Il reddito
d’inclusione ve lo ricordate? Il R.E.I. Fu una misura, approvata dal
Governo alla fine d’agosto del 2017 per
combattere la povertà. Il Primo Ministro
Gentiloni, spalleggiato dal suo burattinaio Renzi, ci venne a raccontare che
finalmente anche la Repubblica Italiana si era dotata di uno strumento epocale per
aiutare le famiglie con redditi da fame, sotto la soglia di povertà.
Epocale?
Dai conti non parrebbe. Infatti il reddito d’inclusione è destinato a 1,8
milioni di persone, mentre la popolazione che vive precariamente sotto la
soglia di povertà ammonta a 6 milioni di disperati. Disgraziatamente, solo
qualche mese prima, si erano stanziati 20 miliardi per il salvataggio delle
banche. Dunque ai tapini ultra
poveri non restava che spartirsi la
sontuosa cifra di un miliardo e sette.
Tutto questo scialare basta, si e no, ad accontentare poco meno di
due milioni di poveri cristi, lasciando gli altri a recriminare, imbestialiti,
sulla propria condizione, che qualcuno vorrebbe far derivare da una presunta
invasione di immigrati .
Con il reddito
d’inclusione non ci si arricchisce, ne ci si campa, forse a mala pena ci si
paga un quarto di una bolletta media di Acea. Meglio che niente! Il
sottoscritto leggendo il decreto si rende conto di poter accedere a
questa epocale misura di abbattimento della povertà. Infatti, nonostante 12 di
quel milione di posti di lavoro, creati nell’era del jobs act, siano i miei, il
mio reddito consente l’accesso al REI. Come è possibile?
Lo sapete no? Ogni contratto di collaborazione, anche di un giorno, per l’Istat vale come un posto di lavoro in
più , per cui nonostante 12 contratti di collaborazione
puntualmente firmati le mie finanze sono
tali da consentire l’iscrizione
alla riffa del REI.
Diligentemente, il 4 dicembre, come da norma, mi reco al
Comune il quale per conto dell’Inps raccoglie la documentazione e la domanda di ammissione. Compilando la
domanda mi rendo conto di essere veramente fortunato. Infatti è fondamentale, per accedere al reddito d’inclusione, non possedere una barca da diporto. Lo indica un
requisito specifico inserito nel modulo
di richiesta. Che culo! Pensa se c’avevo lo yacht ancorato all’Argentario, mica
potevo rientrare nell’esclusivo club degli ultra poveracci, che soddisfazione poter gridare in faccia ad
un Briatore qualsiasi : “tu sei fuori!!!”.
Documenti a posto, domanda protocollata, ci mettiamo in attesa fiduciosi
della risposta che si spera possa essere positiva. Così, tanto per avere la soddisfazione di
pagare il quarto della bolletta media di Acea. L’esito che l’Inps, una volta
ricevuta la documentazione dal Comune, dovrà ricomunicare al Comune, si avrà
presumibilmente per metà gennaio, dicono. Strano la prima mensilità del REI era
prevista dalla legge per il 1 gennaio
2018 ma l’esito della pratica si saprà solo quindici giorni più tardi? Misteri
della fede….
Non ricevendo alcuna risposta, neanche per fine gennaio, mi reco al
Comune a vedere se la mia pratica,
quantomeno, sia stata esaminata. Una signora, molto gentile, mi comunica che il
numero elevato di domande arrivate
all’Inps ha bloccato la piattaforma informatica progettate per gestirle.
Contano di sbloccare il tutto in breve tempo.
Stimando in un mese la brevità del tempo che mi è stato indicato, sono
tornato ieri al Comune per avere qualche
riscontro. Un’altra signora, sempre gentile, mi spiega che la piattaforma informatica dell’Inps è
ancora bloccata, contano di sbloccarla nei prossimi giorni.
Sconsolato ritorno
a casa. Accendo la TV per vedere qual'è la cazzata del giorno sparata dai vari
candidati alle elezioni. Prima del TG la pubblicità di una banca, magnifica la
sua app. Scaricando l’applicazione, in tempo reale, si ha accesso ai mercati
finanziari di tutto il mondo, con un click in 15 secondi sposti milioni di euro da Francoforte a Bruxelles. Mi viene in mente
che con un click, Whirpool ha deciso di
spostare la produzione dalla Embraco di
Riva di Chieri in Slovenia, mettendo in
mezzo alla strada, sempre con il medesimo click, 500 lavoratori. Però come funzionano
bene le piattaforme del capitale! Mica come quelle dell’Inps pietrificate dalla
inenarrabile impresa di distribuire qualche centinaia di euro ad un po’ di
disgraziati…
Allora compagni mi spiace dirlo ma non abbiamo capito un cazzo!!!!
La conquista dei mezzi di produzione è roba vecchia. Oggi la rivoluzione passa
per l’appropriazione delle app a disposizione del capitale. Svegliamoci! Se
no per spostare miliardi e mettere per strada un mucchio di gente ci
vorranno 10 secondi e per fare l’elemosina
ai poveracci saranno necessari anni.
E se i poveracci s’impossessassero dei raffinati strumenti del capitale
finanziario? Forse l’elemosina non sarebbe più necessaria. Ecco pronti per alcuni spunti
di riflessione per la prossima rivoluzione.
Hasta la victoria siempre!
Nessun commento:
Posta un commento