Frosinone: Ridente cittadina a sud di Roma dove vivere è
difficile. E’ più facile morire. E’ facilissimo.
Capita che un professore di liceo, di 45 anni, giunga, colto da malore, al pronto
soccorso e muoia in attesa della tac. Capita
che un cittadino, giunto anch’egli al
pronto soccorso, in preda ad una crisi
respiratoria, non possa essere ricoverato
perché allo Spaziani, non c’è il reparto di pneumologia. Mentre si briga
per trovare un letto nella struttura di Cassino, attrezzata a curare questa
patologia, si parcheggia il paziente per
tre giorni nel reparto di otorino . Ma
il decorso della malattia non ha il tempo di aspettare il traffico dei fax per
l’autorizzazione di ricovero presso l’ospedale cassinate e dunque
l’esito è la morte.
Tutto molto
drammatico. Ma il dramma vero riguarda il futuro. Perché se la realtà odierna è
indegna, ciò che ci aspetta per il triennio 2014-2016 è di molto peggiore. In base al piano strategico della
Asl, dal quale dovrebbe scaturire l’atto aziendale vero e proprio, dei quattro
centri ospedalieri superstiti - dopo il
terremoto Polverini che ha raso al suolo
sette ospedali - uno cadrà per mano di
Zingaretti. Alatri sparirà e diverrà costola di Frosinone, il quale già non
sopporta l’attuale onere di ricoveri, figuriamoci se potrà assolvere al
servizio in presenza del sovraccarico di un’altra struttura. I posti letto
(veri o presunti) previsti nel documento
sono 977, pari all’ 1,8 x 1.000 della popolazione. Si indica, comunque l’obbiettivo
di aumentare questa disponibilità fino
ad arrivare alla quota di 2,7 x1.000. Faccio notare che il D.L. 135/2012 fissa
una soglia minimia di 3,7. Siamo in
uno stato di violazione normativa che non verrà sanata neanche con i buoni
propositi futuri. Fuori della dignità e fuori dalle legge.
Ma se è facile
morire, altrettanto difficile
è vivere.
Il servizio idrico è fra più costosi
, ma l’acqua anziché arrivare nelle case dei cittadini si disperde per la
strada. Sulla bolletta dovrebbe essere indicato il servizio di “irrigazione
asfalto”. Un servizio efficiente, non
come il depuratore che non funziona, ma si paga ugualmente. Se si beve male non
si respira meglio. Siamo l’unica città,
insieme con Benevento, a somministrare ai propri cittadini una razione di PM10
superiore al limite dannoso per la salute. Considerato che manca il reparto di pneumologia allo Spaziani non
c’è da stare allegri. Bisogna sperare nel buon funzionamento del fax fra Cassino
e Frosinone.
Beviamo male, respiriamo peggio, ma in compenso siamo circondati
dalla monnezza. La percentuale di raccolta differenziata è al 15%. Faccio
notare che L’art.205 Dlgs 152/2006 ed il Piano di Gestione dei Rifiuti del
Lazio, hanno imposto a tutti i Comuni il raggiungimento della percentuale
minima di raccolta differenziata dei rifiuti del 65% entro il 31.12.2012.
Stiamo un po’ in ritardo, mi pare, e come per la Sanità in violazione di legge. La questione è dannosa per la salute, ma rischia di essere deleteria anche per le casse comunali e per le tasche dei
cittadini, i quali già pagano uno sproposito per il servizio. Infatti la
sentenza n.83 del 27 maggio 2013 della
Corte dei Conti sancisce che gli enti inadempienti sulla differenziata dovranno
pagare una multa, da addebitare ai cittadini, ma anche agli amministratori,
chiamati a rispondere per danno erariale.
Anche in questo caso se il presente è
indegno il futuro sarà peggio. Sui rifiuti, ancora si sta discutendo con il
gestore privato, campa cavallo! Hai voglia a schiodarsi dal 15% di differenziata.
In questo marasma nel consiglio comunale la minoranza, ex maggioranza a
trazione Pd, langue nella sua indeterminatezza fiaccata dall’ulteriore
miserrima vicenda delle elezioni
provinciali, la maggioranza è impegnata nel gioco delle sedie, una
contesa senza esclusione di colpi dove volano stracci a destra e a manca.
Il sindaco se ne fotte,
va avanti nella svendita della città. E’ contento perché è riuscito a
disinnescare la trappola urbanistica dell’articolo 18 posta sul terreno da una
deprecabile sentenza del TAR del Lazio . In base a questa deliberazione s’impone un
limite alla contrattazione diretta fra sindaco e costruttori, per la
cementificazione del suolo pubblico. L’operazione deve passare all’esame del consiglio
comunale.
Ma in aiuto al sindaco arriva TurboRenzi che, grazie al decreto sblocca Italia, ripristina
la “trattativa” e risolve la questione. Si evita il passaggio in consiglio obbligando il privato a fornire, in cambio
dell’autorizzazione a seppellire nel cemento pezzi di città, la disponibilità a
costruire un parcheggino qua , un’aiuola la. Un esempio concreto: grazie ad un pronto
cambio di destinazione d’uso, nella struttura del glorioso Cinema Excelsior troveranno posto quattro appartamenti. I privati che
si apprestano ad eseguire l’ennesimo scempio di una struttura pubblica,
dovranno risistemare, in cambio, l’area
di Via Amendola e piazza Valchera, con il rifacimento del muro, delle scalinate
e della balaustra in mezzo alla piazza. La cosa in se non sarebbe negativa, ma
le tante trattative del passato insegnano
che a cementificare si fa presto , mentre per eseguire le opere compensative si va alle calende greche.
A questo punto una
domanda sorge spontanea. Ai cittadini di Frosinone piace vivere male e morire
bene? Evidentemente si. Perché se ad
ogni tornata elettorale si vota il medico perché ti cura, l’avvocato perché ti
difende, il geometra perché ti fa la strada davanti casa, se si confonde, cioè, una prestazione dovuta, con una elargizione
oggetto di voto di scambio, a Frosinone si continuerà a vivere male e a morire
bene.
Nessun commento:
Posta un commento