APPELLO AI CANDIDATI A SINDACO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA
DELL’ENTE.
Il Comune di Frosinone è gravato da un debito complessivo pari a 42.397.395 milioni di euro: 14.676.605 a
seguito della situazione economica deficitaria accertata dalla Corte dei Conti nel 2012, e
27.720.720 derivanti dall’inesigibilità di crediti ormai non più
riscuotibili dall’ente, come da riaccertamento
straordinario dei residui attivi e passivi
operato dal comune di Frosinone nel 2015. Ciò in ottemperanza del D.Lgs N.126 del 10/08/2014.
In conseguenza della
prima partita debitoria relativa ai 14milioni e seicentomila, la giunta
Ottaviani ha concordato un sistema di ripianamento finanziario con la Corte dei Conti, che impone sacrifici
di risanamento fino al 2022, coinvolgerà
quindi anche la prossima consiliatura indipendentemente da chi sarà a guidarla.
In particolare, oltre a pagare ratei per 546mila euro ogni 6 mesi, l’ente s’impegna
realizzare saldi attivi fra entrate tributarie e spese per servizi pari a:
2.144.082 per il 2018 – 2.207.085 per il 2019 – 2.270.517 per il 2020 – 1.543.393
per il 2021 – 1.598.727 per il 2022. In pratica in cinque anni di gestione l’ente
dovrà fare in modo che le entrate in tasse eccedano di quasi dieci milioni le
spese per servizi. In relazione alla seconda partita debitoria, di quasi
28miloni, l’ente dovrà versare un rateo annuo di 990mila euro che avrà termine
nel 2045. Mediamente ogni anno il Comune fra tasse e debiti dovrà sottrarre alla
disponibilità dei cittadini 4 milioni di euro.
E’ evidente come ,in presenza della disastrata
situazione finanziaria appena descritta, i programmi che voi candidati state predisponendo per la città
rimarranno eteree promesse, perché non
esiste copertura economica nemmeno per
otturare una buca. Si può scegliere di
operare come ha fatto la giunta uscente cedendo a privati anche il più piccolo servizio utile alla
città, opzione prevista, anzi auspicata, dalle logiche di
potere finanziario globali che ambiscono ad impossessarsi della ricchezza
pubblica, ancora nella disponibilità dei Comuni, quantificata da Deutsche Bank
in 571 miliardi.
Si può assumere del personale a patto che a pagarlo siano
degli sponsor privati. A questo punto la
funzione del sindaco rimane solo quella di fare lo sceriffo in ottemperanza al
decreto Minniti, incaricarsi cioè di cacciare derelitti, barboni ed
extracomunitari della città. E’ questa la vostra aspirazione cari candidati sindaci?
Se non volete ridurre le vostre funzioni a semplici mansioni
esattoriali e persecutorie verso i più
deboli, lasciando che la città vada in malora avete una sola strada.
Non pagare
questa enorme mole di debiti.
A tal proposito mi appello a voi affinchè
inseriate nel vostro programma, i seguenti punti inerenti il bilancio.
1) Moratoria sul pagamento delle rate semestrali pari a 540mila
euro relative al prestito di 10milioni ottenuto dalla Corte dei Conti nel 2013.
2) Non riconoscimento, e quindi rifiuto a corrispondere i 27.720.720 di euro rateizzati in quote annuali da 990 mila euro con
scadenza 2045, derivanti dai crediti non
più esigibili. Tutta l’operazione è il frutto di un complesso artificio contabile che in nome delle quadrature di
bilancio colpisce i cittadini nei loro
bisogni primari.
3)Interrompere il finanziamento del fondo svalutazione crediti,
imposto dalla spending review del 2012. Fondo in cui vanno allocate risorse per
coprire il 25% dei crediti esigibili dall’ente ancora non riscossi dopo 5 anni.
Denari che sarebbero meglio utilizzati per soddisfare le necessità della città.
4)Rigettare totalmente gli obiettivi di bilancio imposti dal
piano di riequilibrio economico e finanziario per gli anni 2018-2022. Realizzare 10milioni di attivo di esercizio in 5 anni
significa imporre ai cittadini un programma lacrime e sangue con imposte ancora
più elevate e azzeramento totale dei servizi sociali.
5)Non rispettare le norme soffocanti insite nel patto di
stabilità interno, per cui i Comuni non possono spendere per assumere personale
ma, viceversa, possono sperperare nell’affidare ad aziende private i servizi di
pubblica utilità.
E' vero, si tratta di trasgredire la
normativa vigente sul pareggio di
bilancio, ma un tale programma , finalizzato a porre gli interessi dei
cittadini innanzi alle ragioni della finanza è auspicato dalla dichiarazione universale dei diritti umani. E’ ribadito da sentenze della Corte Costituzionale, vedi il
giudizio di incostituzionalità deliberato dalla Consulta su una norma nella quale la Regione Abruzzo bloccava il finanziamento per l’acquisto di pulmini ai disabili inducendo ragioni di rispetto del
bilancio.
Lo stesso sindaco di Napoli De Magistris non si è curato dei vincoli di bilancio
imposti dal patto di stabilità e ha proceduto all’assunzione di 185 docenti fra
insegnanti di sostegno e maestre per le scuole comunali partenopee.
Cari candidati a sindaco, prendete seriamente
l’ipotesi di fare politica piuttosto che diventare sceriffi ed esattori. La cittadinanza ve ne sarà grata.
Grazie per la vostra attenzione
con osservanza
Luciano Granieri
Frosinone 3 aprile 2017
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