giovedì 10 settembre 2015

Lettera aperta ad un cittadino frusinate

Luciano Granieri

Caro cittadino frusinate,
vorrei confessarti  il  malessere che mi avvolge come  persona che condivide con te  stesso luogo di vita.  La nostra città  ha subito negli ultimi decenni, ma in particolare nell’ultimo triennio, un processo di impoverimento drammatico. Le famiglie senza reddito sono più di 8.000, le piccole attività commerciali chiudono (avrai notato che su Via Aldo Moro sono in maggioranza le serrande abbassate di quelle aperte).  L’ inquinamento ha  raggiunto livelli inusitati, tanto da conferire alla nostra città la palma della più inquinata d’Italia. Il gestore dell’acqua fa il bello e cattivo tempo imponendo tariffe spropositate ed in ospedale ai medici chirurghi è consentito operare solo entro le  15,00 , se un paziente volesse procedere comunque all’intervento oltre l’orario prestabilito dovrebbe pagare all’ospedale lo straordinario del chirurgo. 

Tu ci vivi bene in questa città? Forse si, magari uno si adatta, si consola con la squadra di calcio in serie A, si abbandona alle  giulive feste tutte   noccioline,  porchetta  e balli di gruppo,  gira  i vari  mercatini itineranti, mentre i negozi come detto chiudono. Io non ci vivo bene. Certamente saprai che le pene della nostra città non sono il frutto di un desino cinico e baro, ma delle nefandezze degli amministratori comunali , passati e presenti, i quali mai hanno avuto a cuore il benessere di tutti cittadini, ma solo di una parte  di loro. Di quella parte cioè che da sempre ha dettato legge dall’alto della sua prosperità economica spesso conseguita a danno della collettività. 

Non so se lo sai, ma nell’ultimo bilancio votato dal consiglio comunale sono venuti fuori altri 27miloni di debito . Debito di cui non siamo responsabili evidentemente, ma che dovremo ripianare  in 30 anni. Un ulteriore ammanco che si aggiunge ad una già devastata situazione economica . Un disastro per cui   il sindaco Ottaviani chiese nel 2013 la procedura di riequilibrio finanziario (predissesto)  con un  piano di rientro 530mila euro all’anno per 10 anni. Tutto ciò impone a noi cittadini enormi sacrifici per consentire all’Ente di realizzare risparmi pari a quasi un milione e mezzo annui. Bisogna augurarsi che scuole ed edifici pubblici non subiscano danni perché non ci sarebbero i soldi per ripararli. 

Saprai anche che sulla correttezza e veridicità  del documento contabile licenziato dal consiglio un anonimo  , ma preparatissimo,  funzionario comunale ha inoltrato un esposto agli organi competenti denunciando gravi irregolarità sulla definizione dei debiti ed in particolare di quei dannatissimi 27milioni. Ebbene questa situazione aggiunge rabbia al mio malessere. E’ una rabbia che deriva dall’osservare come di fronte ad una ipotizzata  truffa ordita da Sindaco, giunta, consiglio e revisori dei conti,ai danni dei cittadini  nessuno, né i  nostri rappresentanti  locali eletti a livello provinciale, regionale, parlamentare, né la maggior parte della stampa  e forse neanche tu cittadino frusinate avvertiate il bisogno di approfondire la vicenda,  chiederne  conto ad un Ente che dimentica perfino di pubblicare sull’albo pretorio le delibere scomode. 

Allora mi domando. Vista la smisurata voglia di mettere la testa sotto la sabbia, non sarebbe stato meglio, dichiarare direttamente il dissesto finanziario del Comune? Il sindaco Ottaviani si vanta, e per questo viene trattato di eroe, di aver evitato il fallimento dell’Ente riuscendo ad ottenere l’accesso al piano di riequilibrio finanizario ma la differenza fra le due procedure per noi cittadini non cambia.  Il dissesto prevede che le imposte locali, le aliquote e le tariffe siano elevate alla misura massima consentita, oggi è già così. Il costo di gestione dei servizi a domanda diretta (mense scolastiche, scuolabus, assistenza agli anziani) deve essere interamente coperto dalle tariffe , oggi è già così. Nella situazione di dissesto deve essere ridimensionata la spesa per il personale, la vicenda dei lavoratori della Multiservizi dimostra che ciò è avvenuto anche nel nostro comune ancora non dissestato. 

Dunque dissesto o predissesto per noi pari sono . Ma per gli amministratori  la faccenda cambia. In caso di dissesto la Corte dei Conti deve indagare su chi e perché è stata raggiunta una situazione debitoria insostenibile, comminando pene agli amministratori responsabili, in base alle quali questi per 10 anni non potranno ricoprire cariche amministrative,  ne candidarsi a sindaco, consigliere provinciale o regionale, a senatore, deputato, italiano ed europeo. 

Scoprire i colpevoli e bandirli dalla politica non sarebbe stato  male, anche come monito per le future amministrazioni.  Inoltre un  altro grande vantaggio del dissesto, concerne l’impossibilità per  il Comune di  sperperare soldi, come accade oggi, in feste, festini, improbabili rievocazioni religiose, e nuovi stadi. 

 Caro cittadino frusinate, forse sarebbe stato meglio un onesto e trasparente fallimento piuttosto che un improprio galleggiamento su acque torbide e melmose, nelle quali saremo comunque destinati ad affogare. Scusa caro cittadino se ti ho tediato con queste mie elucubrazioni, ma se non vogliamo affogare occorre innanzitutto rendersi conto di essere immersi in pericolose sabbie mobili e unirsi tutti quanti per tirarci fuori dalla melma.

Un abbraccio

Luciano Granieri.

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