sabato 18 giugno 2016

Comune di Frosinone. Una casa trasparente invasa dalle Fiamme Gialle

Luciano Granieri


Tanto tuonò che piovve. Sarebbe più appropriato affermare che a seguito dei tuoni si è manifestata una piccola pioggerellina, tutto sommato  innocua. Probabilmente,    anche a causa  dei fulmini,  rappresentati dagli allarmi  sollevati dagli  ex lavoratori della Multiservizi  sulla disinvolta gestione degli appalti, e sulla poca attenzione dell’Ente alle prescrizioni del regolamento anticorruzione in materia di trasparenza, Frosinone è stato inserito tra i venti Comuni  oggetto di ispezione da parte del   Nucleo Speciale della Guardia di Finanza, su incarico dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione,  Cioè la pioggerellina di cui sopra . 

Il diritto al lavoro degli ex addetti della Multiservizi, da oltre due anni in presidio permanente sotto una tenda davanti al Municipio, è stato sacrificato sull’altare del Piano di Riequilibrio Economico Finanziario, concordato con la Corte dei Conti per risanare le disastrate casse comunali prosciugate, è bene sottolinearlo, dalla giunta  Marini, precedente all’attuale consiliatura Ottaviani.  Per lo scalpo degli ex lavoratori acquartierati sotto la tenda,  valutato 900 mila euro, il Comune di Frosinone, solo per la gestione del verde pubblico,  una delle tante mansioni assolte proprio dalla Multiservizi, ha speso 703mila euro. In sostanza per 900 mila euro la società in-house assicurava  la manutenzione del verde,  del cimitero,  degli arredi urbani,  dei servizi di supporto a persone disagiate e molto altro ancora . Oggi grazie all’amministrazione Ottaviani per  gli stessi 900mila euro, contando la prossima tranche di 136mila euro che andrà alle cooperative di tipo B, si sta gestendo esclusivamente il  verde pubblico. Un buon affare per i cittadini frusinati non c’è che dire. Ciò emerge da un dossier redatto dagli ex lavoratori della Multiservizi  analizzando le determine degli affidamenti diretti che il Comune di Frosinone ha assegnato alle cooperative di tibo B  Nexus, e Tredicesima cooperativa

Ma nella conferenza stampa, che i lavoratori della tenda  hanno indetto giovedì scorso 16 giugno, è emerso molto altro. In particolare si è rilevata una creativa, per usare un eufemismo, interpretazione del regolamento anticorruzione predisposto per i Comuni. La prescrizione di controllare l’eventuale presenza di provvedimenti giudiziari o di inchieste in corso, verso società a cui si intende affidare appalti o servizi, non sembra essere ben applicata dal responsabile trasparenza del Comune. Diversamente non sarebbe sfuggito che la Tredicesima Cooperativa, cui è stato affidato un incarico per  la gestione del verde pubblico, è stata oggetto d’indagine in merito a vicende inerenti   gli stabilimenti balneari a Ostia, municipio  tutt’ora commissariato per infiltrazione mafiose.  

Allo stesso modo è applicata molto allegramente la prescrizione che obbliga l’Ente a pubblicare tempestivamente  on line,  sull’albo pretorio, delibere, determine, convenzioni e affidamenti. Molti atti sono stai pubblicati con notevole ritardo. Per l’affidamento di un servizio della durata di tre mesi, l’atto di  manifestazione d’interesse, è stato inserito nell’albo pretorio tre mesi dopo la data d’affidamento alla società assegnataria, cioè a lavoro esaurito. Ancora oggi molti documenti non sono rintracciabili sull’albo. Con la stessa disinvoltura, sono stati conferiti incarichi di gestione   servizi  tramite affidamento diretto, quando il valore dell’appalto in questione, superiore ai 200mila euro, prescriveva l’indizione del bando di gara. 

La notizia dell’intervento della Guardia di Finanza, incaricata dall’Anac presieduta da Cantone, tesa a verificare l’esatta applicazione delle normative anticorruzione e trasparenza, dovrebbe scuotere la città e in particolare i consiglieri d’opposizione. Ma, come è noto,  i lai provenienti dagli scranni della minoranza non sono  molto alti, spesso sono  flebili sospiri, o ancora peggio assordanti silenzi . Il manipolo dei peones centrosinistri sono tenuti in pugno dal sindaco   proprio a causa della loro gestione dissennata del bilancio comunale , quando erano maggioranza. La scelta effettuata da Ottaviani di risanare i conti disastrati - lasciati dalla giunta Marini , la cui esosità ha suscitato l’intervento dei Giudici Contabili -percorrendo una strada come quella del Piano di Riequilibrio Economico e Finanziario, che evita indagini su chi e come ha prodotto il dissesto dell’Ente, consente ai peones centrosinistri di mantenere una flebile vita politica. Flebile perché totalmente  a disposizione dei capricci di Ottaviani. Il quale ha scambiato la sua impunità nel gestire in modo padronale la città, con la sopravvivenza politica e silente  dell’opposizione. 

Al padre padrone, nessuno si oppone. Può fare, disfare, comporre e scomporre. Ma ci sono alcuni cittadini, per ora ancora pochi,e gli ex lavoratori della Multiservizi sono fra questi, che non sono ricattabili, né si fanno impressionare dal latinorum e dall’ostentata sapienza di facciata del sindaco. Sono donne e uomini colpiti nella dignità  dalle scorrerie dell’attuale giunta, i  quali  hanno deciso di dire basta. Basta a chi gode nel tiranneggiare e  basta a chi gode ad essere tiranneggiato.

Di seguito i video della conferenza stampa a cura di Ciociecon le ali Web TV








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