mercoledì 3 maggio 2017

Frosinone. Elezioni Comunali. Appello ai candidati sindaco.

Luciano Granieri





APPELLO AI CANDIDATI A SINDACO  SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DELL’ENTE.

Il Comune di Frosinone è gravato da un debito complessivo  pari a 42.397.395 milioni di euro: 14.676.605 a seguito della  situazione economica  deficitaria  accertata dalla Corte dei Conti nel 2012,  e  27.720.720 derivanti dall’inesigibilità di crediti ormai non più riscuotibili dall’ente, come da riaccertamento straordinario  dei residui attivi e passivi operato dal comune di Frosinone nel 2015. Ciò  in ottemperanza del D.Lgs  N.126 del 10/08/2014. 

In conseguenza della prima partita debitoria relativa ai 14milioni e seicentomila, la giunta Ottaviani  ha concordato  un sistema di ripianamento finanziario  con la Corte dei Conti, che impone sacrifici di risanamento  fino al 2022, coinvolgerà quindi anche la prossima consiliatura indipendentemente da chi sarà a guidarla. In particolare, oltre a pagare ratei per 546mila euro ogni 6 mesi, l’ente s’impegna realizzare saldi attivi fra entrate tributarie e spese per servizi pari a: 2.144.082 per il 2018 – 2.207.085 per il 2019 – 2.270.517 per il 2020 – 1.543.393 per il 2021 – 1.598.727 per il 2022. In pratica in cinque anni di gestione l’ente dovrà fare in modo che le entrate in tasse eccedano di quasi dieci milioni le spese per servizi. In relazione alla seconda partita debitoria, di quasi 28miloni, l’ente dovrà versare un rateo annuo di 990mila euro che avrà termine nel 2045. Mediamente ogni anno il Comune fra tasse e debiti dovrà sottrarre alla disponibilità dei cittadini 4 milioni di euro. 

 E’ evidente come ,in presenza della disastrata situazione finanziaria appena descritta, i programmi che voi  candidati state predisponendo per la città rimarranno  eteree promesse, perché non esiste copertura economica  nemmeno per otturare una buca. Si può  scegliere di operare  come ha fatto  la giunta uscente cedendo a privati  anche il più piccolo servizio utile alla città,  opzione  prevista, anzi auspicata, dalle logiche di potere finanziario  globali  che ambiscono ad impossessarsi della ricchezza pubblica, ancora nella disponibilità dei Comuni, quantificata da Deutsche Bank in 571 miliardi. 

Si può assumere del personale a patto che a pagarlo siano degli sponsor privati. A  questo punto la funzione del sindaco   rimane solo  quella di fare lo sceriffo in ottemperanza al decreto Minniti, incaricarsi cioè di cacciare derelitti, barboni ed extracomunitari della città. E’ questa la vostra aspirazione cari candidati  sindaci? 

Se non volete ridurre le vostre funzioni a semplici mansioni esattoriali  e persecutorie verso i più deboli, lasciando che la città vada in malora avete una sola strada. 

Non pagare questa enorme mole di debiti. 

A tal proposito mi appello a voi affinchè inseriate nel vostro programma, i seguenti punti inerenti il bilancio.

1) Moratoria sul pagamento delle rate semestrali pari a 540mila euro relative al prestito di 10milioni ottenuto dalla Corte dei Conti nel 2013.

2) Non riconoscimento, e quindi rifiuto a  corrispondere i 27.720.720 di  euro  rateizzati in quote annuali da 990 mila euro con scadenza 2045,  derivanti dai crediti non più esigibili. Tutta l’operazione è il frutto di un complesso artificio  contabile che in nome delle quadrature di bilancio colpisce  i cittadini nei loro bisogni primari.

3)Interrompere il finanziamento del fondo svalutazione crediti, imposto dalla spending review del 2012. Fondo in cui vanno allocate risorse per coprire il 25% dei crediti esigibili dall’ente ancora non riscossi dopo 5 anni. Denari che sarebbero meglio utilizzati  per soddisfare le   necessità della città.

4)Rigettare totalmente gli obiettivi di bilancio imposti dal piano di riequilibrio economico e finanziario  per gli anni 2018-2022.  Realizzare  10milioni di attivo di esercizio in 5 anni significa imporre ai cittadini un programma lacrime e sangue con imposte ancora più elevate e azzeramento totale dei servizi sociali.

5)Non rispettare le norme soffocanti insite nel patto di stabilità interno, per cui i Comuni non possono spendere per assumere personale ma, viceversa, possono sperperare nell’affidare ad aziende private i servizi di pubblica utilità.


E' vero, si tratta di trasgredire la normativa vigente sul  pareggio di bilancio, ma un tale programma ,  finalizzato a porre gli interessi dei cittadini innanzi alle ragioni della finanza  è auspicato dalla dichiarazione universale  dei diritti umani. E’ ribadito  da sentenze della Corte Costituzionale, vedi  il giudizio di  incostituzionalità  deliberato dalla Consulta su una   norma  nella quale la  Regione Abruzzo bloccava  il finanziamento per l’acquisto di pulmini ai  disabili inducendo ragioni di rispetto del bilancio.

 Lo stesso sindaco di Napoli De Magistris  non si è curato dei vincoli di bilancio imposti dal patto di stabilità e ha proceduto all’assunzione di 185 docenti fra insegnanti di sostegno e maestre per le scuole comunali partenopee.  

Cari candidati a sindaco, prendete seriamente l’ipotesi di fare politica piuttosto che diventare   sceriffi ed  esattori. La cittadinanza ve ne sarà grata.

Grazie per la vostra attenzione
con osservanza
Luciano Granieri

Frosinone 3 aprile 2017

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