sabato 7 novembre 2015

Ottobre rosso

Bernardo Cerdeira




seduta del Soviet, 1917


All'inizio del XX secolo la Russia era il più grande e popolato Paese d'Europa, con 150 milioni di abitanti, più di 3 milioni dei quali a Mosca e Pietrogrado. Ciononostante, era un Paese arretrato, in cui l'ottanta percento della popolazione viveva nelle campagne e il novanta percento era analfabeta.
La Russia era uno Stato assolutista autocratico, governato dalla monarchia degli zar. Il regime si basava sulla repressione degli oppositori. A migliaia furono arrestati, torturati, giustiziati o deportati in Siberia. Le libertà di riunione e manifestazione e la legalità di partiti e sindacati furono occasionali, e conquistati ogni volta con mobilitazioni rivoluzionarie, come la Rivoluzione del 1905.
  
Rivoluzione del 1905: la grande prova    La rivoluzione del 1905 concentrò tutte le contraddizioni dello zarismo: la sconfitta nella guerra tra Russia e Giappone, la repressione, ed una crisi economica scatenata dal conflitto. A gennaio cominciò un sciopero dei 12.000 operai della fabbrica Putilov, a Petrogrado, per la reintegrazione di quattro compagni licenziati. Altre fabbriche aderirono e lo sciopero raggiunse i 150.000 lavoratori.
L'organizzazione degli operai era diretta da un curato di nome Gapón, che ebbe l'idea di portare allo zar le rivendicazioni di riammissione dei quattro, ed altre, come la giornata di otto ore e l'aumento di salario.
Più di 200.000 lavoratori si diressero verso il Palazzo di Inverno. Lo zar ordinò che le truppe sparassero sulla folla. Morirono più di 1.500 persone e ci furono 2.000 feriti. Quel giorno rimase conosciuto come la "Domenica di sangue". Era cominciata la rivoluzione.
La rivoluzione durò un anno e alla fine fu sconfitta. Ma lasciò importanti insegnamenti. Uno di essi fu l'organizzazione del Soviet (Consiglio in russo) dei deputati ed operai di Pietrogrado, il cui presidente fu un socialdemocratico di 25 anni: Lev Trotsky.  

Prima Guerra Mondiale: la Russia e la Guerra  
Nel 1914 la Russia entrò nella Prima guerra mondiale al fianco all'Inghilterra e della Francia. Tuttavia, le sofferenze del popolo russo furono superiori a quelle degli altri Paesi. Male armato ed equipaggiato, l'esercito russo, di più di 10 milioni di soldati, subì pesanti sconfitte e registrava già un milione e settecentomila morti e sei milioni di feriti.
La Guerra comportò terribili sofferenze per la popolazione in generale, che soffriva gli effetti della crisi di rifornimenti e la fame, specialmente per i contadini, che costituivano la maggioranza dell'esercito.
  
La caduta dello zar: la Rivoluzione di Febbraio  Nel febbraio del 1917, durante le manifestazioni per la Giornata internazionale della donna lavoratrice, migliaia di manifestanti uscirono per le strade, invasero il Palazzo di Tauride, dove si riuniva la Duma (parlamento), esigendo la rinuncia al trono da parte dello zar. Nicola II fu costretto ad abdicare.
Trotsky descrisse così la rivoluzione di Febbraio:
"Comincia la rivoluzione più violenta di tutti i tempi. In una settimana, la società si disfa di tutti i suoi mandatari: il monarca ed i suoi uomini di legge, la polizia ed i sacerdoti; i proprietari ed i direttori, gli ufficiali ed i capi. (…) nell'esercito, i soldati smettono di ubbidire ai loro superiori. Nessuno mai aveva sognato una simile rivoluzione. Ora, quel sogno circola nelle vene di tutte le anime disperate ed abbandonate di questo pianeta" (nell'articolo "Il grande sogno").  

Il governo Provvisorio di Kerensky  I Soviet si riorganizzarono durante le manifestazioni contro il regime ed avrebbero potuto prendere il potere. Ciononostante, i partiti opportunisti, menscevico e socialista-rivoluzionario, che erano in maggioranza, decisero di consegnare il potere ad un governo provvisorio borghese, guidato dal principe Lvov, al quale partecipava Kerensky, un ex trudovico (laburista). Tra febbraio ed ottobre si successero differenti governi provvisori, che contarono su ministri borghesi, menscevichi e socialisti-rivoluzionari.
I bolscevichi, guidati in quel momento da Stalin e Kamenev, appoggiarono inizialmente (dall'esterno e criticamente) il governo provvisorio. Quando Lenin arriva a Pietrogrado, rientrato dopo l'esilio, presenta le “Tesi di Aprile”, che difendono la necessità di un cambiamento totale di questa politica. Le tesi di Lenin sono approvate dal Partito bolscevico che inizia a fare opposizione al governo provvisorio ed a sostenere che i Soviet dei lavoratori e dei soldati prendano il potere.  

I Soviet ed il doppio potere  I Soviet erano nella memoria recente della classe operaia della rivoluzione del 1905. A partire da Febbraio si riorganizza il Soviet dei deputati operai e dei soldati di Pietrogrado. I lavoratori votavano i loro rappresentanti per fabbrica o per distretto, eleggendo un delegato ogni mille operai. Anche i soldati della capitale partecipavano con un rappresentante per ogni compagnia.
A partire da Pietrogrado, l'organizzazione sovietica si andò estendendo in tutto il Paese. I Soviet rappresentavano un potere parallelo, il potere alternativo al governo provvisorio.
Il governo provvisorio in realtà dipendeva dall'appoggio dei Soviet, egemonizzati dai menscevichi e dai socialisti-rivoluzionari. Nel giugno del 1917 si riunì il Primo congresso panrusso dei Soviet, nel quale quei partiti opportunisti erano ancora in maggioranza.  

Pace, Pane e Terra  Il governo provvisorio non riusciva a risolvere i principali problemi delle masse. Il primo era la necessità di porre fine alla guerra, che portava enormi sofferenze agli operai e ai contadini. Il governo provvisorio cedeva alle pressioni dell'Inghilterra e della Francia affinché la Russia mantenesse i suoi impegni militari e continuasse la guerra, ma il popolo esigeva pace.
Tutto ciò comportava il grande problema di mantenere ed alimentare un esercito di dieci milioni di soldati. L'approvvigionamento delle città era pregiudicato e i loro abitanti pativano la fame. D'altra parte, il governo provvisorio era conciliante coi latifondisti e ritardava la distribuzione delle terre reclamata dai contadini.
Per quel motivo, il Partito bolscevico avanzava come principale rivendicazione quella di Pace, Pane e Terra, oltre all'autodeterminazione per le decine di nazionalità oppresse dall'antico regime zarista.  

Le giornate di Luglio ed il golpe di Kornilov  
In luglio, le masse di lavoratori e soldati di Pietrogrado, esasperate per la sconfitta dell'offensiva militare ordinata dal governo provvisorio e per i sacrifici causati dalla carestia, iniziarono una sollevazione contro il governo.
I bolscevichi all'inizio non concordavano, perché vedevano che il resto del Paese appoggiava ancora i socialisti-rivoluzionari ed i menscevichi, e temevano che la capitale si isolasse.
Tuttavia, stettero dalla parte dei manifestanti e cercarono di dirigerli. Per quel motivo, furono repressi dal governo provvisorio, e centinaia di suoi militanti, perfino dirigenti come Kamenev e Trotsky, furono incarcerati. Fu decretato l'ordine di arresto contro Lenin e Zinoviev che furono obbligati a passare alla clandestinità.
In agosto, il generale Kornilov, comandante dell'esercito, tenta un golpe militare controrivoluzionario, inviando truppe dal fronte di guerra a Pietrogrado per abbattere il governo di Kerensky, che chiede appoggio.
I bolscevichi fecero appello alla lotta contro Kornilov e si misero alla testa dell'organizzazione militare per sconfiggerlo. Fu creata la Guardia rossa con gli operai di Petrogrado. Delegati dei Soviet e dei soldati della capitale riuscirono a convincere le truppe sul carattere del golpe ed ad abbandonare la marcia sulla capitale. Kornilov fu sconfitto e incarcerato senza che si sparasse un colpo.  

Alla presa del potere: la Rivoluzione d'Ottobre    La resistenza di massa al golpe di Kornilov inclinò la bilancia verso sinistra. Le masse diedero fiducia ai bolscevichi che guadagnarono la maggioranza nelle elezioni per il Soviet di Petrogrado a settembre. Trotsky, liberato della prigione, fu eletto presidente del Soviet.
Il governo provvisorio era sempre più debole, ma tentò ancora alcune manovre. Verso la metà di settembre realizzò la cosiddetta "Conferenza democratica". Criteri di rappresentanza distorti davano la maggioranza ai partiti borghesi ed agli opportunisti. I bolscevichi parteciparono per denunciarla. Alla fine, la Conferenza si dichiarò "pre-parlamento", un organo legislativo che aveva l'obiettivo di svuotare il Soviet, subordinandolo a questa istituzione.
Tra i bolscevichi si aprì una polemica che rifletteva una differenza strategica. Lenin e Trotsky sostenevano che il Partito bolscevico dovesse boicottare il pre-parlamento e preparare l'insurrezione per prendere il potere. Ma la maggioranza del Comitato centrale respinse il boicottaggio, manifestando perplessità sulla presa del potere.
Dalla Finlandia, dove si trovava in esilio, Lenin aprì una lotta interna e finalmente ottenne che la maggioranza del CC approvasse il boicottaggio. Nell'apertura dei lavori del pre-parlamento, Trotsky lesse una dichiarazione di rottura ed i deputati bolscevichi abbandonarono la sala.
A inizio di ottobre, Lenin tornò ad insistere affinché i bolscevichi scatenassero senza esitazione l'insurrezione, col timore che si potesse perdere il momento più propizio. Ciononostante, nel Comitato centrale, Zinoviev e Kamenev si opposero. Quando finalmente il CC approvò l'insurrezione, i due dirigenti esposero la loro posizione contraria nella stampa dei Soviet, rompendo la disciplina di partito.
Il Secondo congresso panrusso dei Soviet era convocato per il giorno 25 di ottobre. Il governo provvisorio, temendo l'insurrezione bolscevica, cercò di inviare le truppe di Pietrogrado sul fronte di battaglia, cosa che avrebbe lasciato la capitale sguarnita di fronte alle truppe tedesche. Il Soviet di Petrogrado formò allora il Comitato militare rivoluzionario, presieduto dallo stesso Trotsky, che iniziò a controllare tutti gli ordini militari del governo provvisorio. In realtà, il potere stava già nelle mani dei Soviet e dei bolscevichi che li dirigevano.
Il giorno 25, con l'argomento di difendere la capitale dai tedeschi e di garantire la sicurezza del Secondo congresso dei Soviet, le truppe del Comitato militare rRivoluzionario occuparono i punti strategici della città. Nella notte, le truppe rivoluzionarie dirette dal bolscevico Antonov-Ovseenko presero il Palazzo d'Inverno e catturarono gli ultimi ministri del governo provvisorio. Kerensky era già fuggito. 
Nel Secondo congresso dei Soviet, i delegati appoggiarono per acclamazione la destituzione del governo provvisorio ed il passaggio del potere ai Soviet. I menscevichi e i socialisti-rivoluzionari di destra abbandonarono il Congresso. I bolscevichi giunsero ad un accordo per comporre un governo sovietico coi socialisti-rivoluzionari di sinistra.
Lenin assunse il governo con un discorso che terminò fra gli applausi, con le celebri parole: “Passiamo ora all'edificazione dell'ordine socialista”.
Il Secondo congresso ratificò allora i primi decreti del governo sovietico sulla pace e sulla distribuzione delle terre ai contadini. La Rivoluzione d'Ottobre aveva trionfato.

(Traduzione dallo spagnolo di Mauro Buccheri)

A 98 anni dalla Rivoluzione russa La Rivoluzione che cambiò la storia

La rivoluzione d'Ottobre compie 98 anni. Per l'occasione, pubblichiamo di seguito, tradotti in italiano, due articoli di Bernardo Cerdeira, dal sito della Lit-Quarta Internazionale www.litci.org .

Trotsky, comandante dell'Armata Rossa e principale dirigente con Lenin della rivoluzione



La rivoluzione russa dell'ottobre del 1917, l'avvenimento storico che più di ogni altro ha segnato il mondo contemporaneo, compie 98 anni. Ma i reazionari provano ancora ad occultare la verità storica sotto una cappa di deformazioni.
Affermano che la rivoluzione fu utopica, inutile e che dimostrò soltanto il fallimento del comunismo. Cercano in tutti i modi di mostrare che la ripugnante dittatura stalinista che sostituì il governo di Lenin nell'Unione Sovietica (Urss) fu la continuità della rivoluzione, quando in realtà ne fu la sconfitta.
Questa campagna mira ad infangare l'azione più importante della classe operaia mondiale affinché le nuove generazioni non ne seguano l'esempio.
Milioni di giovani che lottano tutti i giorni contro i mali del capitalismo imperialista non conoscono le lezioni dell'Ottobre. E' più che mai necessario ricordare e diffondere gli insegnamenti di quella che fu la più importante esperienza della classe operaia. A queste nuove generazioni dedichiamo questo supplemento speciale. 
Epoca rivoluzionaria: un secolo di guerre, crisi e rivoluzioni  La Prima guerra mondiale che esplose nel 1914, e la Rivoluzione russa furono due avvenimenti intimamente legati. La guerra fu il culmine delle contraddizioni tra i diversi Paesi imperialisti europei che si contendevano il possesso e lo sfruttamento delle colonie in tutto il mondo.
La Prima guerra mondiale aprì definitivamente l'epoca imperialista del capitalismo, segnata da guerre permanenti, crisi economiche brutali e distruzione dell'ecosistema, ossia dalla decadenza del sistema capitalista.
Ma, contemporaneamente, la Rivoluzione russa aprì un'epoca rivoluzionaria. Lo scontro col brutale sfruttamento e la controrivoluzione imperialista, da un lato, e la lotta rivoluzionaria dei lavoratori e dei popoli oppressi di tutto il mondo, dall'altro, caratterizzarono il XX secolo.

Avanguardia mondiale: la prima rivoluzione socialista vittoriosa del mondo
Quando i Soviet (Consigli) dei deputati operai e dei soldati diretti dal Partito bolscevico presero il potere in Russia, si trattò della prima rivoluzione che riuscì a sconfiggere la borghesia e ad assicurarsi la vittoria.
Il nascente Stato sovietico affrontò terribili difficoltà. Nel 1918, gli eserciti controrivoluzionari (bianchi) innescarono una guerra civile. Ventuno Paesi stranieri invasero la Russia per appoggiarli. La guerra e la disorganizzazione dell'economia, principalmente dell'agricoltura, provocarono la fame e la morte di milioni di persone.
Ma, il Partito bolscevico, guidato da Lenin e Trotsky, riuscì ad organizzare l'Armata Rossa e a sconfiggere dopo tre anni di guerra civile la controrivoluzione, consolidando il primo Stato operaio della storia.
  
La Rivoluzione Socialista Internazionale  Dal primo momento, i leader del Partito bolscevico dichiararono che la rivoluzione russa non doveva limitarsi alle frontiere del loro Paese, bensì essere l'innesco ed il punto di appoggio affinché esplodesse la rivoluzione in Europa e nel mondo.
Lenin e Trotsky davano tanta importanza al carattere internazionale della rivoluzione che, nel 1919, mentre l'Armata Rossa lottava disperatamente, in piena guerra civile, fondarono l'Internazionale comunista, per fare la rivoluzione mondiale.
  
L'Ottobre mostrò la strada  Molte cose sono cambiate in questi quasi cento anni: la sconfitta della rivoluzione in Europa tra il 1919 e il 1923; l'isolamento ed il ritardo della Russia provocarono la degenerazione della rivoluzione. Una burocrazia di funzionari privilegiati guidati da Stalin assunse il potere e trasformò lo Stato sovietico in un regime di terrore. Anche la III Internazionale degenerò e fu poi liquidata da Stalin nel 1943.
Negli anni Ottanta, sotto la guida di Gorbaciov, la burocrazia restaurò il capitalismo e vari dei suoi funzionari si trasformarono nei milionari di una nuova borghesia.
Ma né il destino tragico della prima rivoluzione socialista né tutte le bugie della borghesia sono riusciti a spegnere il suo esempio. La rivoluzione d'Ottobre mostrò che i lavoratori possono prendere il potere, sconfiggere la borghesia, assumere la conduzione dell'economia e costruire un Stato democratico per la maggioranza.
98 anni dopo, il capitalismo spinge il mondo nell'abisso della barbarie ed i lavoratori lottano disperatamente per non essere trascinati nel baratro. L'esempio dell'Ottobre, benché breve, mostrò la strada.
Con le parole della grande rivoluzionaria Rosa Luxemburg: "il problema più importante del socialismo, la questione incandescente dell'attualità era, ed è, (…) la capacità di azione del proletariato, l'energia rivoluzionaria delle masse, la determinazione del socialismo per arrivare al potere. In questo senso, Lenin, Trotsky ed i loro compagni furono i primi a dare l'esempio al proletariato mondiale, e fino ad ora sono gli unici che possono esclamare: ‘Io osai!' ”.

Processo Valle del Sacco, scampata la prescrizione la difesa presenta elementi di incostituzionalità.

Retuvasa

Il Giudice Coderoni del Tribunale di Velletri nell’udienza del 22 ottobre scorso sul processo Valle del Sacco ha respinto le istanze della difesa sulla prescrizione.
Questa decisione era auspicabile ma anche piuttosto scontata. Le parti civili avevano percepito, infatti, da parte della difesa, un tentativo di forzare la mano al procedimento senza avere nelle mani una carta valida per affossarlo. Avvalora tale ipotesi, il nuovo tentativo avanzato, nella stessa udienza, dai legali degli imputati successivamente alla sentenza del Giudice.

La nuova istanza ha in qualche modo gelato l’aula, non tanto per l’ammissibilità quanto per l’improbabile accettazione della stessa, a dimostrazione che si sta in tutti i modi cercando di allungare i tempi per giungere ad una prescrizione per decorrenza dei termini, in vista degli interrogatori degli imputati e della sentenza di primo grado.

In breve la difesa ha presentato la richiesta di incostituzionalità dell’art. 157 comma 6 della Legge 251/2005, meglio conosciuta come Legge ex Cirielli che declassificava in termini di prescrizioni alcuni reati, ma che per i reati contestati agli imputati, artt. 416 e 417 cpp, ne raddoppiava i termini.
La modifica in questione è stata introdotta nel corso degli ultimi passaggi parlamentari, allo scopo di evitare che con la riforma potessero prescriversi alcuni delitti di notevole rilievo sociale quali ad esempio i disastri, quindi anche quello ambientale.
Essa si giustificava con la circostanza che tali reati richiedono di norma una complessa attività di indagine, con il conferimento di incarichi peritali, istruttorie complesse, il che non giova certamente ad un celere accertamento dei fatti.
Secondo il nostro parere la difesa presenta elementi di incostituzionalità sul regime differenziato di prescrizione appellandosi alla violazione del principio di eguaglianza di cui all’ art. 3 Cost., che impone un trattamento sanzionatorio (comprensivo anche dei termini prescrizionali) proporzionato alla gravità del fatto.

A questo punto il Giudice ha rimandato il tutto alla prossima udienza del 19 novembre nella quale si dovrà pronunciare se rigettare la richiesta della difesa oppure rimandare il giudizio di costituzionalità alla Corte Costituzionale.

C’è da dire che l’eccezione sollevata potrebbe fare giurisprudenza, ma a parere dei legali dell’accusa che possono presentare memoria fino a dieci giorni prima dell’udienza, non sussistono elementi fondanti affinché venga ammessa, e pertanto il processo deve continuare senza ulteriori interruzioni provocatorie fino al primo grado di giudizio.

venerdì 6 novembre 2015

TAR-allucci e vino

Severo Lutrario

Quand'è che un delitto diviene perfetto?
E' inutile cercare la risposta a questa domanda in un romanzo giallo e tanto meno in un trattato di criminologia.
La risposta è estremamente semplice.
Perché un delitto divenga perfetto è sufficiente che il delinquere divenga lecito.
E per fare questo occorrono due cose.
Da una parte cambiare le leggi, le regole.
E per quanto riguarda la gestione del servizio idrico ci ha pensato e ci sta pensando il governo Berlusconimontirenzi deciso a “punire” l'arroganza del popolo italiano che con oltre ventisettemilioni di voci nel 2011 pretendeva di imporre nientepopodimenoché la gestione pubblica e l'esclusione del mercato.
Lo ha fatto attribuendo a chi è pagato da ACEA, l'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico, il governo nazionale del servizio e la determinazione delle tariffe.
La ha fatto con lo “Sbocca Italia” e la modifica del decreto ambientale con cui si vuole spartire il paese nelle quattro grandi multiutility (e la più grande è naturalmente ACEA).
Ma, dall'altra, perché il delinquere divenga lecito, è necessaria anche una magistratura complice.
Quello che è successo negli ultimi dodici anni lo hanno visto e patito tutti.
Cosa è stato di un servizio pubblico, di un patrimonio pubblico di reti ed impianti, della devastazione di un territorio lo hanno avvertito tutti.
Tutti, tranne una classe di amministratori complici e la magistratura.
In quale pianeta abitano i magistrati delle procure della repubblica di Frosinone e Cassino?
Devono evidentemente vivere in un'altra galassia se non hanno mai ritenuto di dovere quantomeno rendersi conto di cosa stesse succedendo, e questo nonostante le centinaia di segnalazioni che li hanno evidentemente infastiditi.
Devono vivere sull'altra faccia della luna - quella che non guarda mai la terra - se sistematicamente dispongono, come dispongono, l'archiviazione delle querele – querele, non esposti - che i cittadini fanno contro i comportamenti estorsivi e violenti del gestore.
Ma i miasmi che giungono dalla cloaca pontina, quel TAR di Latina che altro non è che il supporto leguleio agli interessi del monopolista contro i diritti e la vita di mezzo milione di persone, segnano la frattura definitiva tra la ragione e la giustizia.
Chi amministrata la “giustizia” calpestando la ragione è un giustiziere e dunque un boia.
Per gli avvoltoi dal piumaggio funereo che hanno fatto il nido togliendo il posto all'anofele, i diritti delle persone, la salute di un bambino, le esigenze di un anziano o di un malato, il dramma di chi, senza lavoro, non ha soldi, non esistono, sono meno che nulla dinanzi agli interessi inviolabili del profitto.
Gracchiano la sacralità del mercato divenuta inviolabile alle stesse istituzioni democratiche, quelle elette da gente che pensava d'esser cittadini.
Sindaci (quei pochi con gli attributi) tacete!
Che non proviate ancora a parlate di diritti!
La vostra gente ha solo dei doveri: quelli dei clienti, novelli schiavi ceduti incaprettati alla novella signoria del rubinetto.

… Diciamocelo.
Non ha senso continuare a giocare la partita con questi bari.
Il loro mazzo di carte è tutto un trucco e gli assi sono nelle loro maniche.
Penso proprio che sia l'ora di cominciare a giocare a scacchi: è molto più complesso, ma in compenso non si può barare.

VERSO IL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA GRANDE RIVOLUZIONE SOCIALISTA D'OTTOBRE (novembre 1917-2017)

Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni
Marxisti-Leninisti (CIPOML)


I comunisti, i rivoluzionari, i proletari e i lavoratori coscienti di tutto il mondo celebrano e festeggiano l'anniversario della gloriosa Rivoluzione Socialista d'Ottobre. Con maggior slancio e fermezza lo faremo nel 2017 in occasione del centenario di quegli storici "dieci giorni che sconvolsero il mondo".
La rivoluzione bolscevica fu l'eroica impresa che comunicò un'alba rivoluzionaria. I cannoni dell'incrociatore "Aurora" annunciarono che si apriva una nuova epoca, l'epoca della sconfitta del capitalismo e della costruzione della nuova società senza sfruttatori e senza sfruttati.
Con la Grande Rivoluzione d'Ottobre il proletariato conquistò il potere, espropriò gli sfruttatori, instaurò la sua dittatura rivoluzionaria e costruì uno Stato di tipo nuovo. Secondo le parole di Lenin: "In Russia l'intero apparato burocratico è stato spezzato, di esso non è rimasta pietra su pietra, tutti i vecchi giudici sono stati rimossi, il parlamento borghese è stato sciolto, e proprio agi operai e ai contadini è stata data una rappresentanza molto più accessibile. Essi hanno sostituito i loro Soviet o hanno posto i loro Soviet al di sopra dei funzionari. Sono i loro Soviet ad eleggere i giudici. E già solo questo fatto è bastato perché tutte le classi oppresse riconoscessero che il potere sovietico, cioè questa data forma di dittatura del proletariato, è un milione di volte più democratico della repubblica borghese più democratica" (La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky).
Lo Stato sovietico dimostrò che il socialismo è un ordinamento sociale superiore, a condizione che vengano seguiti fermamente i suoi princìpi e si marci verso il comunismo.
L' "Ottobre Rosso" cambiò radicalmente il corso della storia mondiale, che dette inizio a una nuova tappa del suo sviluppo, la tappa della crisi generale del capitalismo e del passaggio al socialismo. Ha impresso una svolta indelebile nella strategia e nella tattica rivoluzionaria, nei metodi di lotta e nelle forme di organizzazione, nella mentalità, nella cultura, nelle tradizioni della classe operaia e dei suoi alleati nella lotta contro l'imperialismo e il capitalismo, per la rivoluzione e il socialismo.
  In seguito alla rivoluzione diretta dai bolscevichi di Lenin e di Stalin, ebbe inizio un'ondata di rivoluzioni proletarie nei paesi imperialisti e capitalisti, di rivoluzioni popolari e democratiche che vengono condotte a termine sotto la direzione del proletariato e sotto le bandiere dell'internazionalismo nei paesi dipendenti e coloniali.
Il trionfo della Rivoluzione Socialista d'Ottobre dette impulso alla formazione di partiti comunisti in tutto il mondo e alla costruzione dell'Internazionale Comunista, per raggruppare l'avanguardia del proletariato e organizzare la rivoluzione mondiale.
Con la creazione dell'Unione Sovietica e la costruzione del socialismo la classe operaia, i contadini, le donne, i popoli ottennero grandi benefici materiali e culturali. I lavoratori raggiunsero elevati livelli di benessere grazie all'industrializzazione socialista e alla collettivizzazione dell’agricoltura, alla pianificazione economica che pose fine ai rapporti di produzione capitalistici e all'anarchia tipica del vecchio sistema.
La classe operaia si trasformò in una classe tecnica e ideologicamente avanzata. Fu posto termine alla disoccupazione. Il processo di emancipazione della donna e la sua partecipazione alla direzione del paese progredì di pari passo con l'edificazione del socialismo.
I furiosi assalti degli imperialisti fallirono dinanzi alla ferrea volontà dei  lavoratori e dei popoli di non retrocedere alla condizione di schiavi, dinanzi alla potenza  e all'unità politica dello Stato socialista.
La Costituzione socialista del 1936, e la sconfitta della belva nazifascista che determinò la liberazione di molti paesi e l'instaurazione di regimi di democrazia popolare, rappresentarono delle grandi conquiste per i popoli del mondo.
  La Rivoluzione Socialista d'Ottobre fu un evento che è oggi di grande attualità, ricco di preziosi insegnamenti per la lotta del proletariato e di altre classi oppresse contro lo sfruttamento e l'oppressione.
Essa costituisce la dimostrazione pratica che la rivoluzione non è solo un'aspirazione popolare, ma è possibile e necessaria per abbattere il dominio della borghesia e costruire la nuova società, nella quale "quelli che oggi non sono nulla dovranno essere tutto", e che cambierà il mondo.
Negli anni che ci separano da quel grande avvenimento, le contraddizioni fondamentali e i mali endemici del capitalismo si sono aggravati, mentre le forze rivoluzionarie della classe operaia e dei popoli sono cresciute oggettivamente a livello internazionale.
L'idea della rivoluzione proletaria è di assoluta attualità dinanzi allo sfruttamento e all'oppressione di cui soffre l'immensa maggioranza dell'umanità, alla miseria e alla diseguaglianza crescenti, alle guerre di rapina, al parassitismo di un pugno di ricchi sempre più ricchi, alla demolizione delle conquiste sociali strappate dai lavoratori, al saccheggio e al dominio neocolonialista, alla devastazione ambientale provocata dal sistema capitalista.
Le ragioni per la rivoluzione sono più attuali che mai e le sue premesse materiali si sono sviluppate. Il passaggio a una miglior forma di organizzazione per la società umana, a un nuovo e superiore ordinamento sociale, è un'esigenza sempre più urgente per le classi sfruttate e oppresse dal capitale. È "un problema posto e da risolvere" mediante la lotta delle masse oppresse e sfruttate.              
La scomparsa dell'URSS e di altri paesi socialisti è stato un duro colpo. Il socialismo ha subìto una sconfitta temporanea che non invalida le sue realizzazioni, la sua necessità. In realtà, non è la Rivoluzione d'Ottobre, né il socialismo proletario che sono falliti. Sono falliti il tradimento, il revisionismo e l'opportunismo, che sviano i lavoratori dai loro interessi e obbiettivi di classe.
Nonostante l'incessante propaganda anticomunista, diventa ogni giorno più chiaro che il barbaro e moribondo sistema capitalista-imperialista può offrire soltanto sfruttamento, miseria e guerra.
Ci troviamo in un periodo di risveglio politico della classe operaia, dei popoli, della gioventù, che non vogliono più sopportare il giogo e i fardelli imposti dal capitalismo e dall'imperialismo.
Avanzano il rifiuto e la lotta contro le conseguenze della crisi, contro lo sfruttamento, le diseguaglianze e la povertà, contro i diktat, gli interventi e le aggressioni imperialiste.
Cresce la consapevolezza che le cose non possono continuare così come sono, che nel capitalismo non c'è salvezza, che è necessaria una profonda trasformazione sociale per eliminare la rovina economica, sociale, morale, ecologica, i massacri che l'umanità soffre inevitabilmente sotto il dominio dei monopoli capitalisti che obbediscono a una sola legge: quella del massimo profitto.
Per realizzare questa trasformazione è imprescindibile la conquista del potere statale da parte della classe più rivoluzionaria e avanzata della società, la forza dirigente della trasformazione a livello politico, pratico, intellettuale e morale: il moderno proletariato.
Di fronte alle tesi revisioniste, riformiste e opportuniste, che hanno condotto la classe proletaria a dolorose sconfitte, la rivoluzione proletaria si conferma come l'unica soluzione allo sfruttamento e all'oppressione dei popoli.
L'ultima e profonda crisi del capitalismo, e quelle che verranno, dimostrano che la società in regime capitalistico è un ostacolo allo sviluppo delle forze produttive: è quindi necessario spezzare con la rivoluzione questa funesta situazione.
La questione che si pone con urgenza è: dittatura del capitale monopolistico o dittatura del proletariato?
La vittoriosa Rivoluzione Socialista d'Ottobre ha dimostrato che la classe operaia può conquistare il potere e dirigere la società senza la borghesia e contro di essa, che i comunisti possono e debbono svolgere un ruolo determinante.
L'Ottobre sovietico ci insegna che i comunisti, i migliori elementi del proletariato, i giovani rivoluzionari, debbono far propri questi insegnamenti e continuare la lotta, rompendo chiaramente con l'opportunismo di ogni tipo e unendosi sotto le bandiere del marxismo-leninismo e dell'internazionalismo proletario.
Celebreremo e attualizzeremo in ogni paese il centenario dell'Ottobre Rosso in modo combattivo e unitario, mettendo in risalto il suo imperituro significato, la sua importanza internazionale e la profonda attualità della rivoluzione proletaria per trasformare radicalmente il mondo.
Prepariamoci a celebrare ovunque, degnamente ed unitariamente, nel 2017 il 100° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, con commemorazioni, seminari, incontri e altre attività.
Sviluppiamo in ogni paese la mobilitazione per raggruppare i comunisti, i rivoluzionari, gli operai combattivi, diffondiamo le ragioni del comunismo, unica forza in grado di organizzare e dirigere in modo conseguente le forze della rivoluzione sociale in tutti i paesi.
Invitiamo i Partiti e le Organizzazioni politiche, sociali, sindacali, giovanili, delle donne, dei contadini, degli indigeni di tutti i paesi, che condividono le nostre posizioni di principio, a unirsi con noi per realizzare in comune le attività e costruire un poderoso Movimento Comunista e Operaio Internazionale.
Un secolo dopo il vittorioso "assalto al cielo" compiuto dai bolscevichi, riaffermiamo che l'unica alternativa sicura alla barbarie imperialista e capitalista è la rivoluzione e il socialismo!

Asl Frosinone.CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PUBBLICA DEL GIORNO 13 NOVEMBRE 2015

IL COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI

IL COORDINAMENTO PROVINCIALE PER LA  SANITÀ

Il Coordinamento provinciale per la  Sanità, nell’ incontro di lunedì  5  ottobre scorso con i rappresentanti delle  Associazioni e  dei  comitati, ha deciso unanimemente una rinnovata lotta  affinché le  amministrazioni locali e la regione si  impegnino concretamente per affrontare la disastrata  situazione della sanità della  provincia e  rispondere al crescente e diffuso malcontento della  popolazione. Un malcontento che è andato sempre più crescendo con il passare del tempo,  anche a causa della progressiva e inarrestabile disorganizzazione della Asl frusinate, la cui evidenza è diventata ormai così conclamata  da indurre la stragrande maggioranza dei sindaci del frusinate a dare un giudizio negativo sull’operato del direttore generale asl prof. Isabella Mastrobuono.
A questo scopo si terranno assemblee nei centri dove l’ assistenza  è stata eliminata e/o fortemente  ridimensionata.
Si ripartirà da  Anagni, dove venerdì 13  novembre p.v., nella  Sala parrocchiale della Cattedrale, in piazza Innocenzo III, alle ore  18.30, in un’ Assemblea pubblica,  si discuterà di tanti temi a cominciare dall’ Atto  aziendale approvato e firmato dalla  Regione e clamorosamente inattuato neanche nella minima previsione. L’ Atto Aziendale è il documento amministrativo che regola il servizio della ASL  e, una volta  approvato, deve  essere  applicato. Nella nostra provincia invece abbiamo assistito all’inversa attuazione dell’atto aziendale con la chiusura e il ridimensionamento dei servizi, con l’aumento delle liste d’attesa sia per le urgenze che per la medicina preventiva, con il conseguente aumento della mobilità passiva dei pazienti che, per curarsi, pure loro devono emigrare.
Nel frattempo il governo nazionale decide di tagliare di un altro paio di miliardi la spesa sanitaria dando una ulteriore grossa mano alla privatizzazione della sanità.
Qui ad Anagni intanto il Comitato Salviamo l’Ospedale ha fatto un’analisi dei servizi funzionanti presso il nostro Presidio Sanitario e ritiene di vitale importanza informare i cittadini  che, a parte i reparti di degenza, chiusi da tre anni,  continuano ad essere attivi importanti servizi che, se potenziati e coordinati, potrebbero dare una primaria e fondamentale  assistenza alle popolazioni della zona nord della provincia di Frosinone, rispondendo alle esigenze di cura di decine di migliaia di cittadini, che ne sono stati privati e   alleviando anche il carico di lavoro dell’ospedale di Frosinone. Nello specifico, i servizi attivi sono elencati in calce. E’ logico,quindi, pensare che, esistendo un punto di primo intervento, ad Anagni  potrebbero essere risolti tutti quei casi classificati da codice verde, patologie cioè non urgenti per imminente pericolo di morte, ma fastidiose o assai dolorose che nei grandi ospedali vengono passate in secondo e terzo ordine, ingrossando le file ai pronto soccorso, con attese infinite, a danno del povero paziente, destinato a sopportare dolori atroci per ore e giorni: parliamo di coliche, di piccoli traumi, distorsioni, crisi di asma, dolore toracico, aritmie cardiache, glaucoma acuto, corpo estraneo oculare, sanguinamento dal naso, …
Altro importante settore da mantenere e potenziare è il servizio diagnostico, funzionale principalmente al pronto intervento, con il laboratorio analisi, di radiologia con sala schermi, Tac e mammografo. Vi sono infine diversi ambulatori che offrono servizi importanti per la medicina preventiva. Resta da risolvere, tra le tante carenze,  il problema dell'emergenze e dei ritardi nel soccorso delle persone in pericolo di vita. Sono indispensabili un pronto soccorso efficiente, i medici sull'ambulanza e l'elisoccorso notturno. Di tutto questo si darà conto nell’assemblea che si terrà ad Anagni, venerdì 13  novembre p.v., nella  Sala parrocchiale della Cattedrale, in piazza Innocenzo III, alle ore  18.30



Tutti i cittadini sono invitati a partecipare, a cominciare dal  Sindaco e dai consiglieri comunali di Anagni, dai Sindaci ed i consiglieri dei  paesi limitrofi, il Vescovo  di Anagni- Alatri e tutti i cittadini di buona volontà.
Anagni lì 5.11.2015
SERVIZIO
GIORNO
ORARIO
PIANO
MEDICO     DOTT.


PRIMO INTERVENTO
TUTTI I G.
H24
TERRA



AMBULATORIO FISIATRICO
LUNEDì

TERRA
CANTONE


TAO
MARTEDì

ACETO


AMBULATORIO CHIRURGICO visite chirurgiche., Proctologiche,Senologiche, interv. ambulatoriali
MERCOLEDì

II°
PALMIERI


AMBULATORIO PNEUMOLOGICO
MARTEDì E GIOVEDì

I°  PIANO O P.TERRA OSPEDALE VECCHIO
FRATTALE



NEFROLOGIA DIALISI
TUTTI I GIORNI


PORCU


AMBULATORIO ANGIOLOGICO: vis. Angiologiche, doppler arti inferiori e superiori, vasi epiaortici, vasi spermatici penieni
MARTEDì

II°
MOLLO


AMBULATORIO ANGIOLOGICO: ecocolordoppler, vasi epa, arti inferiori, aorta add.
GIOVEDì

II°
MOLLO


AMBULATORIO ANGIOLOGICO: ecocolordoppler, vasi epa, arti inferiori, aorta add.



FILICE


AMBULATORIO CARDIOLOGICO: ecg e visite cardiologiche
VENERDì

II°
MOLLO


AMBULATORIO CARDIOLOGICO: ecg, visite cardiologiche, ecocardiogrammi, ecocolordoppler cardiaco
MARTEDì

II°
ACETO


AMBULATORIO ENDOSCOPIA DIGESTIVA: visite gastroenterologiche, gastroscopie, colonscopia, rettoscopia


II°
COLUMBANO


angiologia



MORALDI,


AMBULATORIO NEUROLOGIA



DI MEO


AMBULATORIO UROLOGIA
MERCOLEDI’ E VENERDì


ROIATI


AMBULATORIO ORTOPEDIA
sospeso






ATTIVITA E SERVIZI EROGATI DALLA U.O. DI NEFROLOGIA E DIALISI P.S. DI ANAGNI
Alcune sono erogate esclusivamente dal reparto di Anagni (studio sedimento urinario) altre hanno dei tempi di attesa più accettabili che altrove per il fatto che, terminata l'attività di degenza, sono stati aperti gli ambulatorio tutti i giorni dalle 8 alle 15.
-          Emodialisi Ambulatoriale (i nuovi locali dialisi  consentono di trattare sino a 55 pazienti in dialisi cronica) 
-          Visite nefrologiche ambulatoriali (ambulatorio nefrologia, nefropatia diabetica, insufficienza renale cronica)
-          Ambulatorio trapianto renale (valutazione candidati al trapianto, valutazione potenziali donatori d’organo e follow up pazienti trapiantati)
-          Ecografia renale e vescicale
-          Studio sedimento urinario con morfologia eritrocitaria (studio microematurie)
-          Ambulatorio ipertensione e monitoraggio pressorio delle 24 ore  (Holter Pressorio)
-          Erogazione di PAC nefrologici:
§  PAC DIAGNOSTICO IPERTENSIONE
§  PAC DIAGNOSTICO PER NEFROPATIE
§  PAC PER L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA
§  PAC PER NEFROLITIASI E COLICA RENALE
§  PAR PER ACCERTAMENTO IDONEITA’ AL TRAPIANTO RENALE
§  PAC PER LA VALUTAZIONE DEL DONATORE DI RENE
§  PAC PER IL FOLLOW UP DEL PAZIENTE TRAPIANTATO
Cosa sono i PAC: i pacchetti ambulatoriali complessi sono un insieme di prestazioni comprendenti tutti gli esami diagnostici, strumentali e di laboratorio, necessari per identificare una particolare patologia. Il medico nefrologo, in regime ambulatoriale, definirà il pacchetto di accertamenti che saranno erogati nell’arco di un mese. Il paziente pagherà un solo ticket e vedrà ridurre attese e tempi burocratici velocizzando la diagnosi.

LABORATORIO ANALISI è aperto tutta la settimana Si effettuano prelievi dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle 11. 00
Si effettuano tutti i tipi di analisi esclusi quelli più complessi di natura genetica e da contaminazione. (Fino a dicembre 2015)

FISIOTERAPIA l'ambulatorio del fisiatra dott. Cantone funziona tutti i lunedì dalle 8.00 fino alle 14
Si eseguono le seguenti prestazioni:
Laserterapia, Elettroterapia (Tens – Iono – Elettrostimolazione – Diadynamic)
Magnetoterapia
Massoterapia
Irradiazione infrarossa
Ultrasuoni
Rieducazione motoria semplice e complessa
Training deambulatorio
Esercizi respiratori
Esercizi posturali di gruppo
Terapia manuale
L’attività di FKT si svolge in orario ambulatoriale, dal lunedì al venerdì da oltre 40 anni.

ANGIOLOGIA L’ambulatorio è tenuto dal Dott. P.L. Edgard Mollo. Visite il martedì e giovedì mattina. Si  eseguono visite angiologiche, esami Doppler c.w., esami ecocardio-ecocolordoppler doppler arteriosi e venosi. Distretti epioaortco, arti superiori, arti inferiori, aorta addominale, distretto spermatico – distretto penieno

RADIOLOGIA
Organico personale paramedico:
-       3 tecnici sanitari di Radiologia medica
-       3 infermieri professionali
-       2 ausiliari
-       1 coadiutore amministrativo

Attività svolta:
-        dalle ore 8.00 alle 20.00, dal lunedì al sabato si erogano  prestazioni di radiologia tradizionale ambulatoriale e di PPI.
-       Il mercoledì e giovedì mattina screening mammografico nel numero di 10 mammografie in istituzionale
-       Il venerdì mattina è prevista una seduta di Senologia clinica che comprende, oltre l’esame mammografico, la visita e l’ecografia
-       Il martedì e giovedì mattina n.6 TC ambulatoriali
-       Il martedì e giovedì seduta di ecocolor-doppler degli arti superiori e inferiori- vasi sopraortici-aorta addominale ecc. questo servizio è garantito da qualificati specialisti provenienti dall’U.O.C. di chirurgia di Frosinone.
-       Mercoledì, venerdì pomeriggio e sabato mattina è prevista la seduta di screening mammografico

AMBULATORIO UROLOGIA
-       Venerd mattina  visite mediche  e cistografie
-       mercoledì mattina uroflussimettrie

mail: info@dirittoallasalute.com.
Per info telefonare al  n.:  3930723990.
Per aggiornamenti:
www.anagniviva.org
www.dirittoallasalute.com
http://anagniscuolafutura.blogspot.it/