Non è rimasto molto tempo da qui all’inizio della campagna
elettorale per le elezioni comunali di Frosinone. Gli schieramenti in campo,
tutti mascherati da liste civiche, a parte i 5 stelle, hanno finito di
annusarsi e sono entrati nel vivo le
trattative. “Tu rinunci alla candidatura a sindaco, ti
schieri con me e, se vinco, ecco bella e pronta per te la poltrona di vice sindaco
e due posti di assessore per i tuoi sodali”.
Inizia la composizione poetica
dei libri dei sogni scritti dopo aver sentito qua e la i tiramenti di alcuni
cittadini nei quartieri, facendo finta di tenere in gran conto le loro
lamentele. Ci sono gli ex duri e puri, i quali, colti da un’insospettabile
tendenza alla realpolitik, credono che supportando il più accreditato
avversario del sindaco uscente Ottaviani, avranno voce in capitolo sui destini
della città (auguri a loro).
In tutto questo guazzabuglio, se permettete,
vorrei riportare tutti con i piedi per terra e ribadire, come già più volte
scritto, che senza i soldi non si canta messa. E siccome le finanze non ci sono
sfido qualsiasi candidato sindaco a cantare . E’ dunque vero che nulla può essere destinato al cittadino frusinate, costretto a
coprire con le sue tasse i buffi inscritti nel piano di riequilibrio economico
e finanziario? Certamente si a meno che, per il bene della città, non si sia
disposti a compiere un vero e proprio atto di coraggio. Infischiarsene dei
piani cravattari imposti dai giudici contabili e far valere le ragioni della Costituzione.
La
Corte Costituzionale con la sentenza 275 del 2016 ha dichiarato illegittima una norma contenuta
nella legge 79/1978 della Regione Abruzzo. Nel dispositivo, giudicato incostituzionale, la Giunta regionale, per il servizio di
trasporto degli studenti portatori di handicap, o di situazioni di svantaggio, avrebbe
garantito un contributo del 50% della
spesa necessaria e documentata dalle Province solo «nei limiti della disponibilità finanziaria
determinata dalle annuali leggi di bilancio e iscritta sul pertinente capitolo
di spesa». Nella
sentenza si ricorda anche che il diritto all’istruzione del disabile è
consacrato nell’articolo 38 della Costituzione, I giudici hanno inoltre rigettato la difesa
formulata dalla Regione secondo cui ogni diritto, anche quelli incomprimibili,
«debbano essere sempre e comunque
assoggettati ad un vaglio di sostenibilità nel quadro complessivo delle risorse
disponibili». Dunque secondo la Corte la garanzia dei diritti incomprimibili non
deve essere condizionata ai vincoli di
bilancio. Non solo il diritto all’istruzione
del disabile deve essere costituzionalmente riconosciuto, ma anche il diritto al lavoro (art.1 , art.4 ) alla pari dignità sociale (art.3) alla salute
(art.32) all’istruzione pubblica (art.33, art.34).
A ben guardare sono proprio
questi diritti incomprimibili che nella nostra città stanno venendo meno, con
un tasso di disoccupazione ben superiore alla media, un degrado ambientale
devastante per la salute, esigue risorse per la manutenzione degli istituti
scolastici, tasse altissime a fronte di servizi scadenti che tutto assicurano
tranne una pari dignità sociale. Si deve inoltre considerare che la situazione debitoria
del Comune di Frosinone viene da lontano. E' determinata, per lo più, dalla mancata o parziale riscossione degli oneri di
urbanizzazione, sono i debiti causati dai palazzinari, non dai cittadini, quindi non sono i cittadini
a doverne sopportare gli oneri.
Che
fare? Compiere l’atto di coraggio, e ridiscutere tutti i termini del piano di
riequilibrio economico e finanziario. Molto sinteticamente: 1) Bloccare il
versamento delle quote sul fondo svalutazione crediti, il fondo posto a
copertura di eventuali crediti non più esigibili. In cinque anni si
risparmierebbero 13milioni di euro. 2)
Esigere la moratoria sul pagamento del
rateo a copertura del disavanzo emerso nel riaccertamento dei
residui passivi, cioè di quei crediti ormai
non più esigibili dall’ente. Parliamo di
900mila euro l’anno per 30anni. 3) Azzerare gli avanzi di parte corrente (la quota di entrate in tasse che va a
superare la quota in uscita per servizi) relativa gli anni dal 2018 al 2022. Significherebbe
avere la disponibilità di altri 9milioni e settecento mila euro in 5 anni. 3)
Esigere la moratoria del pagamento dell’anticipazione
sul fondo di rotazione di 10milioni (sostanzialmente un prestito contratto al
momento dell’entrata in vigore del piano di riequilibrio economico e
finanziario). Si renderebbero disponibili per la spesa sociale 540mila euro ogni 6 mesi
fino al 2022.
Ciò per quanto attiene solo alla partita con la Corte dei conti. C’è un'altra
fonte da cui attingere ingenti risorse disponibili per la cittadinanza. E’ la ditta per la gestione di rifiuti
Sangalli. Nel bando d’appalto redatto nel 2009, e replicato nel 2015 fino all’abbandono
del servizio indotto dal Tar, la società
assicura il raggiungimento dei seguenti obbiettivi di raccolta differenziata: 50%
entro il primo anno di servizio, 60% entro il secondo, 65% entro il terzo. Nel
caso di non ottenimento di questi obbiettivi la Sangalli si sarebbe
impegnata a pagare un penale per un importo variabile dai 20mila ai 30mila euro
per ogni punto differenziale fra il risultato raggiunto e il target promesso.
In base ai dati ISTAT le performance ottenute su Frosinone sono:
16,8% sul 50% dichiarato per il 2010- 17,8% sul 60% dichiarato nel 2011 – 17,3% sul
65% dichiarato nel 2012. Applicando le penali del bando calcolate al minimo Sangalli deve
alla comunità qualcosa come 2milioni 600mila euro. Se, come è certo, l’appalto
è stato replicato con le stesse regole anche per il triennio 2013-2015, a
fronte di un tasso di raccolta differenziata fermo al 21% , Sangalli dovrebbe
corrispondere altri 2milioni circa di penale. Soldi che il prossimo sindaco
dovrà esigere dalla ditta di Monza.
Solo in conseguenza delle azioni appena
descritte la città potrà ritornare a disporre delle sostanze minime per
ripensare un sistema di servizi pubblici , con la riassunzione dei dipendenti della Multiservizi. Solo con
questo atto di coraggio, tutto politico, si potranno rendere disponibili
risorse per affrontare la questione ambientale ed assicurare un migliore tutela
della salute, si potrà fare fronte alla manutenzione degli edifici scolastici,
avviare le pratiche per la costituzione di una società a partecipazione
popolare per la gestione dell’acqua. Solo così si potrà cantare messa
altrimenti il destino dei cittadini frusinati sarà la recita, in una triste e
spoglia chiesa, di una nefasta litania.
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