mercoledì 15 giugno 2016

Risposta Fois e Nello Angellucci (candidato 5 stelle al comune) su domande riguardanti referendum istituzionali

Edward Lynch

Caro Nello, Salve. Siamo un gruppo di persone che vivono nel secondo municipio di Roma. Ai prossimi ballottaggi del 19 giugno in cui si  decideranno il   sindaco di Roma  e  il presidente del nostro municipio, molti sono ancora  incerti sul che fare. Gli elementi che ci aiuteranno a decidere sono tanti. Un elemento, forse non decisivo per le elezioni locali, ma per noi tuttavia molto importante, è la futura tenuta  della nostra democrazia. Dunque, vorremmo conoscere gli orientamenti dei due candidati sindaci e dei due candidati presidenti del secondo municipio (e dei loro candidati di lista) rispetto al prossimo referendum costituzionale di ottobre e i motivi a monte di quell’ orientamento.
Ci piacerebbe anche sapere  se hanno firmato o intendono firmare i due referendum contro il premio di maggioranza e i capi-lista bloccati della legge elettorale "Italicum" e i motivi al riguardo.
E’ sufficiente rispondere al mittente di questa messaggio, che s’incaricherà, poi, di inviare le eventuali risposte alla nostra lista.
Grazie,
Edward Lynch

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Egregio Prof. Edward Lynch, 
con piacere rispondiamo alla sua/vostra richiesta di conoscere gli orientamenti del canditato sindaco del Movimento 5 Stelle, avv. Virginia Raggi, del Candidato alla presidenza del II Municipio nonchè dei canditati di lista rispetto al prossimo referendum costituzionale e alla legge elettorale “Italicum”.

Partiamo dall’elencare le ragioni del nostro NO, del NO del M5S, alla proposta di riforma costituzionale:
1.     Non garantisce la sovranità popolare  il combinato fra la revisione costituzionale e la legge elettorale (Italicum) muta nei fatti la forma di governo dello Stato, andando verso il presidenzialismo (senza chiedere il parere dei cittadini italiani). Il segretario del primo partito diventa premier, ottiene la maggioranza alla Camera e ne nomina la maggior parte dei componenti grazie ai capilista bloccati. Tutto il potere è nelle mani di una sola persona e manca di ogni controbilanciamento. Ad aggravare la situazione è stata garantita una "corsia preferenziale" per i provvedimenti del Governo.
2.     Non è una riforma politicamente legittima perché è stata prodotta da un parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. La Consulta ha garantito la continuità, ma ciò non significa essere legittimati a mettere mano alla Carta. Inoltre mantiene i principali "vizi" che erano presenti nel Porcellum: premio sproporzionato e mancanza, seppur parziale, delle preferenze. 
3.    Non Produce semplificazione ma moltiplica fino a diciassette i procedimenti legislativi diversi e incrementa i conflitti di attribuzione.
4.     Riduce la possibilità di partecipazione diretta da parte dei cittadini  triplicando da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare, non consentendo ai cittadini di eleggere i senatori e limitando le preferenze alla Camera ai soli candidati non capilista. 
5.     Non supera il bicameralismo, anzi lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato.
6.     Non è una riforma innovativa perché conserva e rafforza il potere centrale a danno delle autonomie che vengono private di mezzi finanziari. Inoltre fornisce l'immunità parlamentare anche ai nuovi senatori che saranno sindaci e consiglieri regionali: la classe politica più corrotta d'Italia.
7.     Non diminuisce i costi della politica in quanto i costi strutturali del Senato restano uguali, se non aumentati grazie all'inserimento nella revisione costituzionale dello statuto unico dei dipendenti di Camera e Senato che renderà difficili i tagli alle indennità. 
8.     Non è una riforma chiara e comprensibile essendo stata scritta in modo da non essere compresa.
9.     Non è il frutto della volontà autonoma del parlamento  bensì del governo.
10.   Non garantisce l'equilibrio tra i poteri costituzionali perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio

Per quanto riguarda i 2 quesiti referendari relativi alla legge elettorale riteniamo che
·         sia da abolire il premio di maggioranza , un autentico doping dei risultati elettorali che consente a un partito che al primo turno prenda una percentuale anche inferiore al 20 per cento dei voti di essere maggioranza parlamentare con il ballottaggio;
·         sia da abrogare la possibilità dei capilista bloccati, vecchio vizio della politica di nominare i propri fedelissimi per far sì che invece di guardare ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, si guardi sempre agli ordini delle segreterie dei partiti e alle lobby che rappresentano. Con la nuova legge elettorale vengono replicati i vizi del "porcellum" nonostante la bocciatura da parte della Corte costituzionale.
COSA VUOLE IL MOVIMENTO 5 STELLE:
-      dimezzamento del numero dei parlamentari, non solo per il Senato, ma anche per la Camera dei Deputati.
-      diritto di voto e di preferenza dei cittadini ad eleggere direttamente i senatori.
-     NO ai condannati in Parlamento ed incandidabilità dei condannati
-     STOP ai vitalizi per i condannati in parlamento
-       riduzione delle indennità e degli stipendi dei parlamentari.
-       NO all'immunità per i parlamentari
-       decadenza dalla carica di parlamentare in caso di assenza ripetuta
-       decadenza dei Senatori sottoposti a processo penale
-      eliminazione del quorum per i referendum abrogativi e per le leggi popolari (eliminare il quorum significa anche valorizzare quei cittadini che, con grande responsabilità e senso civico, vanno a votare).

Quanto sopra è racchiuso nella proposta di legge formulata dal M5S, improntata sul proporzionale, con l’obiettivo di un “Parlamento pulito”.
Restando a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, le inviamo i nostri più cordiali saluti
Nello ANGELUCCI & Fabio FAIS

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