Associazione Culturale Rialtoccupato, Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Attac Italia, Transform Italia, Maschile/Plurale, Archivio Storico di Critica Marxista, Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, ADP - Associazione Diritti Pedoni di Roma e Lazio, Associazione Culturale Circolo Gianni Bosio
“Roma Capitale intende concedere in comodato d'uso gratuito, ad Enti rientranti nelle previsioni dell’articolo 48, comma 3, lettera c) del D.Lgs, 159/2011, l’immobile sito in Via Dell’Acqua Bulicante, n. 316, confiscato alla criminalità organizzata, ai sensi dell’articolo 24 D.lgs. 159/2011, disposto dal Tribunale di Roma Sezione M.P. e per il quale questo Ente ha avviato le procedure per l’assegnazione dell’immobile in oggetto, per lo svolgimento di attività e progetti socio-culturali volti a promuovere la collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la valorizzazione dei beni comuni urbani, con particolare riguardo ad iniziative di sensibilizzazione sul valore sociale delle risorse idriche comunali”.
Questa è la soluzione che l'amministrazione comunale pentastellata propone dopo aver sgomberato per la seconda volta il Rialto. Evidentemente questi nuovi amministratori, che della onestà hanno fatto il loro slogan elettorale, una volta entrati in campidoglio si sono subito adeguati a vecchie logiche politiche basate su una gestione del potere becero e volgare.
Ma veramente si può pensare che promettere un'immobile a uso gratuito avrebbe pulito coscienze e ridato dignità a coloro che hanno sgomberato un luogo storico di democrazia sostanziale?
Ma veramente si può pensare che usando la parola “bando” ci si assicuri trasparenza e buon governo?
Già si era partiti male già nei primi incontri dopo la ri-occupazione del Rialto quando responsabili dell'assessorato al patrimonio facevano girare foglietti con indirizzi di immobili destinati alla edilizia residenziale pubblica paventando soluzioni imbarazzanti e immediatamente respinte al mittente.
Non è bastato il nostro comunicato stampa del 18 aprile dove si ribadiva con chiarezza e alla luce del sole che la soluzione era una e coerente con tutti gli atti e le procedure amministrative in essere: attuare la delibera di Consiglio Comunale 40/04 che prevede lo spostamento delle realtà del Rialto all'ex autoparco dei vigili urbani di via delle mura portuensi.
Ma soprattutto ci domandiamo che differenza passa tra quello di cui oggi parliamo con le pratiche politiche che hanno portato a mafia capitale o al vecchio motto democristiano “frà che te serve”?
Si continua così ad alimentare un meccanismo clientelare, al limite della corruzione, per cui l'Amministrazione si erge a giudice, in maniera del tutto arbitraria, di quali realtà possano usufruire del patrimonio pubblico.
La giunta Raggi da questa vicenda ne esce devastata: sgombera il Rialto e costruisce un bando ad hoc imbarazzante per il Forum dei Movimenti per l'Acqua.
Un bando che proprio identificando l'oggetto nel solo tema dell'acqua e dei beni comuni cancella la pluralità degli ambiti su cui intervengono da anni le realtà presenti al Rialto.
Un bando che non è neanche tale fino in fondo in quanto si tratta di un avviso e infatti si afferma "La documentazione del bando di gara per l’assegnazione dell’immobile, in concessione in comodato d’uso gratuito, verrà definita solo al perfezionamento delle procedure di acquisizione e della effettiva disponibilità del bene confiscato e, pertanto, la presente procedura non è vincolante per questa Amministrazione."
Così si scopre il trucco, ovvero l'immobile non è ancora nell'effettiva disponibilità del Comune ma evidentemente c'era fretta di provare a costruirsi un'alibi in previsione dell'imminente sgombero che infatti è avvenuto, guarda caso, il giorno successivo alla pubblicazione dell'avviso stesso.
Ci sottraiamo convintamente a questo ricatto e proseguiremo la mobilitazione per individuare la soluzione reale e concreta che può garantire l'effettiva continuità alle attività finora svolte.
Soprattutto facciamo appello alla cittadinanza, a quella parte che non si fa ingannare da un simulacro di legalità, da una trasparenza opaca, da una partecipazione impossibile.
La invitiamo a partecipare con i propri corpi, nelle piazze e nelle centinaia di spazi sociali della città. Dopo le 10.000 persone che hanno sfilato sabato 6 maggio a Roma contro le politiche della giunta Raggi, la città solidale è più viva che mai!
Questa è la soluzione che l'amministrazione comunale pentastellata propone dopo aver sgomberato per la seconda volta il Rialto. Evidentemente questi nuovi amministratori, che della onestà hanno fatto il loro slogan elettorale, una volta entrati in campidoglio si sono subito adeguati a vecchie logiche politiche basate su una gestione del potere becero e volgare.
Ma veramente si può pensare che promettere un'immobile a uso gratuito avrebbe pulito coscienze e ridato dignità a coloro che hanno sgomberato un luogo storico di democrazia sostanziale?
Ma veramente si può pensare che usando la parola “bando” ci si assicuri trasparenza e buon governo?
Già si era partiti male già nei primi incontri dopo la ri-occupazione del Rialto quando responsabili dell'assessorato al patrimonio facevano girare foglietti con indirizzi di immobili destinati alla edilizia residenziale pubblica paventando soluzioni imbarazzanti e immediatamente respinte al mittente.
Non è bastato il nostro comunicato stampa del 18 aprile dove si ribadiva con chiarezza e alla luce del sole che la soluzione era una e coerente con tutti gli atti e le procedure amministrative in essere: attuare la delibera di Consiglio Comunale 40/04 che prevede lo spostamento delle realtà del Rialto all'ex autoparco dei vigili urbani di via delle mura portuensi.
Ma soprattutto ci domandiamo che differenza passa tra quello di cui oggi parliamo con le pratiche politiche che hanno portato a mafia capitale o al vecchio motto democristiano “frà che te serve”?
Si continua così ad alimentare un meccanismo clientelare, al limite della corruzione, per cui l'Amministrazione si erge a giudice, in maniera del tutto arbitraria, di quali realtà possano usufruire del patrimonio pubblico.
La giunta Raggi da questa vicenda ne esce devastata: sgombera il Rialto e costruisce un bando ad hoc imbarazzante per il Forum dei Movimenti per l'Acqua.
Un bando che proprio identificando l'oggetto nel solo tema dell'acqua e dei beni comuni cancella la pluralità degli ambiti su cui intervengono da anni le realtà presenti al Rialto.
Un bando che non è neanche tale fino in fondo in quanto si tratta di un avviso e infatti si afferma "La documentazione del bando di gara per l’assegnazione dell’immobile, in concessione in comodato d’uso gratuito, verrà definita solo al perfezionamento delle procedure di acquisizione e della effettiva disponibilità del bene confiscato e, pertanto, la presente procedura non è vincolante per questa Amministrazione."
Così si scopre il trucco, ovvero l'immobile non è ancora nell'effettiva disponibilità del Comune ma evidentemente c'era fretta di provare a costruirsi un'alibi in previsione dell'imminente sgombero che infatti è avvenuto, guarda caso, il giorno successivo alla pubblicazione dell'avviso stesso.
Ci sottraiamo convintamente a questo ricatto e proseguiremo la mobilitazione per individuare la soluzione reale e concreta che può garantire l'effettiva continuità alle attività finora svolte.
Soprattutto facciamo appello alla cittadinanza, a quella parte che non si fa ingannare da un simulacro di legalità, da una trasparenza opaca, da una partecipazione impossibile.
La invitiamo a partecipare con i propri corpi, nelle piazze e nelle centinaia di spazi sociali della città. Dopo le 10.000 persone che hanno sfilato sabato 6 maggio a Roma contro le politiche della giunta Raggi, la città solidale è più viva che mai!
Roma, 11 Maggio 2017.
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