lunedì 7 agosto 2017

Strategia della tensione pure contro gli immigrati

Luciano Granieri


La storia che vogliamo raccontarvi è una squallida e sordida vicenda che coinvolge servizi segreti  e movimenti fascisti collusi con le istituzioni. Qualcuno potrà obbiettare che siamo nostalgici della teoria complottista vetero-anni ’70 (Piazza Fontana, Piazza delle Loggia, operazione Blue Moon, Strage di Bologna). Forse, da inguaribili comunisti, sostenitori convinti delle stragi di Stato qualche retaggio schizofrenico ce l’avremo , ma questa storia non è così campata in aria, anzi. Diversi documenti e note di stampa (non del “manifesto” o del  “Fatto” ma di “Famiglia Cristiana”) svelano una dinamica, vecchia per certi versi, ma nuova per certi altri. La novità sta nel fatto che la formazione di destra coinvolta non è collusa solo con uno Stato, ma con tutto l’establishment europeo.Lo scopo di questa azione  è semplice: Discreditare le Ong, che si adoperano per salvare le vite di migranti nel Mediterraneo  , attraverso la redazione di dossier infamanti , e la programmazione di azioni in mare finalizzate a  sabotare le procedure di salvataggio. 

Ma veniamo ai protagonisti. La" Imi  Secuity Service", gestita da tale Cristian Ricci , è un’agenzia al soldo del capitale privato. Fornisce masnadieri pronti a combattere, senza risparmio di piombo,  contro atti di pirateria che dovessero coinvolgere mercantili e navi cargo impegnate nel trasporti di beni e merci nelle rotte marittime a rischio. Quello che facevano i marò a bordo della petroliera Enrica Lexie , quando, a largo delle coste di Kerala, spararono contro un natante indiano (la St.Anthony), che avevano scambiato per nave pirata,  uccidendo due membri dell’equipaggio di uno scafo che si sarebbe rilevato un innocuo mercantile. L’unica differenza è che mentre i marò li paghiamo noi questi sono foraggiato da capitali privati, ma il senso di un predisposizione alla violenza e alla prevaricazione non cambia. 

Un altro attore nella vicenda è il movimento "Defend Europe" una rete di nazifascista continentale. Non quattro fascistelli coglioni tipo Casapound, ma un’organizzazione che è al soldo dei servizi segreti di mezza Europa.  Defend Europe dispone anche di una nave, la C-Star. Un mercantile di 40 metri battente bandiera mongola noleggiata per 60mila euro da un simpatizzante britannico presso l’armatore Marittime  Global Service Ltd. Rappresentante legale è lo svedese Sven Tomas Egerstrom legato a società la cui specialità è la difesa privata con impiego di ex militari russi e ucraini. 

La C-Star dovrebbe arginare il trasporto dei clandestini, monitorare e bloccare  le Ong e distruggere le imbarcazioni vuote, in modo che non possano essere riutilizzate dagli scafisti.  La costola italiana di Defend Europe è “Generazione Identitaria” il cui portavoce è, insieme proprio a Cristian Ricci gestore della Imi, l’ex ufficiale di marina Gian Marco Concas, il vero e proprio direttore tecnico dell’operazione   della rete europea anti immigranti in Mediterraneo .  Nell’associazione, collegata alla Imi,  insieme a Concas,   militano diversi contractor con  alle spalle molte esperienze militari  . 

Questo il quadro dei protagonisti e ora passiamo agli eventi. La Imi Security Service assume, in febbraio,  due agenti sotto copertura tali Lucio Montanino e Pietro Gallo  e li imbarca sulla nave Vos Hestia, di Save the Children, come responsabili della sicurezza. E’ vero che tutte lo Ong non sono uguali infatti Save the Children con il suo consiglio direttivo ricco di finanzieri, assicuratori, amministratoti di multinazionali, qualche problema di  credibilità ce l’ha . La Vos Hestia, anziché preoccuparsi di salvare gente in mare,  si mette alla costole della Juventa una nave gestita dalla Ong tedesca Jugend Retter, composta da giovani  volontari 20-26 anni che hanno acquisito l’imbarcazione grazie ad una  complicata a tenace campagna di crowdfunding. 

Dalla Vos Hestia, i due agenti sotto copertura dell'Imi  e un operatore di Save the Children fotografano e filmano  le operazioni che si svolgono attorno alla  Juventa. In particolare si vede la barca degli scafisti che accosta alla nave tedesca ferma  vicino alle coste libiche, vengono trasferiti gli immigrati dal gommone alla nave e gli scafisti ripartono con il loro canotto vuoto. Dopo di che un’imbarcazione  più grande imbarca gli immigrati dalla Juventa per portarli verso porti sicuri. Ad uno di questi trasbordi, pare abbia partecipato anche il natante  di Medici Senza Frontiere, Ong che si è rifiutata di firmare il codice di comportamento voluto da Minniti. 

Ecco dunque le prove dei reati cui si sarebbero macchiati gli operatori della Jugend Retter a bordo della Juventa. Questi consistono: nell’essersi avvicinati troppo alle coste libiche, nel aver imbarcato i migranti anziché lasciarli affogare , nel non aver sparato agli scafisti, nel non aver distrutto il loro barchino. Però l’obiettivo di un’organizzazione umanitaria è quello di salvarle le persone, non di sparare addosso a chicchessia o distruggere alcunché . All’inizio dell’inchiesta si ipotizzava che la Jugend Retter avesse preso dei soldi dagli scafisti per svolgere la funzione di “taxi del mare” così dissero grillini, leghisti e anche qualche  piddino nazional-populista. Questo si sarebbe stato un reato,  "traffico di esseri umani" ma gli inquirenti che si occupano delle indagini sulla Ong tedesca hanno escluso qualsiasi passaggio di denaro. 

A dire il vero fu proprio la C-Star, la nave dei fascisti, ad essere indagata per    questo . Il 26 luglio l’imbarcazione inglese  fu bloccata nel porto di Cipro e il comandante, con altri membri dell’organizzazione, fu denunciat per “traffico di essere umani”in quanto nell’equipaggio erano infiltrati  degli asiatici che avevano pagato 10.000 dollari per essere portati in Italia. 

Però qui esiste un altro reato, quello di  favoreggiamento di immigrazione clandestina. Un regalino lasciatoci dalla legge scritta da  Bossi e Fini due, che hanno commesso reato solo ad essere nati. E per questo la Juventa è stata sequestrata dalla procura di Trapani. Ma come si è svolta l’indagine? I due contractor imbarcati sulla Vos Hestia,  hanno denunciato il fatto ai giudici trapanesi ma prima    l’ex ufficiale di marina Gian Marco Concas, portavoce di Generazione Identitaria, aveva inviato ai servizi segreti militari (Aise) tutta la documentazione che,  da qui,  è passata alla procura di Trapani, la quale  si è trovata l’indagine bell’e pronta  su un piatto d’argento, altro che abilità degli inquirenti.  Si spiega anche perché il procuratore di Catania Zuccaro, già a maggio volva indagare sulle Ong, pur non avendo prove. Sicuramente riscontri presentabili  non ne aveva ma il dossier messo a punto dall’ Aise, imbeccata da Concas, probabilmente non gli era ignoto. 

Dunque la vergogna di tutta questa campagna contro chi ha il torto di salvare gente in mare da volontario -che ha portato il fed-maresciallo Minniti a minacciare di chiudere i porti alle navi delle Ong che non accettano di  interrompere  il trasbordo di  immigrati da un’imbarcazione all’altra e rifiutano di ospitare forze dell’ordine armate -è grande merito della solita feccia fascista collusa con i servizi segreti e immischiata con le aree grigie delle istituzioni. In fondo perché rifiutare di prendere a bordo poliziotti armati se già si sono ospitati contractor e agenti segreti? Perché non imbarchiamo pure i marò?

Nessun commento:

Posta un commento