giovedì 27 agosto 2015

Perché i lavoratori della Frosinone Multiservizi sono al 509° giorno di presidio sotto il municipio di Frosinone?

Al Prefetto
Ai Consiglieri Comunali Comune di Frosinone, della Amministrazione Provinciale
Ai Parlamentari eletti nella provincia
Ai Consiglieri Regionali eletti nella provincia
Alle forze sociali
Agli organi di informazione
Alla cittadinanza

Perché i lavoratori della Frosinone Multiservizi sono al 509° giorno di presidio sotto il municipio di Frosinone?

Venerdì 28 alle ore 17 presso la tenda di p.zza VI dicembre si invitano le autorità, i consiglieri, le parti sociali, gli organi di informazione, la cittadinanza per affrontare le motivazioni che spingono i lavoratori alla continuazione della protesta dopo 500 giorni di presidio.
 Sicuramente il tentativo di ritrovare il proprio posto di lavoro è la spinta più forte che i lavoratori possano ritrovare dopo averlo incredibilmente perso. Un posto di lavoro stabile e dignitoso all’interno di una prospettiva certa di continuità.
 Sicuramente la dignità che è stata sottovalutata dalle improvvide, rapide, amministrativamente debordanti azioni della giunta frusinate che di fatto hanno estromesso i lavoratori dopo 17 anni di attività e hanno fatto di tutto per chiudere l’esperienza di una società pubblica nata con i soldi destinati ai lavoratori stessi appena 7 anni prima.
 Sicuramente la fiducia nella giustizia del lavoro che infatti il 12 giugno si è espressa inequivocabilmente , su un ampio numero di ricorrenti, dichiarando “l’avvenuta costituzione tra ciascuno dei ricorrenti e la convenuta di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato dal 26/4/2013 e va ordinato alla Cooperativa resistente di ricevere le prestazioni di lavoro dei ricorrenti. La convenuta va altresì condannata, a titolo risarcitorio, al pagamento in favore di ciascun attore di una somma equivalente a tutte le retribuzioni maturate” (SENTENZA nella causa di lavoro iscritta al Ruolo Generale Affari di Lavoro e Previdenza del Tribunale di Frosinone con il n.563/2014, promossa con ricorso depositato in data 8.3.2014).
 Sicuramente la convinzione che la scelta operata delle esternalizzazioni non avrebbe potuto mantenere l’efficienza dei servizi  o l’occupazione e il reddito dei lavoratori, ma che avrebbe aperto la strada all’operare delle coop sociali di tipo B, così come descritto nel paradigma assurto agli onori della cronaca attraverso la furia di mafia-capitale : “Forse occorre una riflessione sulle agevolazioni di cui godono queste cooperative; sulle riserve di lavori che spettano loro; sulla simpatia che in generale le caratterizza, perché, come sempre, c’è una grandissima parte che è costituita da persone perbene e che svolgono lavori; e probabilmente anche sui controlli meno penetranti rispetto a quelli operati nei confronti degli ordinari operatori economici loro concorrenti.[…]” (Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma.  XVII legislatura Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere Resoconto stenografico Seduta antimeridiana n. 100 di Mercoledì 1 luglio 2015).
 Sicuramente sono anche altre e tante, anche profondamente individuali,  quante i lavoratori che hanno deciso la protesta, le motivazioni per le quali c’è tanta ostinazione. Tanta quanta almeno quella della Giunta che continua verso una assordante indifferenza e umiliazione di chi comunque rimane  cittadino di questi territori.

Cordiali saluti

Frosinone 27 agosto ’15
I lavoratori della tenda

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