica è l’ajetto  con cui la Regione cerca di consolare gli esclusi.  Dunque assistere all’incontro di ieri, organizzato presso la Camera di Commercio di Frosinone,   è servito a poco. Se non altro mi sono reso conto del mondo che ci gira in torno, quali sono le proposte degli altri  stakeholder. 

  Il tavolo dei relatori era composto, oltre che dal padrone di  casa Marcello Pigliacelli, presidente della Camera di Commercio, da Paolo Orneli, responsabile  segreteria dell’assessorato alle attività produttive della Regione, Rosanna Bellotti, direttrice della  attività produttive della Regione Lazio, Giorgio Pugliese direttore regionale per la  programmazione economica.  Sono intervenuti  anche Daniela Bianchi, consigliere regionale e l’assessore regionale all’ambiente Paolo Refrigeri. 

Tralasciando gli interventi dei dirigenti regionali, basati sull’illustrazione delle modalità di presentazione dei progetti e su una certa prevedibile esaltazione dell'operato  dall’ente guidato da Zingaretti, mi sono concentrato sui rappresentanti delle associazioni partner,  o aspiranti tali. Unindustria,  associazione dei costruttori edili, Università degli studi di Cassino, associazioni ambientaliste e sindacati, fra gli altri, si sono alternati al tavolo delle proposte. Si è passati da indicazioni e suggerimenti  costruttivi e interessanti,  a questue vere e proprie della serie: “datece li sordi

Personalmente ho apprezzato una parte dell’intervento di Francesco Raffa nel quale il coordinatore provinciale di Legambiente auspicava che, a fronte di una conclamata  necessità di bonifica e riqualificazione ambientale della Valle del Sacco, si procedesse coerentemente a quest’obbiettivo evitando di pianificare la costruzione nel comprensorio di inceneritori o impianti di trattamento rifiuti TMB, strutture ad alto impatto ambientale che mal si conciliano con il programma di riqualificazione del territorio in questione.  

Forse sarò di parte, ma gli unici interventi veramente propositivi sono stati i nostri: quello di Severo Lutrario,  e Luisa Montoni, iscritti al comitato L.I.P.  ma presenti in rappresentanza della confederazione USB, il primo,   e del forum regionale acqua pubblica la seconda, e quello del sottoscritto che ha provato nei 5 minuti concessi a  descrivere il progetto L.I.P.  

In conclusione ho avuto la netta sensazione che ancora non sia chiara la portata del cambiamento normativo del programma POR-FESR 2014-2020 rispetto al programma precedente 2007-2013. Prima dall’Europa passava il seguente messaggio. Proponi qualche attività e ti darò un po’ di soldi. Oggi il messaggio è:  Cosa vuoi fare,perché lo vuoi fare, quali obbiettivi  e benefici per la comunità vuoi raggiungere, in quanto tempo li vuoi raggiungere,  come prevedi  di controllare  le varie fasi di progressione del progetto e correggere   le criticità.  Una bella differenza. Ma noi del comitato L.I.P.  legge di iniziativa popolare per la Valle del Sacco siamo pronti.




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