giovedì 31 luglio 2014

Terminata la Scuola Popolare per migranti

Oltre l'Occidente


E’ terminata ieri 30 luglio la lunghissima stagione della Scuola popolare per migranti di Frosinone, organizzata per il sesto anno consecutivo dall’Associazione Oltre l’Occidente e Casa dei Diritti Sociali sezione di Frosinone per l’insegnamento della lingua italiana per stranieri e sostegno scolastico per minori. E con una piccola festa organizzata dagli insegnanti si sono sciolte le emozioni di due mondi che hanno cominciato a comunicare nonostante le difficile realtà delle condizioni africane e delle terribili esperienze dei processi migratori. Dall’inizio di novembre la scuola ha avviato 5 corsi per un complessivo numero di 40 studenti che hanno frequentato vari livelli di insegnamento della lingua italiana. Uno di questi corsi il PRILS, Piano Regionale d’integrazione linguistica e sociale degli stranieri del Lazio, ha visto gli studenti, asiatici, mediorientali, nordafricani e dell’Europa dell’est, raggiungere il livello 1, con le insegnanti Daniela Spaziani e Donatella Sanità. Un altro corso ha visto la partecipazione di cittadini dell’est Europa con l’insegnante Daniela Spaziani.Un terzo corso di alfabetizzazione si è svolto con i ragazzi profughi africani (Nigeria,Ghana,Gambia,Mali,Chad,Senegal e Guinea), con la collaborazione della coop.Antea, e ha visto la partecipazione di circa 20 ragazzi con l’insegnante Ilaria Mastrantoni, Venera Oi, volontaria del Servizio Civile, e Yoanna …Un ultimo corso si è svolto con i ragazzi  della Casa famiglia Elefante Invisibile con l’insegnante Venera Oi. Si è poi effettuato sostegno scolastico a minori durante tutto l’anno scolastico con l’aiuto di Venera Oi e Stefano Mazza, Sabrina Capocci e Muse Beyene. «Generalmente si è passati da livelli elementare di contatto e di sopravvivenza a posizioni intermedie con alcuni che hanno fatto sensibili progressi», commenta Venera Oi. «La comprensione nell’ascolto è stata sufficiente mentre difficoltà sono riscontrabili nella lettura. Alcuni sono riusciti a rompere il muro della difficoltà del parlato entrando nella intenzionalità del discorso. E’ stata utilizzata una metodologia didattica classica con lezioni frontali e lavagne. Nel corso del tempo si è anche utilizzato il computer e un videoproiettore per lezioni più interattive e dinamiche. Il centro ha offerto occasioni per intercultura e interazioni che hanno contribuito alla crescita linguistica degli studenti. I docenti si ritengono soddisfatti per la riuscita del corso nonostante le difficoltà di organizzazione, di frequentazione e di continuità». «L’approccio iniziale con i ragazzi è stato molto delicato, poiché giunti da poco in Italia dopo un lunghissimo viaggio,apparivano frastornati e intimoriti a causa delle barriere linguistiche,culturali e religiose.», afferma Ilaria Mastrantoni, «ma a poco a poco grazie all’uso della lingua inglese e francese noi insegnanti siamo riuscite astabilire un dialogo e un rapporto di reciproco rispetto e fiducia». «I ragazzi hanno mostrato sin dall’inizio interesse nell’apprendere una nuova lingua e nel frequentare assiduamente le lezioni,impegnandosi anche a casa». «Con il passare del tempo noi insegnanti abbiamo osservato i loro miglioramenti con piacere e gratificazione,apprezzando i loro sforzi e la volontà di ognuno di loro» continua Venera Oi. «Quotidianamentenoi insegnanti preparavamo i loro esercizi,cercando ogni volta di rendere la lezione divertente e allo stesso tempo interessante. Con il passare del tempo i ragazzi hanno acquisito sempre più padronanza della lingua italiana , sicurezza in se’ stessi e nelle proprie capacità. In breve tempo hanno iniziato ad usare espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto».«Per noi insegnanti e’ stata un’esperienza molto intensa e gratificante , sia dal punto di vista umano, che dal punto di vista dell’insegnamento. Siamo riuscite ad instaurare con loro legami molto forti ,che vanno oltre il semplice rapporto alunno-insegnante. Per noi è stata un’esperienza bella ed emozionante poichè dietro ognuno di loro c’è una storia e vedere la loro grinta ci ha reso più forti» concludono Venera Oi e Ilaria Mastrantoni. L’Associazione Oltre l’Occidente e Casa dei Diritti Sociali nel ringraziare quanti hanno permesso lo svolgimento delle lezioni, sottolineano l’operato volontario delle insegnanti tutte che con grande impegno e coraggio si sono calate spesso come mediatrici culturali nel mondo articolato, diffidente, difficile delle migrazioni. Il mondo non va forse nel senso giusto. la scuola è occasione per conoscere il mondo, per avvicinarlo per tentare di costruire e condividere un orizzonte comune, così come fanno i volontari e gli attivisti. Così però non ragiona l’istituzione che continua ad essere sorda sugli elementi fondanti l’integrazione e l’intercultura a cominciare da scuole d’insegnamento della lingua italiana stabili che prevedano percorsi di mediazione per aiutare a muoversi nella nostra società. Frosinone nel suo piccolo avrebbe strutture e risorse associative importanti per avviare su una scala diversa questi percorsi. L a Casa della Pace strumento individuato da legge regionale a cui il Comune di Frosinone ha aderito e con i fondi del quale è stata ripristinata una sede pubblica è lì morta da almeno due anni senza cha alcuno se ne preoccupi. In ogni caso con le difficoltà e i limiti di sempre Oltre l’Occidente e Casa dei Diritti Sociali alla fine di ottobre riprenderanno il tentativo di gettare un ponte di condivisione tra mondi diversi con la scuola d’italiano. Chi vuole fare questa eccezionale esperienza è libero di partecipare. Un altro mondo è possibile. 

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