giovedì 14 agosto 2014

ACEA ATO5 QUESTIONI APERTE

Angelino Loffredi

Ancora una volta l’AceaAto5 occupa le pagine dei giornali facendo parlare abbondantemente di sé. Questa volta l’attenzione popolare è rivolta verso l’ennesima stan-gata che a giorni colpirà le tasche degli utenti, vittime incolpevoli del famigerato provvedimento commissariale del 27 dicembre 2013, firmato da Egidio Fedele Dell’Oste.
Che cosa prevede tale infausta deliberazione?.
- Il pagamento di un deposito cauzionale applicato secondo la tipologia dell’utenza e che per quello domestico è previsto per la somma di 38, 65 euro. La fatturazione di tale deposito avrà luogo ratealmente attraverso due bollette.
L’aspetto contraddittorio della disposizione, se leggiamo l’Informativa per gli u-tenti del 25 luglio 2014, riguarda l’esclusione dall’applicazione del deposito cauzionale degli utenti con domiciliazione bancaria e postale.
E’ naturale allora sollevare qualche interrogativo riguardante il motivo di tale scel-ta che appare discrezionale e prevaricatoria. Chiedo: se un utente, oggi, indica l’addebito bancario o postale arriva “ fuori tempo massimo”? E se la risposta è “ si”, perché?
- Il pagamento di partite pregresse, ovvero i conguagli relativi a periodi prece-denti. L’AceaAto5 li indica nel periodo compreso tra il 2006 e 2011 in modo da prevedere un’entrata complessiva di 75 milioni e 180 mila euro.
L’azienda privatizzata, quella che doveva rivoluzionare il sistema dei servizi of-frendoci efficienza e trasparenza, ora ci prova. Tenta, infatti, di farsi pagare il conguaglio partendo addirittura dal 2006. Vuole fare un ritorno al passato di ben otto anni.
Mi limito a chiedere “ E’ legittimo e giusto tutto questo”?
Vedo con soddisfazione che contro questi provvedimenti si sta manifestando mol-ta indignazione. Dopo la chiara e decisa presa di posizione della Federconsumatori registro prese di posizioni critiche di cittadini, altre associazioni, politici e uomini delle istituzioni. Tale contrarietà è positiva ma il probleaa Acea Ato5 non può ri-dursi solo ai due aspetti sopra indicati perché bisogna riprendere, far conoscere e approfondire altre questioni più importanti e decisive quali:
- La rottura di condutture riparate in ritardo dopo la perdita del flusso idrico che incide in termini di costo sulla tariffa. Sono gli utenti insomma a pagare l’incapacità manutentiva dell’azienda;
- gli impegni riguardanti gli investimenti in ogni singolo comune;
- il funzionamento dei depuratori.
E’ arrivata l’ora di guardare e intervenire sull’insieme dei problemi e di non di-sperderci solo nei particolari.

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