Nella descrizione del Be Bop, stile jazzistico nato negli anni quaranta, si è unanimemente identificata
la destrutturazione delle melodie quale caratteristica principale di quella rivoluzione musicale . Nel contesto di una armonia definita,
l’improvvisazione dei boppers, restituiva linee melodiche totalmente diverse dal tema originale. Per capire la portata di
quanto affermato sarebbe necessario ascoltare tali stravolgimenti su brani ben
definiti. Si può provare a descrivere con parole suggestive la portata dell’innovazione , ma apprezzarla nell’ascolto
di un pezzo è molto più efficace .
A tal
proposito, propongo un esercizio di listening sul brano How High the Moon. Il
pezzo, era inserito nella rivista di
Broadway “Two for the Show” . La
musica fu scritta da Morgan Lewis, le
liriche dall’attrice Nancy Hamilton. Ben
presto il brano divenne uno standard delle più grandi orchestre di swing. Benny
Goodman lo inserì nel suo repertorio sin
dal febbraio del 1940, l’orchestra del reazionario Stan Kenton ne propose una
versione nel 1948.
Fu però Ella Fitzgerald a rendere How High the Moon uno
standard conosciuto in tutto il mondo, anzi la cantante di Newport ne fece un
brano distintivo del suo stile. La prima registrazione di Ella si ebbe nel 1947
per la Decca. Qui l’esecuzione è ancora decisamente swing, ma l’improvvisazione
scat della Fitzgerald, prelude al Bop che allora era in piena espansione. Anche
Sarah Vaughan si cimenterà nello standard di Morgan Lewis, ma la sua interpretazione
terrà poco conto della melodia
originale. Del resto “Sassy”, così era soprannominata la cantante di Newark,
aveva militato nell’orchestra di Billy Eckstine,insieme a Dizzy Gillespie e qui aveva
respirato l’aria nuova del Be Bop, lo stile che di li a poco avrebbe imperversato
con Dizzy, Parker e Monk.
Nel 1957 una registrazione della Vaughan al Mister
Kelly’s di Chicago con Jimmy Jones al pianoforte, Richard Davis al contrabbasso
e Roy Haynes alla batteria mostra come How High the Moon possa diventare un altro brano, rispetto a quello tradizionale
proposto dalla Fitzgerald. Anche Sarah Vaughan si esibisce in una folgorante
improvvisazione scat, ma molto più articolata e creativa rispetto a quella di
Ella, ancora troppo condizionata dalla linea melodica.
Ma il “musicidio” vero di How High the Moon si era compiuto già nel 1946,
un anno prima della registrazione per la Decca della Fitzgerald. Charlie
Parker, sugli accordi del brano scritto da Morgan Lewis , fu
capace di inventare arpeggi e progressioni melodiche totalmente avulse dal tema
. Tale fu lo stravolgimento che il pezzo divenne irriconoscibile, addirittura Bird ne
cambiò il titolo. Non era più How High the Moon ma Ornithology.
Straordinaria è la performance registrata dal
vivo al Savoy di Harlem, nel 1947 dove, Charlie Parker al sax alto, un giovane
ma già talentuoso Miles Davis alla tromba, Bud Powell al pianoforte, Tommy
Porter al contrabbasso e Max Roach alla batteria, offrono una sfolgorante
versione di Ornithology.
Nel video che segue ho messo insieme la versione di How High the Moon
di Ella Fitzgerald, quella di Sarah Vaughan ed Ornithology do Parker . Sarà così più
facile apprezzare l’entità di un processo musicale veramente rivoluzionario.
A proposito non è vero che sia impossibile
descrivere le dinamiche musicali del Bop con le parole. Lo scrittore Jack Kerouac il, più noto e
carismatico esponente della beat generation ci riuscì mirabilmente. Charlie
Parker era l’idolo dei beatniks, era venerato da Kerouac, da Ginsberg,
da Burroughs e da tutti gli altri. Proprio Kerouac in” Scrivere Bop” nel capitolo “Fondamenti
di prosa spontanea” paragonando il
suo modo di scrivere ad una improvvisazione Be bop descrive mirabilmente il linguaggio dei
boppers:” La penna scandisce suoni secchi
e rapidi, alternandoli a periodi lunghi – che evocano Proust – e un profluvio di variazioni
incessanti fa si che si fatichi a ritrovare il tema centrale; le parole si
trasferiscono dalla mente alla carta senza soluzione di continuità se non quella
di vigorosi “trattini” – trascrizione dei rapidi respiri in un’improvvisazione
bop- da preferire agli altri segni di punteggiatura” .
Comunque basta
chiacchiere, ascoltiamoci come How High
the Moon sfocia in Ornithology.
Good vibrations.
Nessun commento:
Posta un commento