No Austerity. Coordinamento delle lotte
Confindustria, Confcoorperative e le organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno firmato un
vergognoso accordo sulla rappresentanza che attacca la democrazia sostanziale nei luoghi di lavoro, da un lato
impedendo ai lavoratori il diritto di scegliere liberamente i propri rappresentati sindacali, dall'altro negando ai
sindacati e agli attivisti non collaborativi ogni agibilità sindacale e ogni diritto di espressione.
Con tali accordi i padroni e il governo tentano di indebolire le lotte dei lavoratori e la capacità di mobilitazione
delle organizzazioni conflittuali contro le nuove vergognose regole del mercato del lavoro. Con il Jobs Act e la
Legge di stabilità il governo Renzi, Confindustria e Marchionne stanno distruggendo tutti i diritti e le tutele (a
partire dallo Statuto dei lavoratori) guadagnati dai lavoratori con le dure lotte degli anni Sessanta e Settanta. Si
cerca di far passare come normale un sistema basato su: condizioni salariali al limite della povertà; distruzione
delle tutele e aumento della disoccupazione; repressione aziendale; precariato come modello sociale strutturale;
distruzione di sanità, scuola, trasporti pubblici; sfratti di massa e negazione del diritto alla casa.
L'accordo della vergogna sulla rappresentanza è strategico per governo e Confindustria: mira a indebolire le
organizzazioni conflittuali della classe lavoratrice, per impedire una risposta di lotta ai loro attacchi e un'alternativa
a questo modello sociale. Gli apparati dei sindacati confederali concertativi, succubi delle politiche padronali degli
ultimi anni, si prestano a questo gioco, al fine di garantire il proprio status e i propri privilegi.
Misura e certificazione della Rappresentanza.
Si nega ai sindacati non firmatari di contratto collettivo nazionale (CCNL) le deleghe automatiche per le tessere, e
parallelamente si misura la rappresentanza in funzione delle deleghe stesse come concordate con le aziende e
certificate da enti governativi quali Inps e Cnel. Con un solo colpo dunque si mina economicamente la capacità
organizzativa dei sindacati conflittuali che non hanno firmato accordi al ribasso per i lavoratori e d'altro lato si
impedisce agli attivisti sindacali conflittuali la possibilità di rappresentare le legittime aspettative dei lavoratori.
Elezioni delle RSU e contrattazione collettiva.
Il presupposto per partecipare alle elezioni RSU è la firma dell'accordo del 10 gennaio 2014. Inoltre, potranno
partecipare alla contrattazione collettiva, sulla base dei dati associativi comunicati al CNEL, i sindacati che avranno
raggiunto la soglia del 5%, sulla base di una media tra le iscrizioni al sindacato certificate (in prima istanza dalle
aziende!) e il dato elettorale delle rsu. Comunque i voti legittimamente raccolti - e gli eventuali rappresentanti eletti
- da tutti quei sindacati o liste che non hanno firmato l'accordo in questione non saranno ritenuti validi. Inoltre i
delegati RSU regolarmente eletti che decidessero di cambiare tessera sindacale dopo l'elezione decadono
automaticamente dal loro ruolo di delegati. L'elezione della RSU, sia per il rinnovo che per il passaggio da RSA a
RSU contemplato nell'accordo stesso, potrà avvenire solo a discrezione dei sottoscrittori dell'accordo.
Limitazione di Diritti e Tutele.
Le RSU e le organizzazioni sindacali che sottoscrivono gli accordi non potranno organizzare scioperi e forme
conflittuali di protesta contro i contratti e gli accordi firmati, pena multe e perdita di agibilità sindacale. Non
potranno nemmeno più organizzare proteste e scioperi durante le trattative (mentre sappiamo bene che gli scioperi
durante le trattative sono l'unica garanzia che hanno i lavoratori di riuscire a strappare qualche conquista!) I padroni
e le direzioni dei sindacati concertativi tentano così di mettere in atto, senza tener conto del punto di vista delle
lavoratrici e dei lavoratori, una forte limitazione della democrazia nei luoghi di lavoro: il diritto alla tutela diventa
un fatto meramente discrezionale, deciso dai soggetti firmatari degli accordi. Tutto ciò serve per tentare di mettere
fuori gioco tutti coloro che provano a contrastare le politiche di continua riduzione dei diritti dei lavoratori, al fine di favorire lo sviluppo di un mercato del lavoro governato dalla precarietà e dalla massima flessibilità.
Come coordinamento No-Austerity, insieme con le organizzazioni e gli attivisti che hanno promosso la campagna per la
democrazia nei luoghi di lavoro, crediamo che l'accordo sulla rappresentanza rappresenti una truffa colossale, un pesante
attacco ai diritti democratici e al futuro dei lavoratori e dei giovani.
Un provvedimento tanto vergognoso e liberticida che pensiamo debba indignare anche iscritti e attivisti dei sindacati che lo
hanno sottoscritto, attivisti a cui facciamo appello per una comune mobilitazione. Invitiamo pertanto tutte le realtà sindacali a
respingere e non sottoscrivere l'accordo in nessuna categoria o singola azienda, rafforzando un fronte unitario di lotta,
necessario a contrastare ad ogni livello e con tutti i soggetti interessati l'accordo della vergogna.
COSA FARE NELLE ELEZIONI DELLE RSU?
In generale, i lavoratori conquistano e difendono i propri diritti nei luoghi di lavoro (inclusi quelli sulla rappresentanza) solo
scendono in campo e in lotta uniti e determinati. Nessun accordo potrà mai ingabbiare il conflitto: solo costruendo con le lotte i
rapporti di forza che permettano di respingere gli attacchi dei padroni riusciremo a strappare per i lavoratori reali diritti di
rappresentanza. Anche per questo crediamo che la premessa per non far passare questo attacco sia quello che i sindacati non lo
firmino, diversamente accetterebbero di diventare sindacati aziendali e concertativi.
Concretamente, tali provvedimenti che ledono la dignità dei lavoratori e della democrazia possono essere contrastati con
modalità diversificate in base ai rapporti di forza nelle singole realtà lavorative, fermo restando il fatto che, laddove la
presentazione di candidati rsu (o la nomina di rsa) implichi la sottoscrizione o condivisione di fatto degli accordi, non vanno
presentati candidati (né nominati rsa), poiché questo significherebbe una capitolazione agli accordi stessi.
- Le prime azioni di contrasto possono essere di tipo legale laddove i regolamenti elettorali (come già accaduto) dovessero escludere i sindacati non firmatari dell'accordo dalla possibilità di presentare liste, condizione non espressamente prevista dagli accordi: lo scopo di un azione legale di questo tipo è quello di dimostrare sul campo la propria rappresentatività, che se poi negata diventerebbe un'arma a doppio taglio per i firmatari.
- Dove i rapporti di forza sono favorevoli alle organizzazioni sindacali non firmatarie è possibile anche boicottare le elezioni RSU che sono valide solo se vota il 50%+1 degli aventi diritto.
- Laddove esistano i rapporti di forza, è possibile procedere ad elezioni in deroga a quanto siglato a livello nazionale, procedendo localmente alla stesura di regolamenti elettorali che stravolgano di fatto le regole dell'accordo e permettano la libera partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali (condizione già concretizzatasi in alcune aziende).
- L' RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) è disciplinato da un decreto legge, difatti le OS firmatarie non hanno potuto inserirlo nell'accordo vergogna: è quindi possibile puntare sull'elezione dell'RLS che non può essere sottratto alla libertà di scelta dei lavoratori.
- Soprattutto è fondamentale oggi più che mai che i lavoratori riconoscano e individuano come unici interlocutori, tutori dei propri diritti e reali rappresentati dei propri interessi e delle proprie aspettative, gli attivisti sindacali e le organizzazioni che non si piegano ai tentativi di cancellare ogni democrazia sui luoghi di lavoro e ogni loro possibilità di riscatto e di futuro, impegnandosi attivamente nella costruzione della mobilitazione diretta e libera. Chiediamo per questo ai lavoratori di non votare i candidati di sindacati che hanno firmato l'accordo.
LE REALTÀ E GLI ATTIVISTI CHE ADERISCONO AL COORDINAMENTO NO AUSTERITY E ALLA CAMPAGNA CONTRO L'ACCORDO DELLA VERGOGNA, SONO
DISPONIBILI A ORGANIZZARE INCONTRI CON I LAVORATORI, INIZIATIVE ED ASSEMBLEE PUBBLICHE A SOSTEGNO DELLA MOBILITAZIONE.
INVITIAMO TUTTE LE REALTÀ SINDACALI AD ADERIRE E SOSTENERE LA CAMPAGNA scrivendo a:
info@coordinamentonoausterity.org
Aderiscono alla campagna contro l'accordo: Coordinamento No Austerity, Cub Toscana, Rsa Fiom Ferrari, Flmuniti
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