"Io non so con quali armi verrà combattuta la Terza Guerra
Mondiale, ma so che la Quarta verrà combattuta con i bastoni e le pietre."
Albert Einstein
Una tastiera è innocua quanto un fucile.
Una parola di troppo nel ventunesimo secolo costa la vita.
In cosa si sta trasformando Internet? La risposta è semplice quanto
agghiacciante: nella nuova arma di distruzione di massa.
Con un'evoluzione molto particolare; la morte è cerebrale.
Mentre la Cina si godeva i suoi fuochi d'artificio, altri furboni meditavano
su come utilizzare quella sostanza per far esplodere più uomini possibili in un
macabro spettacolo di carne e sangue.
Dalla scoperta dell'inimmaginabile quantità di energia che si sprigiona
dalla scissione dell'atomo é saltata fuori l'arma chimica più devastante mai
creata.
Un fuoco d'artificio di morte che ancora oggi viene ingegnosamente
studiato e sviluppato in qualche isoletta del Pacifico o in qualche zona
desertica mentre il mondo canta, balla e fa finta di non vedere.
Internet, capace di far arrivare informazioni ai quattro angoli del
mondo in pochi secondi, è diventato lo strumento più subdolo e infido mai visto
nella storia umana, dove i politici si cimentano in campagne elettorali
alternative guadagnando consensi a colpi di click, dove terrore e odio vengono
diffusi senza bisogno di nessun abbonamento,
con un'abilità straordinaria e con tale assiduità e spietata naturalezza
da risultare quasi normali, come le pubblicità onnipresenti che promettono sesso
facile e "a prova di moglie", o di "diventare magri qui e
ora", normali come un braccio che termina con una mano: trovare, o meglio
"non trovare" dignità, umanità, serietà, valori in Internet è
totalmente, assolutamente normale.
Libertà di espressione o disumanità dilagante?
Vediamo la verità o quello che altri vogliono farci credere che sia
verità?
Proviamo ancora indignazione di fronte al sanguinoso video amatoriale di
turno, o per abitudine ci ritroviamo a scuotere la testa, con un vacuo minuto
di silenzio al seguito e una condivisione su Facebook per pulirci la coscienza?
Cosa stiamo diventando? Uomini che fagocitano violenza come una razione
di pane giornaliera, ogni giorno ci viene propinata per essere assimilata e per
assuefare il nostro spirito, perché "il mondo va così". La nostra indignazione
si fa sempre più docile, viene risvegliata a comando, sempre dopo le tragedie
potenti, quelle che fanno fare audience, chissene dell’ Ucraina, buttata dove
sta non frega niente a nessuno.
Lo schermo crea quella barriera che fa di te il privilegiato e di quelli
dall'altra parte dei fantocci, numeri a oceani di distanza.
E guai a usare questo mezzo per denunciare, perché al massimo rimedi uno
sparo in fronte o una condanna a 1000 frustate.
Internet è quindi davvero libero, o è minuziosamente controllato anche
nella sua libertà di facciata, studiato al solo fine della manipolazione?
La risposta è ovvia.
Rifiutiamo tutto ciò, rifiutiamo la libertà di plastica, pensiamo i
nostri pensieri, usiamo le nostre parole. Critichiamo, riprendiamoci la nostra
vera sensibilità sepolta sotto strati di sonno.
Non svegliamoci una volta al mese dopo la grande catastrofe come in una
sorta di flusso mestruale di coscienze.
Smettiamola di costruirci trappole da soli.
Le parole sono potenti.
Il pensiero non può e non deve più essere manipolato.
Studiamo la Storia con la speranza di imparare dagli errori commessi,
non per imparare a fare di peggio.
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