martedì 8 dicembre 2015

Secondo appuntamento del seminario "Jazz, suoni, ritmi e pulsioni vitali dell’era post moderna"

Luciano Granieri Osservatorio Peppino Impastato


Venerdì 11 dicembre si svolgerà la seconda parte del seminario : Jazz, suoni, ritmi e pulsioni vitali  dell’era post moderna. L’incontro,  organizzato dall’Osservatorio Peppino Impastato, avrà luogo   presso l’associazione “Oltre l’Occidente” in L.go Aonio Paleario n.7, a partire dalle ore 16,00.  Come potrà notare qualche più che attento lettore, le tappe  del viaggio attraverso i meandri del jazz, hanno subito qualche modifica. Venerdì prossimo racconteremo di come il jazz si sia  trasformato,   da folklore legato al sud degli Stati Uniti, in un’ espressione originale, autonoma, pronta a invadere, New York,  Chicago, l’America  tutta e il mondo intero. Arriveremo, se tutto filerà liscio,  a descrivere le diverse evoluzioni stilistiche fino all’era dello swing.  Uno stile di puro intrattenimento  e divertimento. Un’espressione musicale in cui le lamentazione e le rivendicazioni del blues e di tutte le forme pre-jazzistiche prima di New Orleans, rimarranno un  pallido  ricordo, in attesa della rivoluzione Be Bop. 

Durante  la prima pare del seminario svoltasi venerdì scorso 4 dicembre,  non è stato possibile trattare tutti gli argomenti in programma. Pur risalendo il Mississippi dal golfo del Messico, come i due esploratori canadesi Pierre e  Jean-Baptiste  Le Moyen signori di Iberville e Bineville agli inizi del ‘700,  non siamo riusciti, a differenza loro, nell’intento di  raggiungere New Orleans. Sarà la prima tappa del prossimo incontro. 

Come mai non è riuscita l’impresa? Semplicemente perché, ad un certo punto, il seminario si è trasformato, vista anche l’esigua partecipazione ( ma non sono mancati i giovani) in una discussione sui temi che la storia dell’America dall’ ‘800, fino agli inizi del ‘900, ha proposto. Come vecchie amiche e  amici reduci dal duro lavoro lungo le ferrovie del sud, ci siamo ritrovati in un jukes  a discutere di giustizia sociale, influenze della musica araba sul blues,   condizionamento delle religione nel mondo degli schiavi, il tutto ascoltando: Go Down Moses, Backwater Blues, Honky Tonky Train blues, Strange Fruit, Maple Leafe Rag, brani che diffondevano le loro note non dal jukes-box di  rito ma dal computer, vedi che ti combina il progresso. 

Parlando  e ascoltando musica si è fatto tardi. Riprenderemo il confronto venerdì prossimo 11 dicembre dalle ore 16,00 sperando che qualche altro compagno di viaggio voglia aggiungersi e contribuire ai nostro accalorati discorsi. Sul jazz ovviamente.

Un brano che proporremo nel prossimo incontro.

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