venerdì 6 marzo 2015

Quale cultura serve al rilancio di Frosinone ?

Francesco Notarcola – Presidente Consulta delle associazioni della città di Frosinone

Il sindaco di Frosinone ha recentemente  affermato  che “ la cultura può e deve essere il volano del rinascimento di Frosinone e di tutta la Ciociaria”.E  siamo d’accordo.
La cultura, a nostro parere, non può fermarsi, però,  alla  semplice ordinaria organizzazione di uno spettacolo teatrale o musicale. Sarebbe un limite imperdonabile.
La Città, per avere un futuro, ha bisogno di  far  crescere la sua qualità della vita e la sua economia, realizzando  il forte desiderio di modernità dei suoi abitanti.
Una prospettiva siffatta necessita di una gestione della cosa pubblica trasparente e partecipata. Una forte intesa tra associazioni,  cittadini ed amministratori al fine di promuovere ogni possibilità di impegno e di ricerca per valorizzare un immenso patrimonio archeologico e di bellezze ambientali.
Mentre i cittadini, da sempre, hanno compiuto  passi da giganti sul piano culturale,  promuovendo  il realizzarsi quotidiano di eventi culturali  importanti per arrestare il degrado ed il saccheggio del territorio, gli amministratori di questa Città sono rimasti ancorati ad un concetto di cultura e di progresso legato al cemento, opponendosi alle proposte dell’associazionismo e dei cittadini, privilegiando il rapporto con i ceti dominanti.
Questa concezione della cultura della gestione del potere pubblico ha fatto di Frosinone la città più inquinata d’Italia ma anche il Capoluogo più inquisito del nostro Paese, dove prevalgano gli scandali e la corruzione.

La cultura detta la necessità di porre fine  alla radicata  “cultura” del  cemento e del mattone. Quest’ultima ha fortemente danneggiato il capoluogo ed i suoi cittadini, costruendo una città anarchica che ha distrutto valori e bellezze del territorio e del centro storico,  abbandonato al degrado e alla desolazione, dove la sporcizia la fa da padrona.
Una città che non cresce, dove vi sono migliaia di negozi e di appartamenti sfitti non ha bisogno di altri mostri di cemento. Chi si abbandona a teorizzare simile prospettive opera attivamente contro la Cultura e contro gli interessi del Capoluogo.
Nei giorni scorsi, effettuando  semplici scavi per collegare cavi elettrici, sono venuti alla luce altri interessanti reperti archeologici nella zona De Mattheis.
Ancora una conferma che questo sito contiene ricchezze inestimabili che gli amministratori di ieri e di oggi continuano ad ignorare, permettendo agli speculatori di aggredire e violentare il territorio con nuove, vergognose, inutili colate di cemento armato.
È strano che coloro che dicono di amare la cultura non muovano un dito per permettere, finalmente, a questa città di valorizzare e fruire delle terme romane ancora seppellite sotto un parcheggio.
Se veramente si ama la città e la cultura occorrerebbe promuovere la valorizzazione di tutti i reperti archeologici rinvenuti dagli anni 60 fino ad oggi, finiti chissà dove e di cui i cittadini ignorano esistenza e significati.
A questi fini il Consiglio comunale di Frosinone ha votato all’unanimità la delibera n°32 del 14/09/2011, proposta dai cittadini, a norma dell’art. 54 dello statuto,  dove sono indicati tutti i punti per promuovere ricerca, valorizzazione e tutela dei beni archeologici, e per arrestare l’aggressione del territorio. Sarebbe sufficiente attuare la delibera.
La cultura non si promuove rinunciando e cancellando dal programma delle OO.PP.  il progetto, già finanziato, per la “sistemazione del museo archeologico” dirottando  i fondi   al nuovo stadio comunale.

 Con un atto simile non  ci si schiera a favore della crescita della cultura e della qualità della vita.

Video di Luciano Granieri

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