giovedì 9 febbraio 2017

Il primo disco di jazz compie cent'anni

Luciano Granieri




Cent’anni fa in quel di New York, nasceva il jazz. Fra  il 31 gennaio e il 26 febbraio del 1917, l’Original Dixieland Jass Band incise per la casa discografica Victor Talking  Machine Company (in seguito Rca Victor),   4 brani fra cui il primo e più famoso fu Tiger Rag,  Chi erano i componenti del gruppo?  C’era tale, Domenico Nick La Rocca alla cornetta,  poi Antonio Tony Sbarbaro alla batteria,  Alcide Nunez al clarinetto, Henry Ragas al pianoforte , Eddie Edwards al trombone. Come si potrà notare la presenza di nomi italiani era importate. 

Non  si trattava di un gruppo nero, ma di un ensemble guidato da due  immigrati siciliani. L’esodo dalla Sicilia a New Orleans, verso la fine dell’800, fu imponente. Interi nuclei familiari arrivarono in Louisiana partendo   da  Ustica, Termini Imerese, Cefalù, Trabia, Campofelice di Fitalia, Ventimiglia Sicula, Bivona, Agrigento, Sciacca, Corleone, Contessa Entellina, Piana dei Greci, Monreale, Trapani e Poggioreale .  Da Salaparuta (Trapani), nel 1876 ,arrivò Girolamo La Rocca con la moglie Vittoria Di Nino. 

Girolamo a Salaparuta era calzolaio e suonatore di cornetta  nella banda del paese.  Aveva fatto il militare come caporale trombettiere nei bersaglieri del generale La Marmora. A New Orleans aprì una  bottega di calzolaio. In Louisiana i coniugi La Rocca ebbero quattro figli  Rosario, Nick (Dominick James), Antonia e Maria, tutti musicisti. In particolare Nick, come il suo genitore, coltivò una vera e propria passione per la cornetta. Papà  Girolamo avrebbe voluto per il figlio una carriera da medico, ma il destino di Nick era segnato, e lo portò a diventare il primo musicista di jazz ad  aver inciso  un disco. 

In realtà non è vero che il jazz nacque negli studi della Victor in quegli inizi del 1917. Accadde semplicemente che per   la prima volta   la musica afroamericana venne incisa su disco . Il corso della nuova espressione musicale,  era iniziato ben prima, in una New Orleans  dalla variegata popolazione immigrata, ribollente di musica. Neri, creoli, portoghesi, spagnoli, tedeschi, irlandesi,  ma soprattutto italiani, condividevano uno stato di emarginazione dato dal loro essere “immigrati” in terra straniera. Ciò portò anche la borghesia creola e bianca europea a sopportare sulla propria pelle, discriminazione povertà.  Non è un caso che lo stesso Girolamo La Rocca, padre di Nick, fu  costretto, per arrotondare il salario, ad affiancare alla professione di calzolaio, quella di “musicante”.  

Un tale   crogiolo di etnie diede origine ad una forma di musica  completamente originale. A New Orleans si realizzò  il fenomeno per cui un uomo si era  deciso a cantare e suonare le musiche di un altro uomo, o di un altro popolo, dando vita, inconsciamente, sia a un’azione rivalutativa per la propria comunità, o per la propria razza, sia a un’istintiva forma di vera e propria lotta sociale. Si compì   nello stesso tempo il primo passo sulla strada che sempre le razze oppresse hanno percorso: adattare cioè, a propria immagine,  le caratteristiche  delle razze dominatrici per introitarle e modificarle , immettendo in esse nuovi e innovatori stilemi artistici, culturali, sociali. 

Fu un altro oriundo siciliano  Jack “Papa” Laine, (Vitale era il suo cognome), un batterista nato a New Orleans nel 1873,   il primo  a costruire una  band jazzistica (tromba, trombone, clarinetto, contrabbasso e batteria)  . La prima delle sue orchestre nacque nel  1903 suonava rag-time. Nel  1905, Laine costituì la “Reliance Brass Band”  con lui c’erano Yellow Nunez al clarinetto, Dave Perkins al trombone, Johnny Lala e Manuel Marlow alle cornette. Verso il 1910 le orchestre bianche attive si moltiplicarono. Una di queste fu quella di Tom Brown che debuttò nel 1913 con il nome di Tom Brown’s Band from Dixieland” per poi passare  nel 1915 al “Lamb’s Cafè di Chicago usando per la prima volta il temine jazz. 

Lo scrittore Fred Ramsey  scrive:”…venne a New Orleans  da Chicago Harry James  - non il famoso trombettista dell’epoca swing ndr  – ad ingaggiare un’orchestra dixieland  per il Booster di Chicago. Al  Ranch 102, nel cuore di Storyville, c’era un trio con Alcide “Yellow” Nunez al clarinetto, Henry Ragas al piano e Johnny Stein alla batteria.  Poiché James cercava un quintetto, non un trio,  e Stein non volle partire per Chicago, il gruppo venne completato con Antonio “Tony” Sbarbaro alla batteria, Eddie Edwards al trombone e “Nick” La Rocca alla cornetta…” Era nata insomma la Original Dixieland Jass Band

Il successo nel ghetto nero di Chicago, fu straordinario, ma non altrettanto la paga. Accadde quindi  che La Rocca decidesse, nel gennaio 1917, di  trasferirsi nella Grande Mela. Qui  l’Original Dixieland Jass Band incise Tiger Rag. Un tema jazzistico universalmente conosciuto,  nato dalla quadriglia francese Praline

Si noterà che ho sempre citato Il nome “Original  Dixieland Jass (e non jazz)  Band, per indicare il nome del gruppo. La sostituzione della doppia “s” con la doppia “z” avvenne in seguito.  Infatti qualche buontempone si diverti  a cancellare dalle locandine del complesso la “j” davanti a jass, la parola che si leggeva, monca della prima lettera, era “ass” un termine volgare. Subito  jass divenne jazz e ogni volgarità fu evitata. 

Questo fu uno dei tanti aneddoti che hanno arricchito la storia del jazz e che hanno reso l’avventura iniziata a New Orleans alla fine dell’ 800 affascinate, straordinaria, unica.


good vibrations


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