Quale potrebbe essere l’esito di una estremizzazione del neoliberismo? Dell’assoluto
potere della finanza sulla vita delle persone ? Proviamo ad immaginarlo. Vi
invitiamo a seguirci in questo delirio e
scoprirete che l’iperliberismo, estremizzato nella sua dimensione predatoria e ipertecnologica, potrebbe sancire la propria autodistruzione.
Immaginiamo oggi, e
la fantasia è molto vicina dalla realtà, che il potere delle
banche riuscisse ad ottenere la
privatizzazione globale dei servizi
sociali, la totale mercificazione della
tradizione popolare, della storia e,
come lugubre esito finale, la messa a profitto della coscienza umana. I computer delle borse, delle banche , degli hedge fund, potrebbero permettere
di speculare , non solo sui bisogni primari delle persone, ma anche sui sentimenti, sugli
istinti, sulle coscienze .
Immaginiamo però che per assicurare ulteriori
dividendi miliardari agli azionisti di tali congreghe finanziario-criminali si depotenziasse la pianta organica deputata al
controllo della sicurezza informatica, cioè si licenziassero i tecnici incaricati di salvaguardare
l’hardware dagli hacker. Mettiamo il caso che, a causa di questo
indebolimento, il sistema venisse preso
di mira dalla pirateria informatica, tanto da cancellare, non solo i software
deputati al trasferimento immediato di capitali da un mercato all’altro , ma anche le banche dati contenenti
la storia, la cultura, la coscienza sedimentata attraverso secolari processi sociali .
Una devastazione
tale da cancellare il passato, annullare il presente, eliminare ogni ipotesi di
futuro. Sarebbe l’implosione totale di un meccanismo predatorio iperliberista che
usa l’evoluzione tecnologica per cancellare intere classi sociali. Cosa potrebbe
sostituire un sistema annientato e divorato dalla sua
stessa voracità ?
Innanzitutto, per ristabilire una identità di cittadinanza , si dovrebbero coinvolgere gli anziani come
depositari della memoria storica . Imprescindibile, poi, sarebbe la presa del potere da parte delle donne. Figure vessate dalla secolare protervia patriarcale. Proprio la loro repressione
storica potrebbe tradursi in salvifica rivalsa, che avrebbe naturale evoluzione
attraverso contributi radicali nuovi,
rivoluzionari, in antitesi alla fallimentare tirannia del maschio.
Ampio spazio, in questa riorganizzazione sociale, dovrebbe spettare ai bambini, tenutari del
potere insieme a donne ed anziani. Propria dei bambini è la potenza generatrice di libertà, della capacità di reinventare la storia cancellata dall’oscurantismo
iperliberista , sostituendo mistificazioni e riscritture storiche
con il potere della fantasia.
Stiamo “babbiando”, direbbe il commissario Montalbano. Ma questo progetto –concetto di fanta-socio
politica futuribile è liberamente tratto dal concept album inciso dal gruppo musicale degli Area nel 1976, intitolato “Maledetti” (maudits) . Nel susseguirsi dei
brani la
totale perdita della coscienza umana, era dovuta ad un guasto del computer che
la custodiva all’interno di una banca. Ovviamente nel 1976 gli hacker non c’erano
ancora.
Però la narrazione del potere
detenuto dalla coscienza storica degli anziani, dallo spirito rivoluzionario
delle donne e dalla fantasia dei bambini, potrebbe essere più che valida oggi
per dissolvere la dittatura delle
banche, dei fondi internazionali d’investimento, che condizionano fortemente le
dinamiche istituzionali di ogni singolo Paese.
Una dittatura a cui, volenti o nolenti,
dovranno sottomettersi anche gli attuali vincitori delle elezioni italiane. A
meno che, nel caso in cui si dovesse rivotare a breve, non si
promuovano liste di donne, anziani, gente dotata di fantasia infantile, capace di
rimuovere tutto il marciume politico vecchio e, falsamente nuovo, servo del capitale finanziario, che avvelena la
vita della maggior parte di noi.
Per capire meglio chi erano gli Area, come e
quando maturavano questi progetti di fanta-socio politica futuribile, invitiamo
tutti i nostri lettori a partecipare, sabato 24 marzo alla presentazione del
libro di Diego Protani e Viviana Vacca : “Sulle labbra del tempo” (edizioni Lfa Pubblisher) dedicato proprio
alla quadro socio-politico-creativo degli anni ’70 e al grande ruolo che rivestirono i
gruppi musicali prog.rock, in particolare gli Area, nella visione di una nuova organizzazione
collettiva .
Vi aspettiamo presso l’associazione culturale “Oltre l’Occidente
in L.go Paleario 7 a Frosinone dalle 17,00, insieme all’autore del libro Diego Protani, per rivivere ed analizzare un
periodo rivoluzionario, creativo, ma anche spietato per la storia del nostro Paese. “Dallo scontro nasce
la creatività” si legge nelle note di copertina di “Maledetti”. La citazione di Eraclito sta a
significare che proprio a seguito di
stagioni, tempestose, crudeli, cruente, diciamo pure rivoluzionarie, può
nascere la creatività per progettare un mondo nuovo. Era questo
il processo politico che si andava definendo negli anni ’70? Ne
parleremo sabato prossimo. Non mancate .
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