domenica 6 settembre 2015

Frosinone. Abbelata la delibera n.40

Luciano Granieri


Ricordate il burrascoso consiglio comunale del 23 luglio scorso? Si dovevano votare delibere di carattere urbanistico ai sensi dell’art.28 bis sull’edilizia inserito nel decreto sblocca Italia. Una di queste riguardava il rilascio del titolo a costruire, su un’area vicino alla Villa Comunale, a favore della Società Nuova Immobiliare Srl.  Come è noto sotto quel terreno quasi sicuramente prosegue il sito archeologico  delle  Terme Romane.  Non esiste l’evidenza dei reperti, perché quell’area non è stata oggetto d’indagine, ma proprio questa mancanza da parte degli organi preposti, e l'estensione delle terme,   fa ritenere che li sotto qualcosa sicuramente ci sarà  .

 Per bloccare il definitivo occultamento di quei reperti, la lotta di movimenti e associazioni è stata durissima, riuscendo perfino a rimandare la discussione sulla  delibera assassina. Ma in quel maledetto 23 luglio, grazie all’opera di convincimento in puro stile berlusconiano, da parte del sindaco Ottaviani verso qualche consigliere con le doglie, la concessione a costruire, fu tranquillamente rilasciata con una sorpresa. Grazie all’impegno dell'illuminato Primo Cittadino  l’operatore (cioè la Società Nuova Immobiliare srl) si impegnava a realizzare alcuni interventi pubblici a proprie spese volti a riportare alla luce e valorizzare i reperti delle terme romane sottostanti il parcheggio a raso antistante il palazzo dell’ex Centro Pastorale. Da qui la beffarda esposizione di cartelli “Terme Romane, gli altri le abbelano, noi le riapriamo”. Restano  dubbi su come un operatore edilizio si impegni a riportare alla luce una parte di un area archeologica,  e seppellire definitivamente un’altra porzione della stessa, ma tant’è. 

Tutto quanto sopra descritto è sancito  nero su bianco nelle delibere pubblicate sull’albo pretorio.  Siamo sicuri?  In effetti  la delibera n.41 del 23/07/2015 espone un ordine del giorno nel quale fra le varie voci compare che:  “ nell’ambito dello stesso procedimento edilizio, è stata acquisita la disponibilità dell’operatore a realizzare alcuni interventi pubblici a sue spese per la valorizzazione di aree (archeologiche ndr) limitrofe al lotto dell’intervento”.  Quale sia il “procedimento edilizio” in questione la delibera lo indica all’inizio quando il Presidente rammenta   che “nel corso della discussione del punto precedente con oggetto :”Approvazione schema di convenzione tra il Comune di Frosinone e la Soc. Nuova Immobiliare s.r.l. per l’attuazione di un intervento edilizio di iniziativa privata, edificazione diretta, nell’ambito della zona “B” di PRG. Località De Mattaeis” ai sensi dell’art. 28 bis del T.U.E.” è stato presentato il seguente ordine del giorno”  Se la matematica non ci inganna il punto precedente al numero che identifica questa delibera (41) è il 40. Per cui il documento  in cui si descrive   Lo schema di convenzione tra il Comune di Frosinone e la Soc. Nuova Immobiliare s.r.l. per l’attuazione di un intervento edilizio di iniziativa privata, edificazione diretta, nell’ambito della zona “B” di PRG. Località De Mattaeis” ai sensi dell’art. 28 bis del T.U.E.  dovrebbe essere il  n.40. Provate a trovarlo? (Per eventuali tentativi cliccate QUI)  

Scorrendo l’albo pretorio nella pagina inerente le delibere del 23 luglio manca proprio  la  n.40. Dall’atto n.39 recante l’oggetto "RETTIFICA ED INTEGRAZIONE DELLA D.C.C. N.11 DEL 27 FEBBRAIO 2015",  Si passa al 41, quello  relativo all’ordine del giorno da applicarsi ad una delibera, la 40  appunto,  di fatto INESISTENTE.  La cosa interessante è che tutte le altre delibere (43-44-45-46-47-53), riguardanti concessioni edilizie ad altri operatori effettuate secondo le stesse modalità adottate per la Società Nuova Immobiliare srl,  sono presenti. Perché proprio il documento n.40 è sottratto alla consultazione dei cittadini contravvenendo ai dettami della legge 69/2009 sulla trasparenza?  Cosa c’è il dentro che non è consentito leggere? Forse che l’operatore  Nuova Immobiliare srl non ha alcuna intenzione di applicare l’ordine del giorno presente nella delibera 41,vanificando la buffonata dei cartelli esibiti dal sindaco e da alcuni consiglieri di maggioranza?  

Verrà mai pubblicata sull’albo la delibera 40? Forse quando la colata di cemento di 35000 mq sarà ormai ben salda sopra le terme e quindi sarà tardi impugnare il provvedimento con un eventuale ricorso al TAR?  Bisogna sapere infatti che a far data dal 1 gennaio 2011, hanno valore legale solo gli atti pubblicati on-line e non più in forma cartacea.   Per cui qualsiasi contestazione non può essere avanzata  fino a che il provvedimento non è sul sito. 

La vicenda della mancata pubblicazione  della delibera 40 sta  dimostrare come questa giunta faccia ampio uso di  sotterfugi,  finte dimenticanze, squallidi giochetti per portare avanti il piano di spoliazione degli interessi pubblici a vantaggio dei privati. Sindaco Ottaviani, mica siamo scemi su internet ormai ci sappiamo andare,  quindi ci risparmi questi deprimenti ed infantili espedienti per tirare avanti. Che titoli ha Lei per prenderci in giro? Come si permette! Noi, cittadini,  a differenza di qualche suo sodale,  non dormiamo da piedi e non meritiamo di essere trattati come deficienti. Lo tenga ben presente. 

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