martedì 7 ottobre 2014

Meglio votare il Jobs Act, discutere di Juve-Roma, o discettare di Perugia-Frosinone ?

Luciano Granieri

Il fatto che gli eventi  relativi   alla partita di  calcio Juve-Roma  siano finite in Parlamento, con la presentazione bipartisan di interrogazioni  parlamentari da parte di esponenti politici, ha suscitato molta  sorpresa e indignazione . Non si  capisce come il Parlamento possa essere interessato da simili futili querelle quando il Paese è flagellato da povertà, disoccupazione, disagio sociale. E’ un’obiezione legittima e sacrosanta. Resta il fatto che interrogazioni parlamentari, anche inerenti a stupidaggini come una partita di calcio, almeno hanno il merito di suscitare nelle Camere il  dibattito su un tema concreto. 

Infatti è da molto tempo che in Parlamento, non solo non si discute, ma spesso si è chiamati ad esprimersi sul nulla. Ad esempio, domani  a Palazzo Madama,  i Senatori dovranno  votare l’ennesima fiducia su una legge fantasma di cui esiste solo il nome, rigorosamente in inglese, Jobs Act e poco altro. Domani, non solo non è prevista alcuna discussione (prendere o lasciare), ma non è previsto neanche un testo   da approvare. 

Si chiederà cioè ai Senatori di conferire la fiducia al governo, affinchè metta in piedi una legge sulla precarizzazione del lavoro che rispetti i comandamenti scritti nella lettera , inviata il 5 agosto del 2011 al Governo italiano, dall’allora presidente della BCE  Jean Claude Trichet e dal suo successore Mario  Draghi. L’esecutivo  quindi chiederà la fiducia su un mandato a compiere il lavoro che né Berlusconi, né Tremonti, né Letta sono riusciti a portare a termine. 

Non importa che sia indicato  un programma specifico, è sufficiente approvare la semplice intenzione di rivedere le norme sulle assunzioni e i licenziamenti dei lavoratori  così come prescritto dalla missiva della BCE, leggi abolizione dell’art.18. Basta semplicemente fare uscire dal Senato un buon proposito da sfoggiare  al summit UE sul lavoro che si svolgerà  a Milano, poi Dio provvederà.  Sulla seduta di domani si stanno scatenando forti contrasti, per nulla, fra il PdR (Partito di Renzi) e le cellule impazzite del Pd che strillano di complotti orditi con  la destra cialtrona di Berlusconi e quella cogliona di Alfano, ma poi , ne siamo certi, seguiranno il gregge . 

Tutto sto’casino per un maxi-emendamento etereo  in cui si accenna al riordino delle forme contrattuali  esistenti,  inserendo una tipologia  di contratto a tempo indeterminato, con tutele crescenti, che sostituisca la giungla delle forme oggi in vigore. Si accenna a tutele crescenti senza indicarne la tempistica nè la natura. Si sa solo che dell’art.18 rimarrà esclusivamente  la reintegra in caso di licenziamento per discriminazione. Nulla si conosce del tipo  di discriminazione. Sarà  di razza o di genere, oppure di ideologia politica. Mistero. La reintegra per motivi disciplinari, contentino dato dalla direzione Pd ai dissidenti moderati, pare  sia sparita dal maxi emendamento. 

Si fa cenno poi alla revisione delle protezioni sociali da estendere a chi attualmente ne è sprovvisto, i licenziati da lavoro precario . Pure su questo tema tutto è oscuro. Di cosa si parla? Di salario minimo garantito? Di reddito di cittadinanza? Di reddito universale?  Alla protezione diretta si affiancherà qualche forma di protezione indiretta? (buoni scuola, bonus per la casa, accessi agevolati al servizio sanitario) . Di quanto sarà il sussidio 500, 600, 1000 euro? E’ importante saperlo perché i costi variano dai 25 miliardi dal salario minimo fino ai 70 miliardi ed oltre per  il reddito universale. Chi paga? I lavoratori dipendenti attraverso la previdenza sociale come oggi, oppure la popolazione intera  attraverso la fiscalità generale? E tutto ciò che conseguenze avrà nel Documento economico e finanziario  di prossima stesura? Dove si trovano le coperture? 

Di questo i senatori dovrebbero dibattere e votare domani. Ma il maxi-emendamento non propone neanche uno dei temi descritti. E allora è meglio continuare a discutere di Juve-Roma , un evento reale. Anzi allerterei i Parlamentari della nostra Provincia sulla partita di  domenica prossima fra il Perugia e il Frosinone. Dal momento che è in gioco la testa della classifica di serie B, magari un rigore rubato o un gol annullato ai Canarini potrebbe costituire altra materia di interrogazione parlamentare. Chissà, Scalia, piuttosto che la Spilabotte potrebbero sfruttare la ghiotta occasione di impegnare ancora il Parlamento su cose stupide ma concrete.

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