sabato 22 agosto 2015

Quale destino per l'Ospedale di Anagni e la sanità provinciale in attesa del nuovo manager asl

IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI

Lunedì 10 agosto 2015, nella  sede  di Anagni  Viva, alle ore  18.00, si sono incontrati alcuni  componenti del Comitato Salviamo  l’ Ospedale di Anagni  e l’ Assessore  alla  salute  dott. Fabio  Roiati, per un aggiornamento sulla  situazione sanitaria di Anagni e, più in generale, del territorio e per mettere a punto le iniziative adeguate, in vista dell’ arrivo del  nuovo Dirigente  ASL  che  sostituirà la  dott. Mastrobuono, destinata ad altri incarichi.
Anzitutto è stata  sottolineata l’ insufficienza dell’ informazione sulle prestazioni e i servizi  erogati nella  nostra struttura che, nonostante la sistematica spoliazione  avvenuta negli ultimi quattro anni, si è riusciti a  conservare e, in qualche  caso, a  recuperare: Punto di primo intervento, Nefrologia-dialisi, ambulatori di angiologia, neurologia, nefrologia, urologia, cardiologia, chirurgia generale, pneumologia, laboratorio analisi, servizio di radiologia  e di fisioterapia. Poche  cose , ma è bene che  si  sappia che c’è un’ assistenza   ancora  possibile che non va sottovalutata.
E’ stato quindi deciso un atteggiamento determinato  nel  chiedere alla  dirigenza ASL  l’ applicazione, senza  incertezze e rinvii, di quanto sottoscritto ufficialmente  nell’ Atto Aziendale  approvato  nel dicembre dello scorso anno, che deve  essere  attivato e reso operativo. Questo rappresenta un punto di partenza per un successivo e ulteriore potenziamento dell’offerta sanitaria del nostro presidio
 Tale atto prevede tra l'altro: chirurgia  -  day surgery  - diagnostica digitalizzata e, in prospettiva,  centri  screening  e analoghe   forme di  medicina  preventiva e, soprattutto, potenziamento del punto di primo intervento.
In questa  azione  di rivendicazione di una sanità di base, ineliminabile, è del tutto evidente  l’ importanza  e la necessità di un  forte impegno delle  amministrazioni e  dei Sindaci a sostegno di tali richieste.
Pertanto, rivolgiamo al Sindaco Bassetta l’invito alla ripresa del  dialogo con i sindaci dei paesi  limitrofi che si erano dimostrati  sensibili  alla  problematicità della  situazione  sanitaria. Il loro impegno politico è, come si può capire, indispensabile.
La  fattività delle richieste  che  verranno avanzate al nuovo dirigente  ASL  trova una   valida  conferma nella  recente  vicenda dell’ Ospedale di Acquapendente, cittadina del  viterbese, che  ha  ottenuto un notevole rafforzamento con l’ultimo atto aziendale  con la previsione di 20 posti letto di Medicina Generale, una UOS di Anestesia, trasformando il PPI in un effettivo Pronto Soccorso, una UOS di Chirurgia e sala operatoria che garantisce interventi chirurgici in Day surgery e One day surgery, Diagnostica per Immagini con telemedicina e teleassistenza e Alta Specializzazione per il Laboratorio Analisi. Tutto questo anche in forza della applicazione  della   normativa  ministeriale  che riconosce la  necessità  della  struttura sanitaria in un’ area  disagiata.
Anagni  non  soffre di  disagi  nella rete di comunicazioni, ma, oltre a scontare  fortissime  criticità sotto il profilo del degrado ambientale e delle  patologie  da  inquinamento, (siamo confermati  tra  i Siti di Importanza  Nazionale “ SIN “ ) proprio  per essere  al centro di un  nodo stradale  importante, con traffico molto intenso,  rappresenta un punto di riferimento nelle  situazioni di urgenza  per incidenti e non può essere  priva  dei  servizi di  emergenza.
Si ritiene, quindi,  molto opportuno programmare  un  incontro politico con i Sindaci, con il Presidente  della  provincia, con il Prefetto per preparare quello immediatamente  successivo  con il nuovo dirigente  ASL, non appena  si sarà insediato.
Si  dovrà, in seguito, incontrare il presidente  Zingaretti e  il Ministro Lorenzin per un chiarimento definitivo del progetto di razionalizzazione e di distribuzione dei servizi in questa  che sembra essere una provincia  dimenticata.
All’ attuazione  dell’ atto aziendale e all’ esercizio del ruolo dei Sindaci, dovrà necessariamente  seguire  la  mobilitazione  di cittadini, non rassegnati alla  situazione  esistente, ma  decisi a  recuperare  certezze nel Diritto alla  salute che non può essere  loro confiscato.  
Sarà compito delle associazioni continuare a raccogliere le criticità vissute dai cittadini della nostra provincia e sensibilizzare la nuova direzione aziendale ad adottare i provvedimenti conseguenti.

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