Il governo di Salerno. |
Fra i movimenti che parteciperanno alla
commemorazione ci sarà la Lista della
Tenda che concorrerà alle elezioni cittadine a supporto del candidato sindaco
del Pd Fabrizio Cristofari. L’intento dell’assemblamento elettorale, formato per lo più dagli ex
lavoratori della società a capitale pubblico Multiservizi, è quello di testimoniare
la
loro resistenza alla precarietà, alla disoccupazione determinate proprio dallo
scioglimento della società per cui
lavoravano . Uno scioglimento causato, prima da una scellerata gestione delle
giunte di centro sinistra, poi finalizzato dal colpo di grazia inferto dall’attuale sindaco Nicola Ottaviani, per ottenere l’approvazione del piano di
riequilibrio economico finanziario da parte
della Corte dei Conti, e ingraziarsi i
servigi delle cooperative private che
sono subentrate alla Multiservizi.
“Ora e sempre resistenza”, questo slogan
è emblematico ed esorta a
resistere così come fecero i partigiani. E’ un monito che dovrebbe rimandare ad una pratica diffusa per liberarsi dai
molteplici agenti oppressori che ancora oggi tiranneggiano ampie parti di
società. Dunque l’iniziativa della lista La Tenda potrebbe essere condivisibile
se non fosse, di fatto, un evento di propaganda
elettorale. Una tematica che
dovrebbe, a mio parere, restare fuori
dalle celebrazioni del 25 aprile.Ognuno è libero di svolgere la campagna
elettorale nelle modalità che preferisce, ma se proprio dobbiamo connettere gli eventi della resistenza alla vicenda Multiservizi, da cui è nata la lista La Tenda, si possono
associare altri fatti di rilevanza storica. Mi riferisco alla famosa “svolta di
Salerno”.
Dopo aver ricevuto il benestare di Stalin nel marzo 1944, Togliatti
orientava il partito comunista italiano verso il sostegno al maresciallo Badoglio, tanto che, il 24 aprile dello stesso
anno, i comunisti entravano nel secondo governo
guidato dallo sterminatore d’Abbissinia. Un
esecutivo formato da tutto l’armamentario borghese e
monarchico, che gli stessi comunisti avevano combattuto, prima e durante la
guerra, in nome della lotta di classe e
dell’affermazione della dittatura del proletariato.
Fu una svolta che modificò radicalmente lo
scopo per cui i partigiani comunisti avrebbero dovuto battersi nel corso della
resistenza. Le direttive di Togliatti
inviate alle formazioni combattenti del Pci furono molto chiare: la lotta
partigiana non ha la finalità "di
imporre trasformazioni sociali e politiche in senso socialista e comunista, ma
ha come scopo la liberazione nazionale e la distruzione del fascismo".
Volendo connettere quei fatti storici alle
vicende elettorali di oggi, come non paragonare la svolta di Salerno alla
svolta del Sweet Bar - dal nome del locale in cui qualche mese fa il candidato
del Pd Fabrizio Cristofari incontrò i componenti della lista La Tenda? Sull'altare dell’unico obiettivo basato sul “mandare a casa Ottaviani” , si sacrificava una parte importante di tutte
quelle attività messe in campo fino a poco tempo prima, volte a
dimostrare come la nostra città fosse in balia dei palazzinari, degli
speculatori fondiari e finanziari sostenuti sia dal centro sinistra che da centro destra.
Si modificava la ragione sociale della
campagna elettorale, che non era più
quella di denunciare l’occupazione da
parte del potere economico e finanziario delle dinamiche gestionali dalla
città, di mettere in risalto la resa agli
interessi dell’imprenditoria privata, alla logica del debito, cui i sindaci, non solo
di Frosinone, sono e saranno costretti, ma
diventava la semplice cacciata di Ottaviani.
Per questa unica finalità, La Tenda decise di sostenere il candidato del Pd e dei Socialisti, forze che nel passato
hanno avuto, sul degrado della Capoluogo, le stesse responsabilità, se non
maggiori, del sindaco uscente Ottaviani. Si è identificato Cristofari come il candidato
del cambiamento, solo perché ha preso le distanze dal suo partito, il Pd, che
pure lo sostiene. Si prende per buona la tesi per cui lo stesso Cristofari
privilegerà le istanze della lista civica alleata rispetto ai desiderata di piddini e socialisti,
e si nutre la speranza di ottenere, in
tal modo, un posto in consiglio comunale.
Tornando al parallelo storico , la svolta di Salerno consentì ai comunisti di
entrare nei governi che seguirono il secondo esecutivo Badoglio: i governi Bonomi -il primo sostenuto dalle
forze di tutto il Cln ed il secondo retto da Dc, Liberali con Togliatti come vice premier - il governo Parri
e i due esecutivi De Gasperi. Ma nel
1947 il Pci, dopo aver provveduto a chiedere la consegna della armi ai propri partigiani,
dopo aver favorito il ritorno al potere finanziario di quella borghesia che già si era alleata con il fascismo, tenendo buoni gli
operai, cioè dopo aver fatto il lavoro sporco, fu estromesso dal governo.
Non
vorrei che allo stesso modo i membri della lista La Tenda pur ottenendo quel
posto in consiglio, dopo essersi spesi per raccogliere voti e dare al candidato
Cristofari una verginità civica rispetto
alle consorterie del centro sinistra, fossero ridotti alla marginalità. Schiacciati dagli interessi superiori del Pd che per forza di cose Fabrizio
Cristofari dovrà assicurare.
Viva il 25
aprile. Viva la resistenza di ieri di
oggi e di domani.
Togliatti, che pure ha avuto le sue colpe, aveva ben altra levatura rispetto ai politici locali. Per il resto, sono pienamente d'accordo.
RispondiEliminaInfatti uno scopo del post è proprio quello di sottolineare certe enormi differenze.
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