giovedì 20 novembre 2014

L'insostenibile leggerezza della gestione commissariale di Ceccano.

Anita Mancini

E' di pochi giorni fa la notizia che il Movimento dei Disoccupati di Ceccano si sia recato dal Commissario Prefettizio per chiedere di occuparsi della manutenzione di Castel Sindici. In molti, sui social, sui giornali, avevano caldeggiato tale proposta, considerandola in un certo qual modo una "win-win", cioè una proposta in cui tutti "vincevano": Vincevano i disoccupati, ovviamente, ma anche il Comune che dovrà pur occuparsi della manutenzione di un edificio che ha acquistato e ristrutturato con i danari dei cittadini. Ma avrebbero vinto i cittadini di Ceccano, avrebbe vinto una cultura della manutenzione, dell'avere a cuore la res publica. Questa iniziativa non avrebbe portato svantaggio, insomma. La risposta, a quanto mi hanno raccontato ieri, da parte del Commissario e del Segretario Generale di Ceccano è stata negativa. Qualche articolo del codice, qualche riferimento ad un paio di regolamenti e stop. Non se ne è fatto nulla. Perchè, allora, mi chiedeva Tiziano Ziroli occuparsi di un piano particolareggiato? Bella domanda, no? Questa gestione temporanea del Comune durerà qualche mese, ma un piano lascia il segno per decenni. Può salvare o condannare un territorio per molti anni...Ma la "semplice" manutenzione di un edificio pubblico... beh quello che impatto volete che abbia?

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