Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, dichiara:
«Casa Pound non solo non ha condannato l'aggressione di cui sono stati vittime alcuni antifascisti a Genova, ma di fatto ha ammesso che i protagonisti dell'aggressione squadrista sono stati i suoi militanti. Dichiarando che "CasaPound non ha attaccato ma difeso la propria sede" l'organizzazione neofascista ha ammesso la propria responsabilità.
Rendendosi conto che il tirare coltellate difficilmente può dirsi "difesa" Casa Pound nega ovviamente che la coltellata sia responsabilità dei loro "difensori".
Vogliono farci credere che l'antifascista ferito si sia accoltellato da solo?
Da tempo insieme all'ANPI chiediamo che organizzazioni come Casa Pound vengano dichiarate fuorilegge ma constatiamo che godono invece di coperture e anche di ribalta mediatica.
La presenza di Casa Pound sta creando problemi anche al normale svolgimento della campagna elettorale.
Da Genova ci comunicano che il Comune avrebbe per ora negato l'autorizzazione ai nostri compagni per l'occupazione di suolo pubblico indispensabile per la raccolta firme per la presentazione della lista "Potere al popolo".
I tempi di attesa per l'autorizzazione sarebbero dilatati a causa della volontà delle forze dell'ordine di evitare una sovrapposizione nelle strade fra i militanti che sostengono "Potere al popolo" e quelle dell'estrema destra.
A maggior ragione dopo l'aggressione squadrista dell'altro giorno, con un attivista ferito da una coltellata, le istituzioni dovrebbero garantire la sicurezza e l'agibilità democratica, senza penalizzare una lista democratica nell'esercizio dei propri diritti».
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