Loro hanno votato No |
Prosegue l'analisi su chi votare alle prossime
amministrative di Frosinone. Il metodo di valutazione basato sul "chi c’era e chi non c’era" a fianco dei cittadini, nelle battaglie
intraprese per salvaguardare il diritto a vivere la città
dignitosamente , mi sembra ancora il più appropriato. In un altro POST ho applicato questo sistema alle
vertenze prettamente locali relative a: disoccupazione
, inquinamento, sanità pubblica, erogazione dei servizi, urbanistica, ed altro
ancora .
Nell’anno appena trascorso, sotto l’insano governo del sindaco
Ottaviani, si è infiammata, anche nel nostro territorio, la campagna
referendaria sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi. Qualcuno potrebbe
obiettare che tale argomento non riguardava la città e dunque non ha senso
verificare chi fosse stato a favore o contro la devastazione autoritaria della Carta pianificata
dal Pd di Renzi.
In realtà nel dispositivo riformatore erano inserite norme
tese ad esautorare gli enti locali dalla pianificazione infrastrutturale del
territorio di riferimento. L’impianto della riforma quindi, contrariamente a quanto si potesse pensare, rivestiva
un grande interesse a livello locale , infatti incideva direttamente sulle prerogative
che un sindaco avrebbe potuto esercitare nel governo della propria città.
Nella
parte relativa alle competenze degli enti locali si introduceva la clausola di
supremazia statale. In base a questo dispositivo una legge dello Stato, proposta
dal governo, avrebbe potuto applicarsi in ambito locale, travalicando la competenza dei sindaci. In sostanza qualora il provvedimento in questione fosse
stato ritenuto di interesse nazionale, a tutela dell’unità giuridica o economica
della Repubblica, l’esecutivo avrebbe
potuto imporlo all’amministrazione cittadina.
Nello specifico a Frosinone, la
città più inquinata d’Italia, è in atto
un contenzioso sulla realizzazione di un impianto a biomasse. L’inceneritore,
ad alto impatto ambientale, sarebbe dovuto sorgere vicino all’aeroporto, andando a
prostrare una città già soffocata dalle polveri sottili. La protesta dei
cittadini, ha indotto il sindaco a ritirare l’autorizzazione concessa alla
ditta privata proponente dell’opera. Se fosse stata approvata la riforma Renzi-Boschi,
qualora il provvedimento teso a realizzare l’inceneritore, avesse ottenuto la qualifica di atto a tutela
dell’unità economica della Repubblica, la nostra città avrebbe potuto essere
ulteriormente asfissiata da un mega camino realizzato senza tener conto delle
opinioni dei cittadini e delle deliberazioni del consiglio comunale .
Dal
momento che sempre la tutela del
profitto privato travalica l’interesse della collettività, non ho dubbi che l’impianto a biomasse si sarebbe imposto a Frosinone perché ritenuto
utile all’interesse nazionale. Il prossimo sindaco del Capoluogo, come è noto, sarà condizionato da un abnorme debito finanziario,
che precluderà ogni investimento a
favore della collettività. Immaginiamo quali ulteriori costrizioni avrebbe
dovuto subire l’amministrazione cittadina se
anche lo Stato, in virtù della nuova Costituzione, si fosse ingegnato a tiranneggiare il nostro territorio. Fortunatamente dopo un’estenuante battaglia l’obbrobrio
costituzionale è stato sonoramente bocciato da 20 milioni di cittadini e dal
76% dei frusinati.
In particolare a
favore del No nella nostra città si sono mobilitati, oltre al Comitato 4
dicembre per la Costituzione del quale
mi onoro di far parte, Possibile, Sinistra
Italiana, Rifondazione Comunista,
Partito Comunista Italiano, Movimento 5 Stelle e la Tenda. Dall’altra parte,
quella uscita sonoramente sconfitta, erano schierati i socialisti e il Pd
con tutti i pezzi da 90 locali impegnati ad imporre il verbo renziano. Quegli
stessi pezzi da 90 che oggi lanciano il loro candidato Fabrizio Cristofari alla
conquista della poltrona di primo cittadino.
Suscita perplessità la posizione
della lista la Tenda, che pur
essendosi impegnata per il No alla riforma costituzionale in campagna
referendaria, oggi sostiene il candidato del Pd e dei socialisti, forze
talmente schierate a difesa della "deforma" da arrivare quasi a praticare l’insulto
verso chi si opponeva al disegno di Renzi e della Boschi.
In conclusione riepiloghiamo
come gli schieramenti che supportano i candidati a sindaco si erano posizionati
in relazione alla campagna referendaria.
Per il Si alla riforma:
Pd, socialisti - candidato di riferimento Fabrizio
Cristofari
Per il No alla riforma:
Possibile, Sinistra italiana, Partito Comunista Italiano -
candidato di riferimento Stefano Pizzutelli
Movimento 5 Stelle - candidato di riferimento Christian Bellincampi
Lista la Tenda - candidato di riferimento, Fabrizio
Cristofari ???
Le altre forze in supporto dei candidati Nicola Ottaviani e
Giuseppina Bonaviri, a mia memoria, non hanno svolto campagna referendaria.
Loro hanno votato per il Si |
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