Quando durante gli
incontri del Coordinamento provinciale della sanità di Frosinone, sono state
decise le proposte da inoltrare alla Regione
per una diversa organizzazione del sistema sanitario provinciale,
notevoli discussioni hanno coinvolto l’opportunità di includere o meno nel programma le dimissioni
dell’attuale manager D.ssa Isabella Mastrobuono.
Ebbene secondo le notizie
riportate dagli organi di stampa, pare che le dimissioni della Mastrobuono
siano l’unico dei suggerimenti
che abbia buone possibilità di essere attuato. Infatti il discusso piano aziendale della Asl, presentato dalla manager in Regione, non è piaciuto alla Commissione Regionale
appositamente nominata da Zingaretti per valutare i gli atti di tutte le aziende
sanitarie regionali .
Il contenuto del piano, difeso dalla Mastrobuono e da alcuni sindaci, fra cui quello del Capoluogo, sarebbe così poco confacente agli indirizzi
indicati dalla Regione, da pregiudicare la permanenza della Mastrobuono alla
dirigenza della Asl ciociara. Pare che una decisione in merito possa essere
presa entro marzo. Intanto, l’atto aziendale dovrà subire pesanti modifiche per tornare al vaglio della commissione entro il 26 febbraio.
Aveva ragione il Coordinamento quindi a rifiutare l’atto per gli effetti devastanti che avrebbe
determinato sulla sanità provinciale? Niente affatto. In Regione il piano
presentato dalla D.ssa Mastrobuono è stato bocciato per il motivo contrario. Perché troppo esoso. A Zingaretti, evidentemente, non è
stato sufficiente lo smembramento del
servizio sanitario pubblico provinciale, sancito nel piano, perché l’obbiettivo
vero è il totale annientamento di ogni prestazione sanitaria pubblica sul nostro territorio.
Quali sono le criticità denunciate dalla
commissione? Ne riportiamo alcune: La
rete dei tre presidi ospedalieri principali (Frosinone-Alatri, Sora e Cassino)
è troppo estesa. Troppi primari, troppi
reparti, troppo di tutto. Un primario per ogni reparto di radiologia presente
nei tre ospedali è eccessivo. E’ sufficiente un coordinatore a Frosinone che
organizzi anche gli altri tre reparti di Sora e Cassino . Il punto di nascita e neonatologia ad Alatri non serve
, come non serve la terapia intensiva
neurologica. Se a un povero Cristo gli viene un Ictus, si corre a Roma e se lo
sfortunato muore per strada, pazienza,
una opportunità in più per le pompe funebri il cui aumento di affari
contribuisce anche all’aumento del Pil.
Ma soprattutto il Dea di II livello per lo “Spaziani” è una colossale
stupidaggine, anche il Dea di I livello per la struttura di Cassino è una
scempiaggine. Per la nostra Asl non è previsto un Dea di II livello. E’ ammesso
il solo Dea di I livello a Frosinone,
struttura che attualmente non soddisfa neanche i requisiti per questa
qualifica, perché depredato dei reparti
e strutture necessarie.
A fronte di
queste belle notizie, non c’è dubbio che il piano di annientamento della sanità
pubblica provinciale, nelle mire di Zingaretti debba subire una netta
accelerazione e non possa perdere tempo
appresso ai pur buoni propositi della Mastrobuono. A questo punto mi
chiedo se non sia il caso che anche il Coordinamento proceda ad una decisa
accelerazione della sua attività di contrasto.
Non è più tempo di trattative,
di ricerca del dialogo . E’ tempo di andare a Roma ed esigere un incontro col
carnefice della nostra sanità, Zingaretti.
E mentre una delegazione incontrerà il Presidente è necessario che
fuori, davanti alla Pisana, il popolo ciociaro manifesti tutta la sua indignata
protesta. Sarà gradita anche la presenza dei sindaci con tanto di fascia. Anche
quelli che hanno firmato l’atto aziendale, perché è oltremodo evidente che pure il piatto di lenticchie con cui la
Mastrobuono li aveva comprati è destinato
ad andare in fumo.
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