Questo articolo è dedicato all’elettorato Pd. Quello che vota Renzi e si fa vuotare le tasche, oltre che dal fenomeno di Rignano, da Davide Serra. Si, proprio lui, l’amministratore delegato del fondo Algebris, che ha la gigantografia di Mandela in ufficio a Londra, comprata ad un’asta dove c’era Angela Merkel, e che chiede di sanzionare chi fa sciopero in Italia. Insomma lo sponsor finanziario più noto di Matteo Renzi.
Come è conosciuto nel mondo dei broker Davide Serra? Come un ribassista che fa vendite allo scoperto. Che cosa significa? Semplice, significa che Serra acquista l’obbligo di vendita di azioni, o obbligazioni, ad un determinato prezzo e ad una determinata data. Senza avere azioni od obbligazioni in mano. Se a quella data le azioni, o le obbligazioni, fissate saranno ad un prezzo più basso, di quanto precedentemente determinato, Serra potrà comprare sul mercato e rivendere, guadagnandoci. Facciamo un esempio: Serra contrae, come accade su tutti i mercati da decenni, un accordo con promessa di vendita di azioni MPS a 100 euro l’una. Senza avere in mano una azione MPS. Il giorno in cui questa promessa dovrà essere mantenuta se le azioni MPS avranno valore, facciamo un esempio, 80 il nostro Serra avrà guadagnato senza spendere un euro. Si fa cosi: si prende il contratto di vendita, si fanno comprare le azioni a 80 da una banca, qui la facciamo semplice, poi si incassa, come da obbligo contrattuale, 100, e si paga una commissione alla banca. Ed ecco guadagno pulito senza aver avuto un euro in tasca prima dell’acquisto di titoli MPS prima di venderli.
Grosso modo è quello che è accaduto realmente, quando Serra ha incassato forti dividendi dal crollo in borsa di MPS. Conosciamo naturalmente il nostro bischero per eccellenza, l’elettore Pd, già pronto a raccontarci che sono questioni di mercato e che le istituzioni non possono farci niente. Naturalmente non è vero: possono, anzi potevano, farci molto sia la vigilanza bancaria che il governo. Due esempi rapidi. Uno, guardiamo cosa può fare in questi casi la Consob
La vigilanza bancaria può segnalare la posizione di vendita ribassista allo scoperto, e la Consob qui lo ha fatto prima che il titolo crollasse. Ma può fare anche un’altra cosa: può direttamente vietare la vendita allo scoperto per impedire comportamenti speculativi. La Consob naturalmente non ha vietato nulla, il titolo MPS ha finito di crollare e Serra ha guadagnato. Cosa poteva fare il governo? Elementare Watson, tutelare i risparmiatori MPS, e i contribuenti che dovranno ripianare la voragine di Siena, anche con un semplice effetto annuncio. Anche solo portando il presidente del consiglio davanti ai microfoni, gesto che gli riesce benissimo, per dichiarare che si sarebbe fatto di tutto per salvare MPS. In modo da far risalire il titolo e contenere i danni sia ai risparmiatori che ai contribuenti.
Ma Davide Serra, l’uomo che ha guadagnato (come da posizione ribassista rilevata dalla Consob) dal crollo è anche il grande sponsor di Renzi. Presidente del consiglio che si è badato bene dal rilasciare dichiarazioni in grado di alzare il titolo MPS. E anche di investire pubblicamente, con qualche richiesta di informativa resa pubblica, proprio la Consob del problema del titolo MPS. A fare da complice alla coppia Serra-Renzi il comune amico Lorenzo Bini Smaghi, banchiere fiorentino già membro del board della Bce, che va a giro per i talk-show a dichiarare, per depistare sulle emergenze nazionali, che non sono le banche il vero problema per l’Italia. Di sicuro le banche non sono un problema per i tre amici che, dalla crisi del sistema bancario nazionale, ci guadagnano e non poco sia pure a diverso titolo.
Insomma che cosa è Palazzo Chigi oggi? E' il più gigantesco covo di insider trading del paese. Un covo dove si detengono informazioni riservate, ad esempio, su MPS e, guarda te il caso, dove gli amici del presidente del consiglio su MPS finiscono per guadagnarci. Una volta poi smantellato il sistema locale del credito in Toscana poi qualcuno paghera’: contribuenti e rispamiatori ad esempio. Bravi bischeri che votate Pd continuate così: votate chi lascia, noi e voi, in mutande. In nome delle cazzate della Leopolda, la sfilata delle ministre e di proposte politiche vecchie almeno di 15 anni. Proposte che solo al bischero che vota PD possono sembrare nuove.
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