lunedì 9 ottobre 2017

Interrogazione parlamentare sulla gestione di Acea Ato 5 spa

Riccardo Copiz Coordinamento Provinciale Acqua Pubblica Frosinone.

Riportiamo qui sotto il testo dell'interrogazione presentata durante la seduta del Senato del 3 ottobre scorso dal Senatore Massimo Cervellini (Sinistra Italiana) in merito alla gestione di Acea Ato 5 spa.
Attendiamo la risposta...

 

Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:
negli ultimi mesi molti cittadini residenti nella provincia di Frosinone lamentano la carenza o addirittura l'assenza della risorsa idrica nelle loro abitazioni, a causa del pessimo servizio gestito da Acea ATO 5. Proprio nel periodo più caldo dell'anno questi cittadini si sono visti privare di un bene primario come l'acqua, a volte in modo improvviso senza una minima comunicazione e senza l'assistenza necessaria per avere acqua potabile con mezzi sostitutivi, ad esempio autobotti;
la mancanza di acqua non avviene solo per fasce orarie, ma anche per interi giorni e mesi, in particolare, nei comuni di Anagni, Ferentino, Ceccano, Esperia, Paliano;
nonostante le prime piogge e l'abbassamento delle temperature, la situazione non è migliorata, e la provincia di Frosinone si trova in piena emergenza sanitaria e sociale per quanto riguarda la drastica riduzione del flusso idrico da parte del gestore privato;
in data 28 agosto 2017, il segretario provinciale di Sinistra Italiana e consigliere comunale di Ferentino, Marco Maddalena, descriveva tale situazione alla segreteria tecnica operativa ATO 5 di organo di controllo, via PEC, invitandolo ad attivarsi per applicare le relative azioni previste dalla convenzione con il gestore privato come la riattivazione regolare del flusso idrico, l'applicazione delle relative penali, il risarcimento del danno ai cittadini interessati e la messa in atto della risoluzione contrattuale, non ricevendo, ad oggi, nessuna risposta;
nel dicembre 2016, l'assemblea dei sindaci dell'ATO 5, a maggioranza, aveva deliberato per la risoluzione contrattuale con Acea ATO 5, decisione ancora non messa in atto dal presidente dell'assembla dei sindaci e dalla segreteria tecnica organizzativa ATO 5;
considerato che:
ogni anno Acea ATO 5 evoca la siccità come causa principale del disservizio, per celare le sue croniche inadempienze relativamente agli interventi e alle manutenzioni necessarie per migliorare il servizio e attenuare il livello delle dispersioni;
secondo i dati del Coordinamento acqua pubblica di Frosinone, in condizioni normali l'Acea preleva costantemente dalle sorgenti del frusinate e immette negli acquedotti 3.900 litri al secondo; tale portata garantirebbe ad una popolazione di oltre un milione di persone una dotazione giornaliera pro capite di 250 litri, considerando anche un livello di perdite funzionali negli acquedotti;
ricordando che la popolazione residente nella intera provincia di Frosinone raggiunge i 495.000 abitanti, si comprende appieno quanta acqua, in tutti questi anni, è stata dispersa negli acquedotti, dal momento che, se la percentuale di perdite fosse stata contenuta entro limiti funzionali, l'acqua non sarebbe mancata ai cittadini,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano informati relativamente alle gravi criticità esposte e se intendano intervenire per garantire l'accesso all'acqua duraturo alle popolazioni della provincia di Frosinone;
se non ritengano opportuno assumere iniziative volte a rivedere complessivamente la gestione dei servizi idrici verso la ripubblicizzazione del servizio, come sancito dal referendum del 2011, alla luce delle criticità emerse non solamente nel caso della provincia di Frosinone, nei confronti della gestione privata.
(4-08158)

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