sabato 13 maggio 2017

Sviluppare la solidarietà con i prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame!

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia 



Dal 17 aprile più di 1.800 prigionieri politici palestinesi hanno iniziato uno Sciopero della fame a oltranza.
Lo Sciopero per la Dignità, che per numero dei partecipanti e durata, non ha eguali nella storia, sta andando avanti con coraggio e determinazione, nonostante tutte le manovre, le intimidazioni e la repressione delle autorità israeliane.
Le rivendicazioni dei prigionieri sono:
- Abolizione della detenzione amministrativa.
- Abolizione di tutte le forme di tortura, compreso l’isolamento.
- Fine dell'imprigionamento dei bambini e delle donne.
- Diritto di ricevere visite dei parenti, all’assistenza sanitaria, allo studio, etc.
- Rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali sui diritti umani dei prigionieri all'interno delle carceri.
Queste rivendicazioni si inseriscono all’interno della lotta di tutto il popolo palestinese per la fine dell’occupazione, delle violazioni e delle violenze che subisce da decenni.
Le vessazioni cui sono sottoposti i prigionieri in sciopero sono inaudite: trasferimenti in celle d’isolamento, barbecue davanti alle celle, offerte di cibo da parte dei medici, confisca di indumenti personali e coperte, incursioni delle unità speciali anche in piena notte, diniego dell'acqua in bottiglia, confisca del sale necessario per poter continuare lo sciopero, politica dell’alimentazione forzata, etc.
Ma tutti i tentativi di minare la volontà di lotta e dividere i prigionieri sono falliti. Il movimento di sciopero dei prigionieri prosegue unito!
Bisogna rompere il muro del silenzio intorno a questa eroica lotta!
I principali media non ne parlano, rendendosi complici del regime di occupazione e apartheid sionista. Il governo Gentiloni e le forze che lo sostengono sono proni ai voleri del governo di estrema destra di Netanyahu, che ha adottato la linea di bloccare ogni genere di informazione, perché la questione palestinese va rimossa e cancellata dal dibattito politico.
In questa situazione è importante che i palestinesi, a cominciare dai prigionieri in sciopero della fame, vedano che la loro battaglia è appoggiata a livello internazionale, che esiste un movimento popolare di solidarietà.
A tale scopo dobbiamo lavorare nei posti di lavoro, nei sindacati, nelle scuole, nei quartieri, facendo conoscere la lotta dei prigionieri palestinesi e partecipando alle iniziative a sostegno della lotta dei prigionieri!

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