IL PRESIDENTE IN QUALITÀ DI COMMISSARIO AD ACTA
(deliberazione del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013)
DECRETA
per i
motivi di CUI In premessa che formano parte integrante e sostanziale del
presente provvedimento: di prendere atto della valutazione negativa effettuata
dall'Organismo indipendente di valutazione della Giunta regionale, allegata al
presente provvedimento di cui forma parte integrante e sostanziale, e di non
confermare l' incarico conferito con decreto presidenziale T00023 del 30/0112014
di Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Frosinone. Di rinviare a
successivo Decreto del Presidente, in applicazione dell'Art. 3 bis, comma 6 del
D. Lgs. 50211992 e dell' art. 5 del contratto di prestazione d'opera
intellettuale sottoscritto, l'adozione delle disposizioni riferite alla
risoluzione del contratto del Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale
di Frosinone, Dott.ssa Isabella Mastrobuono. Avverso il presente provvedimento
è ammesso ricorso giurisdizionali dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale
del Lazio entro 60 giorni dalla sua pubblicazione, ovvero nc orso straordinario
al Presidente della repubblica entro 120 giorni dalla sua pubblicazione. Il
presente provvedimento sarà pubblicato sul B.U.R.L. e gli allegati sono conservati
presso la Direzione Salute ed Integrazione Socio sanitaria
Nicola Zingaretti.
Si è arrivati all’epilogo della telenovela Mastrobuono. Una fine
annunciata già in estate ma ora improrogabile
come recita il decreto 515 del commissario ad Acta Zingaretti, di cui
abbiamo pubblicato la parte finale. Il verdetto fatale alla Mastrobuono si basa
sulla valutazione dei primi 18 mesi di
operato della manager presso la Asl di Frosinone.
Dopo la bocciatura politica
di sindaci e consiglieri regionali, è
arrivata anche quella tecnica. Infatti l’organismo di valutazione indipendente
incaricato dalla Regione Lazio di giudicare nel merito l’operato dei direttori
generali, ha valutato insufficiente il
management della Mastrobuono, unico negativo fra tutte le Asl del Lazio . In realtà tale determina, risultando da punteggi attribuiti in base al raggiungimento o meno di diversi obbiettivi -
come il conseguimento dei risultati aziendali assegnati, il rispetto delle
direttive regionali, le tempistiche dei flussi informativi stabiliti dal nuovo
sistema informativo sanitario - esprime
un risultato numerico oggettivo, stabilito fra i 140 e i 200 punti. Al di sotto
della soglia dei 140 l’operato del direttore generale è insufficiente.
Ciò è abbastanza
per consentire al commissario ad acta l’interruzione del rapporto con il
manager. Tutto trasparente, ma c’è un
piccolo problema. Non si evince dal rapporto quali siano le voci
deficitarie responsabili del non raggiungimento del punteggio. Cioè non è
scritto dove ha mancato la Mastrobuono. Se ciò è ammissibile, ma neanche tanto,
per una valutazione politica, non lo è per una valutazione tecnica.
Fra l'altro riesce difficile capire come, anche tecnicamente,
si sia valutato in termini positivi la
pianificazione triennale proposta dalla manager attraverso l’atto aziendale
2014/2016, quando già dopo i primi 18
mesi il suo operato è stato giudicato insufficiente . Chi fallisce in un arco
temporale di soli 18 mesi difficilmente
sarà in grado di pianificare la sua attività per un periodo più lungo. Delle due l’una. O
è stata sbagliata la valutazione sul documento di programmazione triennale, o è sbagliato il giudizio attuale.
Oppure,
tertium datur, la professoressa Mastrobuono è inadeguata alle caratteristiche
del moderno manager , così come concepito dal partito della nazione. Sarà una mia impressione ma il modo in cui la prossima probabile direttrice dello Spallanzani è stata fatta
fuori ricorda le modalità di defenestrazione di Letta e Marino.
Sia chiaro, il
giudizio sull’operato del manager proveniente da Tor Vergata, rimane negativo per
noi che all’interno del coordinamento provinciale per la sanità, da tempi non sospetti, andavamo denunciando le
angherie che la professoressa stava affibbiando al sistema sanitario provinciale. Le dimissioni della Mastrobuono erano uno dei dieci
punti programmatici che il coordinamento aveva posto all’attenzione della
conferenza dei sindaci.
Personalmente
però avevo sempre sostenuto, e sostengo, che non fosse il manager, cioè il
braccio esecutivo, il maggiore dei
problemi, ma i mandanti. Come credete agirà il prossimo killer incaricato dalla
burocrazia del partito della nazione ad operare presso la nostra Asl, dentro uno scenario in cui Matteo Renzi, per abbassare
le tasse ai ricchi depreda il fondo per la sanità di 5 miliardi? Quali
saranno gli obbiettivi del prossimo manager dopo le ulteriori sforbiciate
affibbiate dal governo agli esami di prevenzione, analisi e prestazioni
diagnostiche?
Tagliare gli ospedali di Sora e Cassino? Probabile. Tenere in piedi tre presidi è molto dispendioso. E
le 22 assunzioni di medici in deroga? Non saranno troppe , quale sperpero di denaro
pubblico. Troppo primari, troppe unità operative complesse. Privatizzare tutto,
regalare completamente il servizio sanitario ai munifici signori delle cliniche
e preparare il terreno per l’accorpamento
con la Asl di Latina. Questa sarà la mission. Morto un Mastrobuono se ne fa un’
altro.
Per questo insisto sul fatto che la lotta all’interno del coordinamento
si è concentrata troppo sull’esecutore, tralasciando il mandante. Ammirevole le
azioni in difesa dell’ospedale San Benedetto o del Polo oncologico a Sora, o
ancora per il Dea di II livello a Frosinone, ma sarebbe stato decisivo,
concentrare maggiormente le forze sulla rivendicazione di una sanità pubblica
di qualità per tutti, denunciare e combattere le mire di profitto dei vari
potentati economici sul sistema sanitario pubblico e, infine, prendere di petto
direttamente il mandante, cioè il commissario ad acta Zingaretti. Siamo ancora in tempo, attiviamoci ed evitiamo
di sprecare energie dietro al prossimo
boia incaricato dal partito della nazione di giustiziare la sanità ciociara,
prendiamocela direttamente con gli stessi giannizzeri del partito della nazione, forse
ancora non tutto è perduto.
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