venerdì 30 giugno 2017

TARI. Il sindaco di Frosinone presenta il conto della camMagna elettorale

Luciano Granieri




Finita la festa gabbato lo santo. Nella primavera del 2017 sarebbe dovuta abbattersi, sui cittadini di Frosinone, la mannaia della tassa sui rifiuti (TARI). Nulla di tutto ciò è avvenuto. Benedetta primavera? No maledetta primavera elettorale. Infatti l’azzeccagarbugli sindaco uscente (ed entrante) si è guardato bene dall' inviare ai  cittadini una tassa aumentata del 20% con il rischio di perdere consensi. C’era la festa delle elezioni! 

Oggi la festa è finita. Estinte le libagioni di una  camMagna   elettorale  -che ha avuto il suo apice nella mega cena offerta della “cariatide addormenta”  assessore ai finanziamenti europei della giunta uscente -il nuovo  (vecchio) sindaco Nicola Ottaviani presenta ai cittadini  il conto della TARI. Personalmente  questo conto non me lo accollo , o meglio, pagherò  solo il  20%, considerato che secondo l’art.24 del regolamento comunale per l’applicazione sulla tassa dei rifiuti, in caso di comprovate inadempienze da parte del gestore  nel svolgere correttamente il suo servizio, il cittadino deve un tributo pari solo al 20% dell’intera tariffa. 

Il gestore (Sangalli in questo caso) è palesemente inadempiente perché in base al d.lgs n.156/2006 avrebbe dovuto  realizzare già nel 2012  il 65% di raccolta differenziata. Oggi, siamo al 18% . In realtà non solo è  sacrosanto pagare il 20% della tariffa, ma sarebbe cosa buona e giusta richiedere al vecchio/nuovo sindaco un   indennizzo per danno erariale per aver affidato il servizio ad una ditta palesemente inadempiente. 

La sentenza n.224/2016  del TAR di Latina, confermata dal pronunciamento n.3030/2017 della quinta sezione del Consiglio di Stato, pubblicata il 21/06/2017 -  oltre ad annullare la determina del 5 febbraio 2016 con il quale l’amministrazione  Ottaviani illegittimamente affida alla Sangalli l’incarico per lo smaltimento dei rifiuti - condanna il Comune al pagamento delle spese di giudizio pari a quattromila euro. Un’ inezia in termini economici, ma sintomatica di come l’amministrazione Ottaviani tratta la materia degli appalti.  

In base alla sentenza n.224/2016 del TAR di Latina, conseguente al ricorso presentato da De Vizia, società concorrente di Sangalli nella gara d’appalto, si rileva che il Comune di Frosinone ha omesso di eseguire la verifica della sostenibilità dell’offerta presentata dalla  stessa Sangalli,  scelta come affidataria del servizio. Infatti la società di Monza è risultata priva dei requisiti di moralità professionale ex articolo 38, lett. c,  d.lg. 12 aprile 2006 e dunque non avrebbe potuto  neanche partecipare alla gara. In particolare il socio di maggioranza della compagnia, in carica nel   2014, mansione poi trasferita alla propria  compagna, è  stato condannato alla pena di 4 anni e tre mesi per corruzione, turbata libertà degli incanti e falso. 

Inoltre il Comune di Frosinone nell’ aggiudicare l’appalto alla Sangalli ha accettato acriticamente elementi e dati la cui erroneità risulterebbe evidente. L’utile d’impresa dell’ 1,5% è palesemente insostenibile, il che avrebbe dovuto indurre il Comune ad  eseguire ulteriori approfondimenti. La Sangalli presenta costi del lavoro  molto più bassi rispetto alla concorrenza, insufficienti all’assolvimento del servizio , gli oneri  per automezzi e attrezzature sono sottostimati grazie a presunte condizioni di favore di cui la Sangalli godrebbe, non suffragati da alcun elemento concreto. Inoltre un’altra serie di costi, inerenti la fornitura di cassonetti, bidoni e contenitori, manca di un’idonea giustificazione. Non esiste una descrizione analitica dei costi necessari alla progettazione, messa in esercizio e manutenzione del previsto centro di raccolta. Oneri indicati per un importo che è la metà di quello minimamente necessario. Infatti tale centro non è stato mai realizzato. 

Si denuncia  la sottostima dei costi  necessari per  garantire   la sicurezza ai  lavoratori.  Manca  qualsiasi riscontro per la verifica dell’importo dichiarato a titolo di “spese generali”. In buona sostanza il TAR di Latina ci dice che, non solo il Comune di Frosinone ha affidato il servizio di smaltimento rifiuti ad un’impresa priva dei requisiti morali necessari per partecipare ad una qualsiasi gara d’appalto, (ditta, peraltro già indagata nell’inchiesta Clean City, per cui sono stati rinviati a giudizio   amministratori  della stessa società e l’ex vicesindaco di Frosinone Fulvio De Santis), ma non ha nemmeno approfondito i termini economici e realizzativi della proposta di Sangalli, del tutto incompatibili con il corretto svolgimento della raccolta rifiuti . Tant’è vero che proprio a seguito della sentenza 224/2016 del TAR di Latina, confermata dal pronunciamento 3030/2017 del Consiglio di Stato, il servizio è stato affidato alla ricorrente De Vizia. 

E’ del tutto evidente, quindi, che la TARI  pagata fino  oggi, e quella che dovremo corrispondere a luglio, andrà  a coprire un servizio per forza di cosa carente, in quanto svolto da un’azienda inadeguata, scelta in modo arbitrario dal Comune. Ciò dimostra l’assoluta disinvoltura con cui l’amministrazione Ottaviani, vecchia e nuova, gestisce gli affidamenti dei servizi, spesso effettuati con modalità diretta, o, viene il sospetto,  con l’indizione di gare d’appalto in odore di essere costruite apposta per certi affidatari. 

Nonostante ciò più del 70% dei frusinati ha scelto di nuovo, come sindaco, l’azzeccagarbugli difensore degli indagati per associazione di stampo mafioso e traffico di stupefacenti, arrestati al Casermone. Viene allora da dire:  Che paghino questi frusinati! Il sindaco se lo sono scelto ed è giusto che  ne subiscano le conseguenze. Del resto cosa potrà mai valere  una TARI aumentata del 20% di fronte alla promessa di un posto di lavoro o di un ruolo privilegiato nella nutrita casta di  professionisti, avvocati ,avvocaticchi, parafangari  del foro frusinate? 

C’è chi, come il sottoscritto,  non si è presentato alle elezioni, proprio perché  disgustato da una campagna elettorale dallo stampo smaccatamente clientelare. Ma non per questo ha  rinunciato a far politica e a denunciare le storture di un’amministrazione devastante per la dignità sociale della nostra città . 

Siamo sempre qui e non gli daremo tregua, tanto più che nei banchi dell’opposizione, questa volta,  siederanno tre consiglieri disposti, a quanto pare, a fare opposizione per davvero. Godranno del mio, del nostro, incondizionato appoggio, quello che viene dalla strada, dalle piazze. Sarà sufficiente? Lo ignoro ma so che il compito di chi sta fuori dal consiglio è quello di rendere consapevoli i cittadini che, piuttosto che eleggere qualcuno il quale    promette di pagarti la rata della TARI, è preferibile votare uno che s’impegnerà  ad abbassare, la TARI come le altre tariffe, per tutti i cittadini.


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