Oggi pomeriggio, avrà
luogo il derby Frosinone-Latina. Come è noto la partita doveva essere disputata
il 29 marzo scorso. Ma per le sanzioni subite dalla Società canarina, a seguito delle presunte intemperanze dei
tifosi in occasione della partita giocata con l’Entella, il derby con il Latina
avrebbe dovuto giocarsi con la tribuna interdetta ai supporter ciociari . La
successiva decisione del tifo organizzato di non accedere alle curve in
solidarietà con gli spettatori della gradinata centrale, e la minaccia di occupare le zone antistanti lo stadio
durante la gara, unita all’endemica
rivalità fra le due tifoseria, hanno indotto il Prefetto a rinviare l’incontro
per motivi di ordine pubblico.
Dunque la partita giocata senza i tifosi delle
tribune è stata quella vittoriosa di sabato scorso contro il Pescara. Scontata la pena gli spettatori potranno, oggi pomeriggio alle
18,00, accedere nuovamente alle gradinate proibite in occasione del derby. Per
quest’anno tutto bene. Ma l’anno prossimo, ammesso che si possa riproporre il confronto fra le due compagini del basso
Lazio, siamo sicuri che i tifosi
canarini troveranno una gradinata dalla
quale poter assistere allo scontro fra gialloazzurri e nerazzurri?
Nell’orgia di entusiasmo sull’imminenza della
disponibilità del nuovo stadio Casaleno
si stanno trascurando una serie di segnali che a mio parere, non sono
incoraggianti. Per la sistemazione
dell’impianto del Casaleno sono
necessari 6 milio di euro: 3,5 a carico
del comune, 2,5 in quota ai privati attraverso il sistema del progetti di
finanza. Ad oggi la giunta Ottaviani ha già proceduto all’aggiudicazione
provvisoria degli appalti alle ditte incaricate di eseguire i lavori per i 3,5
milioni finanziati con i denari pubblici.
Ma da dove arrivano tutti questi
soldi, considerato che il comune è in regime di riequilibrio economico finanziario,
sotto stretto controllo della Corte dei Conti, e che i cittadini sono già vessati da
tassazioni al massimo delle aliquote e stanno
scivolando sempre più numerosi verso la soglia di povertà? I fondi dovrebbero provenire dalla Cassa Depositi e Prestiti. La Giunta
Ottaviani, avvalendosi della facoltà di rinegoziazione di prestiti ordinari precedentemente attivati, ai sensi
dell’art.5 del decreto legge 27 ottobre 1995 n.444, convertito con
modificazioni dalla legge 20 dicembre
1995 n.539, sta tentando di dirottare i
fondi derivati da mutui già richiesti e
in parte erogati per altre opere, sulla
realizzazione dello stadio.
Finanziamenti
per la costruzione di una struttura sportiva per disabili “Unitalsi”, per un
teatro comunale, per una nuova scuola elementare, per la riqualificazione a
parco attrezzato della zona delle
“Fontanelle”, per la sistemazione del Museo Archeologico e relativi limitrofi
arredi urbani, confluiranno tutti sullo stadio, annullando di fatto la
realizzazione di queste opere. Tant’è vero che il Comune con la delibera n.93 del 25/02/2015
esplicitamente dichiara di rinunciare alla sistemazione del Museo.
Al di la dell’opportunità di sacrificare tutta
una serie di opere di estrema utilità per la promozione sociale della
collettività, in favore della realizzazione di un nuovo stadio, rimane un forte dubbio sulla possibilità di sistemare effettivamente il Casaleno. Infatti La circolare n.1281 della Cassa Depositi e
Prestiti datata 7 novembre 2014, con la quale si autorizza gli enti pubblici titolari
di prestiti a rinegoziarne il quadro economico, secondo la già citata legge 539, indica nel capitolo “Limitazioni”
che “eventuali richieste, pervenute dopo
il primo luglio 2014 –è il caso del Comune di Frosinone- OVE ACCETTATE,
avranno effetto sui corrispondenti Prestiti Rinegoziati”. Quell' “OVE ACCETTATE” è estremamente preoccupante.
Infatti la Cdp,
ancora non si è espressa sulla fattibilità dell’operazione che potrebbe essere
respinta. E avendo il Comune già deliberato di rinunciare alla realizzazione
delle opere per le quali era stato richiesto il prestito dirottato sullo
stadio, rischia di ritrovarsi senza capra e senza cavoli. Niente museo, e
niente stadio.
C’è da rimarcare che, nonostante non vi sia la certezza dei
soldi della Cdp, gli appalti per un valore di 3,5 milioni sono già stati
preliminarmente assegnati. Se i fondi non arrivano chi le paga le ditte incaricate
? Pare inoltre che le tribune del Matusa potrebbero essere smontate non appena finito il
campionato, perché dovranno essere
consegnate in permuta alla ditta che monterà le gradinate per il
Casaleno . Questa infatti ne scalerà il valore, quantificato in oltre 360mila euro,
sulla fornitura delle nuove strutture .
Non so se è chiaro, ma rischiamo di
trovarci, all’inizio del prossimo campionato, senza stadio, né vecchio, né
nuovo. Non a caso lo stesso presidente del Frosinone Stirpe, molto
preoccupato, sta sollecitando il sindaco Ottaviani, affinchè riveda
completamente l’operazione giudicata quantomeno rischiosa.
Ma allora perché il Primo Cittadino frusinate
dovrebbe impelagarsi in un’impresa così mprovvida? Semplice perché l’obbiettivo
non è dotare il Frosinone Calcio di un nuovo e più funzionale stadio, ma di
liberare il più presto possibile l’area dell’attuale campo Matusa e renderla
disponibile all’ennesima speculazione
edilizia a favore della lobby fondiaria che governa Frosinone.
Sono pronti 500mila
metri cubi di cemento per seppellire il glorioso prato
del campo sportivo. Si rinnova lo stesso tentativo di esproprio di spazi pubblici favorito
dieci anni fa dall’allora sindaco Marzi.
Dove non è riuscito Marzi, probabilmente riuscirà Ottaviani, con l’aggravante
che mentre la giunta dell'avvocato Memmo, in cambio della cessione di cubature ai mastri
muratori, aveva ottenuto che fossero costoro a realizzare il nuovo stadio, Ottaviani cede spazi della collettività alla
speculazione senza ricavarne nulla in cambio.
Infatti il Casaleno sarà
realizzato con soldi pubblici. Allora l’appello va a tutti i tifosi del Frosinone.
Se l’anno prossimo non vogliamo vedere
la nostra squadra giocare alla Tomacella forse sarebbe il caso di unirsi tutti
insieme per fermare l’insano progetto di un sindaco che, contrariamente a
quanto promesso in campagna elettorale, privilegia i propri interessi
elettoralistico privatistici a quelli della cittadinanza, tifosi del Frosinone
compresi.
Nessun commento:
Posta un commento