Mentre procede a tappe serrate il TTIP (Tarnsatlantic Trade and Investiment Partnership) - lo
scellerato accordo semi segreto tra Usa e Ue che consente alle multinazionali di esercitare
anche in Europa pratiche commerciali pericolose come il
fracking e l’utilizzo di OGM , di scarificare gli standard di protezione della
salute e dell’ambiente sull’altare del profitto, con il diritto di non
rispettare le leggi dello Stato che le
ospita - avanzano anche le trattative
sul Tisa.
Il Trade in Service Agreement, è un’altra devastante trattativa, anche questa portata avanti senza che i cittadini dell’Unione europea ne sappiano molto se non per le rivelazioni Wikileaks , a cui prendono parte i Paesi con i più grandi mercati al mondo nel settori dei servizi. Si tratta di: Usa, Australia, Nuova Zelanda, Canada, i 28 Paesi dell’Unione Europea, più altri 18 Stati il cui settore servizi produce il 70% del Pil globale. Un’opportunità di profitto colossale che le multinazionali non intendono farsi sfuggire.
L’obbiettivo è la totale liberalizzazione dei servizi pubblici,(Sanità, istruzione, previdenza, gestione dell’acqua). Un accordo ripreso dal vecchio piano generale sul commercio dei servizi (Ages), discusso oltre 10 anni fa nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Programma fallito sotto le proteste del movimento alter-mondialista.
In relazione alla sanità è di questi giorni un documento, scoperto e diffuso dalla rete Associated Whistle-Blowing Press, secondo il quale lo scorso 6 ottobre è stata discussa a Bruxelles un proposta che prevede l’apertura totale delle frontiere del mercato della sanità, un business valutato attorno ai 6 trilioni di dollari. Il sistema prevede facilitazioni alla mobilità dei pazienti nei diversi Stati, con la libera trasmissione dei dati sensibili dei potenziali utenti da un paese all’altro, da una clinica all’altra, in barba ad ogni normativa sulla privacy.
E’ prevista la distribuzione di voucher sanitari utilizzabili dai pazienti nella Nazione e nella struttura privata che preferiscono . Un passaggio decisivo per la privatizzazione totale del sistema sanitario a vantaggio dei cittadini più ricchi, delle cliniche private e delle compagnie di assicurative. Il meccanismo dei voucher, ovviamente, dovrà essere finanziato con i soldi dei contribuenti.
E’ indubbio che quanto sta accadendo al sistema sanitario della nostra Provincia, definisce il nostro territorio come punta avanzata della sperimentazione sull’applicazione del Tisa. Nella Asl della nostra Provincia è agevolato, e di molto, il passaggio dei pazienti a strutture esterne ai distretti di competenza dell’azienda. Nell’atto aziendale in votazione in Regione, la maggior parte dei tagli dei posti letto è a carico dei presidi pubblici.
E’ in atto lo smembramento delle strutture riabilitative pubbliche, allo scopo di lasciare la gestione delle terapie di riabilitazione totalmente nelle mani delle cliniche private (ad alcune delle quali è stata rinnovata la convenzione nonostante la loro accertata condotta truffaldina). Per tacere dei laboratori di analisi, svenduti alle lobby private del settore. Addirittura gli aumenti del ticket per l’effettuazione di alcuni esami, come le analisi del sangue, rendono più vantaggioso rivolgersi ai privati.
Un emocromo completo svolto direttamente nel laboratorio senza impegnativa del medico costa 48,97 euro, pagando il ticket per la prestazione in pubblico servizio il costo sale a 67,90. E’ chiara dunque la direzione del processo in corso. Si tratta di una sperimentazione avanzata del Tisa. Ciò che nel mondo occidentale si sta preparando segretamente sulla pelle dei cittadini, qui nella nostra Provincia si sta già mettendo in atto, neanche troppo segretamente, con protervia e prepotenza, ai danni dei ciociari. Asl di Frosinone come punta avanzata della sperimentazione Tisa? Certamente, e non ci si venga a dire che nel nostro territorio non si pratica ricerca e innovazione.
Il Trade in Service Agreement, è un’altra devastante trattativa, anche questa portata avanti senza che i cittadini dell’Unione europea ne sappiano molto se non per le rivelazioni Wikileaks , a cui prendono parte i Paesi con i più grandi mercati al mondo nel settori dei servizi. Si tratta di: Usa, Australia, Nuova Zelanda, Canada, i 28 Paesi dell’Unione Europea, più altri 18 Stati il cui settore servizi produce il 70% del Pil globale. Un’opportunità di profitto colossale che le multinazionali non intendono farsi sfuggire.
L’obbiettivo è la totale liberalizzazione dei servizi pubblici,(Sanità, istruzione, previdenza, gestione dell’acqua). Un accordo ripreso dal vecchio piano generale sul commercio dei servizi (Ages), discusso oltre 10 anni fa nell’ambito dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Programma fallito sotto le proteste del movimento alter-mondialista.
In relazione alla sanità è di questi giorni un documento, scoperto e diffuso dalla rete Associated Whistle-Blowing Press, secondo il quale lo scorso 6 ottobre è stata discussa a Bruxelles un proposta che prevede l’apertura totale delle frontiere del mercato della sanità, un business valutato attorno ai 6 trilioni di dollari. Il sistema prevede facilitazioni alla mobilità dei pazienti nei diversi Stati, con la libera trasmissione dei dati sensibili dei potenziali utenti da un paese all’altro, da una clinica all’altra, in barba ad ogni normativa sulla privacy.
E’ prevista la distribuzione di voucher sanitari utilizzabili dai pazienti nella Nazione e nella struttura privata che preferiscono . Un passaggio decisivo per la privatizzazione totale del sistema sanitario a vantaggio dei cittadini più ricchi, delle cliniche private e delle compagnie di assicurative. Il meccanismo dei voucher, ovviamente, dovrà essere finanziato con i soldi dei contribuenti.
E’ indubbio che quanto sta accadendo al sistema sanitario della nostra Provincia, definisce il nostro territorio come punta avanzata della sperimentazione sull’applicazione del Tisa. Nella Asl della nostra Provincia è agevolato, e di molto, il passaggio dei pazienti a strutture esterne ai distretti di competenza dell’azienda. Nell’atto aziendale in votazione in Regione, la maggior parte dei tagli dei posti letto è a carico dei presidi pubblici.
E’ in atto lo smembramento delle strutture riabilitative pubbliche, allo scopo di lasciare la gestione delle terapie di riabilitazione totalmente nelle mani delle cliniche private (ad alcune delle quali è stata rinnovata la convenzione nonostante la loro accertata condotta truffaldina). Per tacere dei laboratori di analisi, svenduti alle lobby private del settore. Addirittura gli aumenti del ticket per l’effettuazione di alcuni esami, come le analisi del sangue, rendono più vantaggioso rivolgersi ai privati.
Un emocromo completo svolto direttamente nel laboratorio senza impegnativa del medico costa 48,97 euro, pagando il ticket per la prestazione in pubblico servizio il costo sale a 67,90. E’ chiara dunque la direzione del processo in corso. Si tratta di una sperimentazione avanzata del Tisa. Ciò che nel mondo occidentale si sta preparando segretamente sulla pelle dei cittadini, qui nella nostra Provincia si sta già mettendo in atto, neanche troppo segretamente, con protervia e prepotenza, ai danni dei ciociari. Asl di Frosinone come punta avanzata della sperimentazione Tisa? Certamente, e non ci si venga a dire che nel nostro territorio non si pratica ricerca e innovazione.
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