Una
protesta pacifica contro l’IS in Siria e in Iraq, organizzata da alcuni membri
della comunità kurda in alcune città della Germania, si è conclusa in gravi scontri con musulmani pro-jihadisti ad
Amburgo e Celle. La Polizia ad Amburgo, una città portuale con una popolazione di 1.8 milioni di
abitanti, è stata costretta ad usare manganelli, cannoni d’acqua e spray al
peperoncino, nel tardo pomeriggio di martedì, per disperdere un gruppo di
Kurdi e mussulmani pro-jihadisti in lotta fra di loro armati di coltelli e
pugni di ferro. Ciò a seguito di una
protesta contro i miliziani dello stato islamico che stanno attaccando la città
kurda di Kobani in Siria vicino al confine Siriano. In un primo momento martedì
pomeriggio circa 80 manifestanti kurdi hanno occupato la stazione centrale di
Amburgo per un ora, secondo quanto
riferito dalla NDR. Un porta- voce della
polizia ha riferito che i manifestanti hanno
liberato volontariamente la ferrovia dopo le 6 di sera. Un gruppo più numeroso
di circa 500 manifestanti kurdi hanno
sfilato per il centro di Amburgo. Sulla
loro strada hanno danneggiato alcune vetture , bar turchi, infrangendo vetrine,
lanciando in aria sedie di plastica. La Polizia ha arrestato 14 rivoltosi. Più
tardi alcune centinaia di manifestanti kurdi si sono riuniti presso la moschea
Al Nour in Via Steindamm, vicino alla stazione ferroviaria della città. Alle
11,30 locali circa i Kurdi sono stati aggrediti da un gruppo armato di circa 40
fanatici dello Stato Islamico, come riporta il video della nuova Agenzia
Ruptly. Il bilancio dei violenti scontri seguiti all’aggressione è di 4 persone ricoverate in
ospedale per ferite di arma da taglio . La manifestazione Kurda anti IS nel nord della
Germania è iniziata lunedì scorso ed è stata supportata da un centinaio di
manifestanti a Brema, Celle, Göttingen, Hannover, Kiel e Oldenburg. Nella maggior parte
delle città la protesta si è svolta
pacificamente ed è stata praticamente
esente da incidenti. Ma a Celle la polizia non è riuscita a prevenire gli
scontri. La prima rissa fra due fazioni di almeno 100 Kurdi e altrettanti Mussulmani
ha avuto inizio lunedì. Ma la polizia di
Celle, una cittadina di 71.000 abitanti, con l’aiuto di rinforzi provenienti da
Hannover, Oldenburg e Wolgsburg, è riuscita a scongiurare seri scontri fra le
due fazioni. Martedì, naturalmente, le due fazioni armate hanno tentato di
forzare il blocco della polizia che li divideva per attaccarsi un’altra volta.
La polizia in tenuta anti sommossa ha usato spray al peperoncino, manganelli
per reprimere l’attacco e scongiurare la violenza. Nonostante sia tornata la
calma e nessun poliziotto sia rimasto ferito, un numeroso contingente di polizia è rimasto in città per evitare una
possibile escalation di violenza . La Cellesche Zeitung ha riferito che alcuni
dei mussulmani che hanno preso parte agli scontri di Celle erano di nazionalità
cecena giunti da tutta la Germania. L’onda della protesta anti IS organizzata
dagli attivisti kurdi ha scosso molte capitali europee compreso Londra, Bruxelles, L’Aia e Goteborg in Svezia. La diaspora kurda in Europa sta
protestando contro i miliziani dello Stato Islamico dell’Iraq
e della Siria perché questi stanno assalendo le comunità Kurde impunemente, senza
incontrare una seria opposizione sul terreno da parte delle milizie Kurde dei Peshmerga. L’assalto
dei Jihadisti nell’insediamento kurdo di
Kabani in Siria, vicino al confine turco ha già introdotto 400 miliziani ,
mentre gli attacchi aerei degli Stati Uniti e dei loro alleati contro i
guerrieri dell’IS in Siria non si sono concentrati sulla protezione di Kobani. Kristofer Lundberg un attivista del Partito Socialista della Giustizia Svedese di Gotheborg che ha
organizzato e arringato 1.000 manifestanti accesi a sostengo del popolo kurdo
di Kobani ha dichiarato alla RT: “Noi
chiediamo che la Turchia apra le proprie frontiere per lasciare entrare i rifugiati
che sfuggono il terrore dell’IS e nello stesso tempo lasciar passare i
guerriglieri che stanno attendendo al confine per raggiungere Kobani e difendere
la città. Migliaia di Kurdi sono pronti ad andare a difendere Kobani”. Nel
frattempo ci sono state anche proteste a Londra contro il bombardamento inglese
delle postazioni dell’ISIS in Iraq.
Traduzione di Luciano Granieri.
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