lunedì 23 marzo 2015

Rinviata l'audizione dell'atto aziendale dell'Asl di Frosinone. Sui tempi e sulle modalità deciderà il TAR

Luciano Granieri


L’audizione relativa  all’atto aziendale della Asl di Frosinone, prevista per le 10,30 di domani 24 marzo presso la commissione regionale, è stata annullata e rimandata a data da destinarsi. 

Lo abbiamo appreso da fonte riservata ma autorevole. In realtà tutte le audizione sarebbero state sospese  in attesa del pronunciamento del Tar del Lazio che ha accolto l’istanza cautelare chiesta dai comuni di   Bracciano, Manziana e Trevignano Romano,  in merito  alla  sussistenza di gravi motivi di danno connessi alla attuazione dei decreti relativi“alla riorganizzazione della rete ospedaliera a salvaguardia degli obiettivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari della Regione Lazio”.  

Decreti da cui gli atti aziendali delle varie Asl, devono obbligatoriamente discendere.  I giudici amministrativi , con ordinanza depositata il 19 marzo 2015, hanno dunque sospeso l’attuazione della riorganizzazione ospedaliera, così come definita dalla Regione Lazio, fino all’emissione di un giudizio di merito che sarà espresso il 21 luglio prossimo.  Di  fatto  prima del 21 luglio, data del pronunciamento del TAR, qualsiasi valutazione sui vari atti aziendali, compreso quello della Asl di Frosinone, sarà congelata. 


Nel frattempo, però, la stessa Asl  sta già applicando le direttive del documento. Sul sito della Regione è riportato che il piano definito dalla Mastrobuono, e votato da una minoranza di sindaci , è “Applicabile”. Una formula ambigua che vorrebbe far passare l’idea per cui comunque il programma è legittimo. Appare  evidente a tutti infatti che l’accorpamento e l’alienazione  di reparti, il declassamento di unità operative complesse in semplici, lo smembramento della rete pubblica dei laboratori  di analisi, e tutte le altre azioni volte a disintegrare  la sanità pubblica ciociara, definite dall’atto aziendale,  sono in piena attuazione. 

Ciò è ancora più grave perché si sta dando operatività ad un programma le cui direttive generali sono state bloccate dal Tar del Lazio per “gravi motivi di danno connessi alla loro attuazione”. La dirigenza Asl, e i sindaci che hanno avvallato il piano, si stanno assumendo delle responsabilità enormi nei confronti dei cittadini applicando proditoriamente un documento bloccato dai giudici amministrativi.  Marcia indietro dunque compagni! Andare a Roma domani, visto  la non effettuazione dell’audizione è perfettamente inutile. Più produttivo sarebbe diffidare la dirigenza Asl dal continuare nell’applicazione di linee aziendali per le quali l’iter di approvazione in Regione non è certo, né nei tempi e né nei contenuti, vista la spada di Damocle del Tar.  Sotto con la carta bollata!


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