L’ennesima aggressione israeliana contro i palestinesi non rileva nulla di nuovo, i pretesti sono parte integrante del progetto sionista di pulizia etnica della Palestina avviato nel 1897 a Basilea e continuato con la nascita dell'entità sionista del 1948: “una terra senza popolo per un popolo senza terra”, uno slogan che li racchiude tutti.
Allo stesso tempo essa si inscrive in un quadro mondiale segnato dall'aggravarsi della tendenza alla guerra, con continue aggressioni e destabilizzazioni da parte della potenze imperialiste e con la resistenza dei popoli aggrediti, che vedono nella storica Resistenza Palestinese un esempio attuale per tenere testa ai piani di dominio neo-coloniale.
Infatti durante questa nuova aggressione qualcosa è riemerso in maniera incontestabile: la Resistenza, che ha dimostrato un'efficace capacità militare e la certezza nella risposta all’aggressore con le numerose perdite inflitte ai sionisti, il sostegno popolare - nonostante le sofferenze subite con le punizioni collettive e i crimini di guerra sionisti. Ma soprattutto si è resa visibile, con cristallina chiarezza, l'unica strada percorribile per la liberazione della Palestina: l'Unità nella Resistenza.
Dal 9 luglio 2014, inizio dell'offensiva “Margine protettivo”, le piazze di tutto il mondo si sono riempite per manifestare lo sdegno per i crimini israeliani, per chiedere il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro lo Stato israeliano e per manifestare il sostegno alla resistenza palestinese. Nelle settimane è cresciuta nel nostro paese la necessità di una manifestazione nazionale, ancor più oggi che una “tregua” illusoria pare abbia sospeso il massacro voluto, progettato, attuato dai sionisti.
Oggi deve essere ancora maggiore il sostegno alla Resistenza, in qualunque forma i palestinesi decidano di attuarla, compresa la lotta armata.
Saremo quindi presenti a Roma il 27 settembre alla manifestazione indetta dalle Comunità palestinesi in Italia, ma allo stesso tempo non possiamo aderire alla piattaforma proposta, per quanto è scritto ma anche per quanto non è scritto.
A nostro avviso la richiesta di uno stato democratico e laico in Palestina con Gerusalemme capitale è giusta se viene pensata come progetto da applicare su tutto il territorio della Palestina storica, ma fare riferimento alle risoluzioni ONU non solo è fuorviante, sottintende e sostiene il progetto razzista “due stati per due popoli” nonché l'accettazione degli Accordi di Oslo ed è estremamente sbagliato dato che riconosce il progetto colonialista sionista in Palestina e lo legittima. Un progetto che taglia fuori dall'equazione più di un milione e trecento mila palestinesi che abitano il territorio espropriato in favore dell'entità sionista, oltre a non dare una soluzione giusta e plausibile al Diritto al Ritorno dei milioni di palestinesi costretti con il terrore ad abbandonare le loro case e le loro terre per rifugiarsi nella diaspora. Ma ancor di più crediamo che non si possa essere reticenti sulla situazione in Palestina: tra gli obiettivi della piattaforma si fa accenno al diritto dei palestinesi alla Resistenza, e viene difficile capire come questo obiettivo si concili con la collaborazione in Cisgiordania tra l'Autorità Nazionale Palestinese e sionisti e i loro accordi sulla sicurezza (di Israele) frutto, il tutto, del famigerato accordo di Oslo e di quelli successivi.
Il Fronte Palestina parteciperà ed invita tutti a partecipare alla manifestazione unitaria e nazionale del 27 settembre 2014 a Roma con parole d’ordine di chiara solidarietà internazionalista e antisionista alla lotta dei palestinesi:
- Fine dell'assedio alla Striscia di Gaza
- Sostegno alla Resistenza palestinese contro l'occupazione sionista della Palestina
- No agli accordi di Oslo e interruzione delle trattative sulla sicurezza tra ANP e occupanti
- Liberazione di tutti i prigionieri palestinesi e applicazione del Diritto al Ritorno dei profughi
- No ad ogni forma di collaborazione, ad ogni livello, fra stato italiano ed entità sionista
- Sostegno alla Resistenza palestinese contro l'occupazione sionista della Palestina
- No agli accordi di Oslo e interruzione delle trattative sulla sicurezza tra ANP e occupanti
- Liberazione di tutti i prigionieri palestinesi e applicazione del Diritto al Ritorno dei profughi
- No ad ogni forma di collaborazione, ad ogni livello, fra stato italiano ed entità sionista
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