domenica 19 aprile 2015

Un comunista umile e grande

Francesco Notarcola

Venerdì 17 c.m. si sono svolti a La Forma di Serrone, i funerali di Vincenzino Proietto. Ci  ha lasciato un amico, un compagno, un comunista. Un combattente che ha impegnato tutta la sua vita a lottare per difendere la dignità ed i diritti degli oppressi e degli emarginati.
Vogliamo ricordarlo perché se n’è andato un Grande. Aveva frequentato solo le elementari ma sapeva fare discorsi sensati e parlare al cuore della gente, avendo assimilato la storia e la cultura delle lotte contadine sviluppatesi nel nostro territorio sin dai primi anni del secolo scorso.
Una persona umile, onesta e seria, militante e dirigente comunista e del movimento contadino di questa provincia, protagonista delle lotte per l’abolizione della Colonìa  migliorataria, un patto agrario feudale in vigore fino al 1967, quando dopo circa 20 anni di dure battaglie e confronti politici nel Paese e nel Parlamento, fu conquistata la legge per il riscatto delle terre che  poneva fine al ruolo servile e schiavo di coloro che lavoravano le terre dei padroni e della Chiesa.
Successivamente Vincenzino Proietto e i  contadini  di La Forma e di Serrone furono attori e soci fondatori del Frantoio sociale “Scalambra”. Ed a La Forma, negli anni ’70, furono gettate le basi per costituire anche il Consorzio provinciale degli olivicoltori, strumento necessario per poter usufruire dei finanziamenti europei.
Un impegno politico senza se e senza ma  per liberare il lavoro e l’economia contadina dallo sfruttamento e dalla subordinazione ai poteri forti.

Peccato che alle esequie non fossero presenti  quei  dirigenti quei  rappresentanti istituzionali, eredi di quel partito che Lui ha sempre onorato con l’esempio della Sua vita e del Suo impegno sociale e solidale.

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