Venerdì 17 c.m. si sono svolti a La Forma di Serrone, i
funerali di Vincenzino Proietto. Ci ha
lasciato un amico, un compagno, un comunista. Un combattente che ha impegnato
tutta la sua vita a lottare per difendere la dignità ed i diritti degli
oppressi e degli emarginati.
Vogliamo ricordarlo perché se n’è andato un Grande. Aveva
frequentato solo le elementari ma sapeva fare discorsi sensati e parlare al
cuore della gente, avendo assimilato la storia e la cultura delle lotte
contadine sviluppatesi nel nostro territorio sin dai primi anni del secolo
scorso.
Una persona umile, onesta e seria, militante e dirigente
comunista e del movimento contadino di questa provincia, protagonista delle
lotte per l’abolizione della Colonìa migliorataria,
un patto agrario feudale in vigore fino al 1967, quando dopo circa 20 anni di
dure battaglie e confronti politici nel Paese e nel Parlamento, fu conquistata
la legge per il riscatto delle terre che poneva fine al ruolo servile e schiavo di
coloro che lavoravano le terre dei padroni e della Chiesa.
Successivamente Vincenzino Proietto e i contadini
di La Forma e di Serrone furono attori e soci fondatori del Frantoio
sociale “Scalambra”. Ed a La Forma, negli anni ’70, furono gettate le basi per
costituire anche il Consorzio provinciale degli olivicoltori, strumento
necessario per poter usufruire dei finanziamenti europei.
Un impegno politico senza se e senza ma per liberare il lavoro e l’economia contadina
dallo sfruttamento e dalla subordinazione ai poteri forti.
Peccato che alle esequie non fossero presenti quei
dirigenti quei rappresentanti
istituzionali, eredi di quel partito che Lui ha sempre onorato con l’esempio
della Sua vita e del Suo impegno sociale e solidale.
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