giovedì 30 marzo 2017

Alcune brevi riflessioni sulla fase politica e sociale attuale e sul cosa fare

Umberto Franchi




La fase politica italiana si caratterizza per una realtà fatta di disgregazione sociale costruita progressivamente da circa 30 anni. 

Oggi abbiamo un mondo del lavoro devastato dalla disoccupazione e precarietà, dallo sfruttamento, da taglio dello stato sociale, dalla cancellazione dei diritti, dai bassi salari e pensioni... a ciò si è aggiunto, con un eccesso di crudeltà con   il jobs act  voluto da Renzi...
 Ma questa ultima legge con la cancellazione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, ha  fatto traboccare il vaso , ed è proprio per questo motivo che il 4 dicembre 2016,  Renzi è stato bocciato dalla stragrande maggioranza del popolo italiano e  costretto a dimettersi da presidente del Consiglio ed anche da segretario del PD !


Sembra però che lui non si senta affatto un cittadino comune ed anzi  è convinto che sarà ancora  lui a vincere il congresso del PD ed il futuro candidato alle elezioni politiche del 2018...  che sarà lui  a guidare il futuro governo... quindi continua a dare le carte... ad indicare a Gentiloni  ed ai ministri il cosa fare (per non perdere in prospettiva le loro poltrone) facendo pensare a tutti che essi  dipendono ancora  da lui.


Ora , in questo contesto il  Costituzionalista Paolo Maddalena , ha spiegato in un video ,  che occorre realizzare la Costituzione contro il sistema predatorio dei mercati. Sostenendo giustamente che su questo tema, è necessaria  e possibile una sovranità Costituzionale, attraverso la rimessa in discussione  di una lunga serie di leggi incostituzionali in materia di lavoro, ambiente, sanità, guerra, servizi, ecc...


Certo nella  nostra società civile, sono rilevanti  risorse intellettuali che cercano di unirsi per elaborare una nuova categoria di pensiero capaci di saltare  i recinti delle compatibilità con l'economia liberista, dentro i quali hanno dominato le forze economiche capitalistiche e finanziarie ... e dentro questo recinto  si sono rinchiusi anche i sindacati ed i tanti  partiti italiani sia di centrodestra sia di centrosinistra.


Ma io credo che all'interno di questo nuovo "fronte" debba stare  anche il Coordinamento di Democrazia Costituzionale (Comitato per il NO) ... mentre ritengo che quello che esso sta facendo allo stato attuale sia del tutto insufficiente ... Non possiamo pensare e sperare di fare questa battaglia con la raccolte delle firme per una nuova legge elettorale o l'appoggio ai referendum  (svaniti) della CGIL ...


E possibile vincere questa battaglia, solo se ricreano  una grande mobilitazione di massa a partire dalla cancellazione del  JOBS ACT ,  ed allora,  nella lotta , sarà possibile anche  andare  a ricostruire dal basso,    una nuova rappresentanza del popolo,  della sinistra sociale e politica esistente, che lotta  unita sugli obbiettivi dell'applicazione della Costituzione.


Umberto Franchi           Lucca  28 marzo 2017

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