sabato 10 settembre 2016

A proposito della spy story a 5 stelle

Luciano Granieri

E’ chiaro il carattere provocatorio e sarcastico dell’intervento pubblicato  QUI SOTTO  .  Non sono militante del Movimento 5 Stelle, questo è noto,  spesso sono in disaccordo con loro .  La debolezza, a  mio giudizio, del mondo 5 Stelle è l’ostinazione a tirarsi fuori da ogni coinvolgimento ideologico e ad  appiattirsi sulla trasparenza, sull’onestà.  Valori che non dovrebbero neanche figurare in un programma politico perché scontata dovrebbe essere la loro osservanza da parte di chi si propone al giudizio degli elettori. 

Chi si  candida  al governo della Cosa Pubblica dovrebbe quantomeno prendere posizione su  tematiche primarie. Ad esempio dichiarare  se è favorevole alla dittatura  del mercato sulla vita sociale, se invece propugna una regolazione della politica al dominio del mercato, pur riconoscendone  la predominanza, o se considera il mercato una delle  tante attività necessarie allo sviluppo della persona umana e dunque sottomesso alle regole della convivenza sociale. Già una presa di posizione in questo senso determinerebbe  dinamiche certe di azione politica rispetto ad ogni questione che la vita comune  propone. Ciò non avviene per i 5 Stelle. 

E’ una debolezza anche la  carenza di organizzazione del movimento. La democrazia interna non può esaurirsi nel cliccare si o no, o esprimere opinioni su un blog. Penso che portavoce e  militanti abbiano necessità di incontrarsi discutere di persona programmi e attività. Solo in questo modo le decisioni,  condivise, saranno solide e pronte ad essere messe in pratica senza tentennamenti.  

Detto di queste debolezze, resta il fatto che tale  raggruppamento, ad oggi , è l’unico in grado di disarticolare la perversa commistione fra interessi finanziari e  comitati elettorali capeggiata dal Pd di Renzi.  Ciò determina una responsabilità aggiuntiva e per certi versi gravosa nei riguardi del Movimento. Molti cittadini hanno votato 5 Stelle proprio nella speranza di dare forza ad un movimento in grado di portarli fuori dalla melma secreta  dalle lobby partitiche . 

Non si può i disperdere questo patrimonio.  E’  vero peraltro che i  melmosi comitati elettorali di cui sopra sono pronti, attraverso i media di regime,  a colpire e affondare il marziano, sfruttando ogni  suo più piccolo errore. La vicenda amministrativa di Roma, pur grave ,  non è nulla in confronto al fallimento del Jobs Act e di tutte le iniziative economiche, costate milioni di euro,  messe in campo dal governo Renzi, utili a foraggiare le  grandi imprese, ma devastanti per il mondo del lavoro e per l’economia reale.  Eppure sui giornali si parla solo della Raggi. 

Dunque se è Roma la falla che potrebbe aprire un squarcio ben più  grave è bene richiuderla subito. Come?  Attenendosi alle regole  del Movimento. Perché continuare ad elargire ad un fascista  ambiguo  come Marra tanta apertura di credito? Perché difendere un assessore come Paola Muraro  la cui contiguità con un rappresentate degli odiati poteri forti come il plurindagato   Manlio Cerroni, è ormai acclarata? 

Si faccia piazza pulita di queste  palle  al piede e magari le competenze necessarie si vadano a scovare  nelle università, in quel mondo di giovani ricercatori che potrebbero affiancare con perizia tecnica assessori di provenienza politica interna al Movimento  . Si eviterebbe  in questo modo anche il problema delle retribuzioni spropositate. 

Ripartite dunque amici pentastellati,  cominciate a lavorare per Roma che necessità di urgenti e pesanti interventi. Evitate di farvi risucchiare dalla melma, e apritevi anche all’associazonismo alle persone  che vi stanno  intorno, gente che condivide  molte delle vostre battaglie, ma vuole  mantenere una propria  identità senza entrare nel Movimento.  Ormai l’atteggiamento “o con me o contro di me” sta diventando un vostro terribile tallone d’Achille, rifletteteci .  In bocca al Lupo, forza e coraggio. 

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