Oggi Peppino Impastato avrebbe compiuto 67 anni. Chissà come avrebbe vissuto le nefandezze di una gestione della cosa pubblica intrisa di illegalità, chissà come avrebbe sopportato questa società fatta di individualismo , insofferenza per “l’altro””. Come sarebbe sopravvissuto all’interno di una comunità completamente priva dei quella consapevolezza e solidarietà sociale, elementi cardine della sua lotta contro la mafia e in favore della giustizia sociale. Non lo sapremo mai. Trentasette anni fa il 9 maggio 1978, Peppino Impastato veniva trucidato dalla mafia, dagli scagnozzi dello "Zu Tano", Tano seduto, come lo chiamava Peppino, cioè il boss Tano Badalamenti. Vorremmo, nell’anniversario della sua nascita, ricordare Peppino in modo un po' diverso dal solito. La storia di Impastato, poco conosciuta prima che Marco Tullio Giordana con il suo FILM "I 100 passi" la rendesse icona della lotta sociale alla mafia, racconta di un ragazzo impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata fino al sacrificio della propria vita. Un eroe? Certamente no, Peppino non avrebbe voluto essere definito eroe. Un giovane completamente immerso nel conflitto per il raggiungimento di una piena giustizia sociale ? E' una definizione più coerente al personaggio. Ma Peppino Impastato era soprattutto una persona sensibile, con i sui dubbi, le sue crisi, preso a tenaglia fra la voglia di giustizia sociale -che lo portava a lottare la mafia considerata causa prima dell'impossibilità di perseguire un modello di società basato sulla solidarietà e sulla condivisione -e la sua famiglia, in particolare suo padre che da quel mondo di violenza soprusi e omertà proveniva. Dentro quella tenaglia Peppino si dilaniava smembrato fra gli affetti e l'impegno civile. Quelle profonde lotte interiori ci hanno regalato, oltre che il riconosciuto e irriducibile militante , un poeta profondo e straordinario nel suo lirismo. E’ unanimemente celebrato , l'impegno civile e il coraggio di Peppino. Noi vogliamo ricordare anche lo straordinario poeta. Riproponiamo un video posato il 9 maggio dell’anno scorso. Nel filmato , le cui immagini sono tratte dal breve documentario : "Una storia da raccontare" abbiamo combinato la eccellente recitazione di Alfonso Cardamone mentre legge alcune poesie di Peppino, con l'improvvisazione free jazz, dell'Idea Trio guidato dal pianista Gaetano Liguori , sul leggendario brano El pueblo unido jamas serà vencido, degli Inti-Illmani . Un canto di lotta eseguito con un linguaggio musicale creativo e di rottura come il free jazz. Un miscela assolutamente rivoluzionaria a commento della poetica di Peppino. Lirismo e lotta. Sono forse le due figure che descrivono meglio ciò che era Peppino Impastato e ciò che ha lasciato. Un messaggio la cui forza incisiva, viene raccolta oggi da molti giovani, questo ci fa ben sperare e credere che la sua lotta e il suo sacrificio non sono stati vani.
domenica 4 gennaio 2015
Oggi Peppino avrebbe compiuto 67 anni
Luciano Granieri
Oggi Peppino Impastato avrebbe compiuto 67 anni. Chissà come avrebbe vissuto le nefandezze di una gestione della cosa pubblica intrisa di illegalità, chissà come avrebbe sopportato questa società fatta di individualismo , insofferenza per “l’altro””. Come sarebbe sopravvissuto all’interno di una comunità completamente priva dei quella consapevolezza e solidarietà sociale, elementi cardine della sua lotta contro la mafia e in favore della giustizia sociale. Non lo sapremo mai. Trentasette anni fa il 9 maggio 1978, Peppino Impastato veniva trucidato dalla mafia, dagli scagnozzi dello "Zu Tano", Tano seduto, come lo chiamava Peppino, cioè il boss Tano Badalamenti. Vorremmo, nell’anniversario della sua nascita, ricordare Peppino in modo un po' diverso dal solito. La storia di Impastato, poco conosciuta prima che Marco Tullio Giordana con il suo FILM "I 100 passi" la rendesse icona della lotta sociale alla mafia, racconta di un ragazzo impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata fino al sacrificio della propria vita. Un eroe? Certamente no, Peppino non avrebbe voluto essere definito eroe. Un giovane completamente immerso nel conflitto per il raggiungimento di una piena giustizia sociale ? E' una definizione più coerente al personaggio. Ma Peppino Impastato era soprattutto una persona sensibile, con i sui dubbi, le sue crisi, preso a tenaglia fra la voglia di giustizia sociale -che lo portava a lottare la mafia considerata causa prima dell'impossibilità di perseguire un modello di società basato sulla solidarietà e sulla condivisione -e la sua famiglia, in particolare suo padre che da quel mondo di violenza soprusi e omertà proveniva. Dentro quella tenaglia Peppino si dilaniava smembrato fra gli affetti e l'impegno civile. Quelle profonde lotte interiori ci hanno regalato, oltre che il riconosciuto e irriducibile militante , un poeta profondo e straordinario nel suo lirismo. E’ unanimemente celebrato , l'impegno civile e il coraggio di Peppino. Noi vogliamo ricordare anche lo straordinario poeta. Riproponiamo un video posato il 9 maggio dell’anno scorso. Nel filmato , le cui immagini sono tratte dal breve documentario : "Una storia da raccontare" abbiamo combinato la eccellente recitazione di Alfonso Cardamone mentre legge alcune poesie di Peppino, con l'improvvisazione free jazz, dell'Idea Trio guidato dal pianista Gaetano Liguori , sul leggendario brano El pueblo unido jamas serà vencido, degli Inti-Illmani . Un canto di lotta eseguito con un linguaggio musicale creativo e di rottura come il free jazz. Un miscela assolutamente rivoluzionaria a commento della poetica di Peppino. Lirismo e lotta. Sono forse le due figure che descrivono meglio ciò che era Peppino Impastato e ciò che ha lasciato. Un messaggio la cui forza incisiva, viene raccolta oggi da molti giovani, questo ci fa ben sperare e credere che la sua lotta e il suo sacrificio non sono stati vani.
Oggi Peppino Impastato avrebbe compiuto 67 anni. Chissà come avrebbe vissuto le nefandezze di una gestione della cosa pubblica intrisa di illegalità, chissà come avrebbe sopportato questa società fatta di individualismo , insofferenza per “l’altro””. Come sarebbe sopravvissuto all’interno di una comunità completamente priva dei quella consapevolezza e solidarietà sociale, elementi cardine della sua lotta contro la mafia e in favore della giustizia sociale. Non lo sapremo mai. Trentasette anni fa il 9 maggio 1978, Peppino Impastato veniva trucidato dalla mafia, dagli scagnozzi dello "Zu Tano", Tano seduto, come lo chiamava Peppino, cioè il boss Tano Badalamenti. Vorremmo, nell’anniversario della sua nascita, ricordare Peppino in modo un po' diverso dal solito. La storia di Impastato, poco conosciuta prima che Marco Tullio Giordana con il suo FILM "I 100 passi" la rendesse icona della lotta sociale alla mafia, racconta di un ragazzo impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata fino al sacrificio della propria vita. Un eroe? Certamente no, Peppino non avrebbe voluto essere definito eroe. Un giovane completamente immerso nel conflitto per il raggiungimento di una piena giustizia sociale ? E' una definizione più coerente al personaggio. Ma Peppino Impastato era soprattutto una persona sensibile, con i sui dubbi, le sue crisi, preso a tenaglia fra la voglia di giustizia sociale -che lo portava a lottare la mafia considerata causa prima dell'impossibilità di perseguire un modello di società basato sulla solidarietà e sulla condivisione -e la sua famiglia, in particolare suo padre che da quel mondo di violenza soprusi e omertà proveniva. Dentro quella tenaglia Peppino si dilaniava smembrato fra gli affetti e l'impegno civile. Quelle profonde lotte interiori ci hanno regalato, oltre che il riconosciuto e irriducibile militante , un poeta profondo e straordinario nel suo lirismo. E’ unanimemente celebrato , l'impegno civile e il coraggio di Peppino. Noi vogliamo ricordare anche lo straordinario poeta. Riproponiamo un video posato il 9 maggio dell’anno scorso. Nel filmato , le cui immagini sono tratte dal breve documentario : "Una storia da raccontare" abbiamo combinato la eccellente recitazione di Alfonso Cardamone mentre legge alcune poesie di Peppino, con l'improvvisazione free jazz, dell'Idea Trio guidato dal pianista Gaetano Liguori , sul leggendario brano El pueblo unido jamas serà vencido, degli Inti-Illmani . Un canto di lotta eseguito con un linguaggio musicale creativo e di rottura come il free jazz. Un miscela assolutamente rivoluzionaria a commento della poetica di Peppino. Lirismo e lotta. Sono forse le due figure che descrivono meglio ciò che era Peppino Impastato e ciò che ha lasciato. Un messaggio la cui forza incisiva, viene raccolta oggi da molti giovani, questo ci fa ben sperare e credere che la sua lotta e il suo sacrificio non sono stati vani.
Nessun commento:
Posta un commento